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Esistenza del Limbo: tentativo di conciliazione [assurda ed impossibile] Segnalato da Mauro Sgarzi |
Non avremmo voluto, ma il dovere morale ci impone di dire ancora la nostra, per la maggior gloria di Dio e per il bene delle anime. Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi |
§131. E' grave danno esser fuori dalla Chiesa? |
Art. 131= Art. 284 in Catechismo di San Pio X, ediz Salpan.
Art. 132= Art. 288 in Catechismo di San Pio X, ediz Salpan. |
Occorre subito chiarire preliminarmente una cosa: la Commissione teologica che ha espresso il "verdetto" non ha assolutamente alcun potere vincolante per il fedele [1]; anche se si tratta, infatti, di un'autorevole studio condotto dalla Santa Sede ed approvato dal Pontefice, esso non appartiene al novero del Magistero ecclesiastico (né ordinario né straordinario); e questa certezza la otteniamo riflettendo su un fatto (indubitabile): i prelati, in questa occasione, non stanno "insegnando la verità" [2], come da ordine evangelico, ma stanno semplicemente "discettando su ipotesi teologiche"; è chiaro che queste conclusioni potranno in seguito avere dei riflessi sull'insegnamento ecclesiastico, ma, per ora, non è così. |
[1] Non ne saremmo tanto sicuri. Infatti come si fa a dire che un “verdetto” «anche se [...] approvato dal Pontefice» non è “assolutamente vincolante per il fedele"? Non che la cosa sia impossibile, ma per asserirlo bisogna fondarsi su dottrina certa della Chiesa. E questo non è quello che fa il Raiola.
[2] Rifacciamo l’obiezione: come si può sostenere che i prelati, in questa occasione, non stanno "insegnando la verità"? Perché la cosa non ci piace? perché noi la pensiamo diversamente? |
"La nostra conclusione - si legge nel testo di cui pubblica ampi stralci l'agenzia dei vescovi americani CNS - è che i molti fattori che abbiamo considerato (...) danno serie basi teologiche [3] e liturgiche alla speranza che i bambini morti senza battesimo siano salvi e godano della visione beatifica". [4] |
[3] Ma è possibile che fra i tanti fattori (“molti”) non ve ne sia uno che concluda in una certezza? e in che consisterebbe la serietà delle basi teologiche se questa riesce ad esprimere soltanto e appena una “speranza”? |
Si sostiene, infatti, che vi siano molti indizi (molti fattori che abbiamo considerato), da cui scaturiscano sospetti (basi teologiche), per arrivare ad una conclusione per nulla risolutiva (… "la speranza [5] che i bambini morti senza battesimo siano salvi e godano della visione beatifica"); tra l'altro, tale evanescenza emerse anche da una dichiarazione (del passato ottobre) di monsignor Bruno Forte (membro della Pontificia Accademia Teologica): |
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"Il peccato originale è una realtà che realmente segna la fragilità della condizione umana; il battesimo è necessario per rimuoverlo, ma nel caso di un bambino che non è stato battezzato, senza alcuna sua colpa, il potere salvifico di Cristo dovrebbe [6] prevalere sul potere del peccato". [7] |
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Se il Limbo era soltanto una mera ipotesi teologica, l'attuale costruzione dottrinale non chiarisce molto di più [8], si limita soltanto a "spostare" il problema in un diverso orizzonte, ma non lascia la mente sgombra da dubbi. |
[8] È ovvio che bisogna sottolineare il se iniziale, infatti il Limbo appartiene alla Tradizione, e non al campo delle ipotesi. Ma, ammesso e non concesso che di ipotesi dovesse trattarsi, bisognerebbe concludere che la Commissione ha fallito in pieno, perché non ha sostituito l’ipotesi con una certezza, ma con un’altra ipotesi... insomma ha perso tempo! |
Coloro che si salvano - tutti (credenti o non credenti, per ignoranza invincibile) - è dai meriti e per i meriti di Gesù e della sua santa Chiesa [9] che vengono redenti. |
[9] Questo pensiero avrebbe bisogno di chiarimento: la Chiesa merita in quanto corpo vivente di Cristo..., ma è bene ribadire che ci si salva soltanto per i meriti di N.S.Gesù Cristo. |
Quindi, anche coloro, che fuori della Chiesa - non per propria colpa - si salvano per propria personale adesione a quell'«amor di carità»[10], che, grazie al sacrificio cruento della croce che si effonde sull'umanità decaduta, diviene mezzo per la salvezza del singolo individuo. |
[10] Ovviamente non occorre dimenticare che l’atto di amore è un atto personale, dell’individuo che vuole salvarsi: ma come può un non-nato o un neonato compiere un tale atto di amore e di volontà?! |
Ad avviso di chi scrive, è possibile operare un tentativo di conciliazione [11] tra le "due" opposte posizioni dottrinali: il Limbo, certamente non può essere un'ipotesi liquidata così in fretta; non ci si salva soltanto per il valore infinito del sacrificio di Cristo, ma anche per "l'applicazione" [12] di quel merito all'indegno peccatore; la differenza è sottile, ma è molto suggestiva, perché concerne lo stesso limite che corre tra il "pro multis" ed il "per tutti" [13] pronunciati durante la Transustanziazione. |
[11] Non c’è niente da conciliare: o verità o errore, o con Me o contro di Me. La Tradizione esprime la verità del Limbo, i modernisti la negano.
[12] Applicazione= Battesimo. [13] Per tutti: traduzione errata di pro multis. Errata non per ignoranza, ma per malizia. |
Esistono infatti due assiomi importati da ricordare: da un lato, il desiderio del sacramento, che è in grado di supplire, in mancanza d'altro, la stessa efficacia del sacramento stesso, il quale diviene attuale in forza della volontà dell'individuo di ricorrere ad esso come mezzo esclusivo di salvezza. E dall'altro, il concetto di "vicariato" [14], che, forse oramai caduto nel "dimenticatoio teologico", conservandosi perfettamente valido, può venirci in aiuto per comprendere. |
[14] Qui purtroppo c’è da dire che con il concetto di “vicariato”, se non abbiamo mal capito, il Raiola offre una buona stampella alla tesi modernista che nega il Limbo. Esponiamolo in altri termini: Premesso quanto sopra, il Limbo non avrebbe motivo di esistere e bisognerebbe concludere che la Chiesa con la sua Tradizione e i suoi Santi Padri ci ha insegnato finora una fesseria, ci ha raccontato una favola (quella del Limbo), sulla quale i buoni avveduti ed intelligenti componenti della Commissione, hanno scritto la parola fine! Tuttavia ci consenta il Dottor Raiola (sicuramente bene intenzionato) di pensarla diversamente da lui e dalla Commissione. Non se l’abbia a male, ma preferiamo continuare a credere ai Santi |
Padri, alla Tradizione apostolica (e non del Medioevo, come falsamente in giro si sostiene), a una lunga serie di Papi..., con umiltà o, se si vuole, con l’animo dei semplici... In premessa facciamo presente: Fatta questa dovuta premessa, annotiamo che i genitori, così come trasmettono al loro bambino il peccato originale, gli possono altresì trasmettere lo stato di grazia col Battesimo, e soltanto con il Battesimo. Similmente un Re che dona al figlio la vita e, pure se bambino, il diritto di eredità al trono. Precisiamo subito che non si tratta di una sostituzione in rigor di termine, ma di un prestar voce "in presunzione e a garanzia", come si desume da quanto abbiamo scritto in premessa ai punti b, c, d ed e. Diciamolo con esempi, pur tenendo conto che sempre l'esempio zoppica. Il Battesimo di desiderio non può essere supplito da alcuno, né dai genitori né da anime pie e sante né dalla stessa Chiesa, infatti il Battesimo di desiderio è l’amore di carità, desideroso dei mezzi di salute istituiti da Dio [18], ora questo intenso desiderio è un atto di carità strettamente personale, proprio ed esclusivo del battezzando, e nessuno (che non sia privo di un minimo barlume d’intelletto) può sostenere che un non-nato o un bambino privo dell’uso di ragione sia in grado di un simile atto di desiderio. Se la Chiesa ha avuto da sempre, fin dal tempo degli Apostoli (infatti si parla di Tradizione apostolica), la preoccupazione di battezzare i bambini, non è stato per sciocche ipotesi teologiche fondate sulla favola del Limbo. No, il Limbo non è una favola, ma una verità di Fede che trova il suo fondamento nel Vangelo e nella Tradizione apostolica, una verità illustrata e difesa dai Santi Padri della Chiesa e da una ininterrotta serie dii Papi... fino a ieri. Il Limbo non è stato inventato nel Medioevo! asserirlo significa mentire spudoratamente! Tutt’alpiù si può appena dire che è nel Medioevo che quel luogo inizia ad essere chiamato con questo nome: limbo da lembo, un lembo (= un luogo) esterno all’inferno e del tutto diverso da esso. Infine il Battesimo ai bambini è un sacramento amministrato in anticipo, ma amministrato, potendo versare l'acqua e dire la sacra formula, esattamente come si farebbe con un adulto. Ma nel caso di un individuo appena o da poco concepito, come potrebbe amministrarsi il Battesimo? L'acqua su che dovrebbe scorrere? In tal caso, se nessuno ha colpa della non-nascita, non è né giusto né bello interrogare (o addirittura incolpare) Dio che ciò ha permesso: l'infinita Giustizia di Dio e l'immensità del Suo Amore sono certissimi e indubitabili! Se invece la non-nascita si deve alla colpa di qualcuno (aborto causato o voluto), quest'ultimo ne renderà conto a Dio, perché per colpa sua un bambino non godrà della visione beatifica di Dio! In ogni caso il buonismo a buon mercato di chi insegna che vanno in Paradiso tutti (cattolici e non cattolici, ebrei, musulmani, pagani, peccatori e santi, buoni e cattivi, battezzati e non battezzati, nati e non-nati), quel buonismo non è un merito, ma una gravissima colpa che contraddice il comando di N.S. Gesù Cristo che ha ordinato di predicare il Suo Vangelo e di battezzare coloro che avranno creduto, perché soltanto chi sarà rinato col Battesimo entrerà nel Regno dei Cieli, ed il credere diversamente sarebbe altresì un gravissimo peccato contro lo Spirito Santo, perché presunzione di salvezza senza merito (cioè senza credere, senza Battesimo, senza buona condotta) nonché impugnazione della verità conosciuta. |
Note |
[15] Codice di diritto canonico, can 874 §1 n.5, pag.599, Coletti a San Pietro Editore, Roma 2004. Riferimenti: |