Precisiamo che articoli, recensioni,
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Il Buon Pastore sarÀ uno dei tanti Istituti Ecclesia Dei? di Don Gregorio Celier † Comunicato della Fraternità Sacerdotale San Pio X, distretto di Francia |
Molto di recente, è stata pubblicata una sbalorditiva notizia: sotto la direzione di don Filippo Laguérie, un nuovo Istituto, che si chiama del Buon Pastore, è stato appena fondato dalla Commissione Ecclesia Dei. Come intendere, come interpretare un tale avvenimento, di cui parlano tutti i media? |
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Ammiriamo la pacatezza della Fraternità San Pio X nel trattare con ex suoi confratelli, contrariamente al fastidioso astio che altri "ex" mostrano abitualmente nei suoi confronti, arrivando financo a gioire per questa ulteriore defezione di alcuni membri della Fraternità: gioire delle sventure altrui, di certo non è il massimo della carità cristiana. A che vale dirsi "tradizionalisti", se poi si ha sì poca carità? La Redazione Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi |
L’8 settembre 2006, la Commissione Ecclesia Dei ha eretto, con un decreto firmato dal cardinale Castrillon Hoyos e da Mons. Perl, un nuovo Istituto di diritto pontificio, posto sotto il patrocinio del Buon Pastore.
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Intermezzo comico Ci sarà tuttavia permesso, prima di iniziare quest’analisi e per allentare l'atmosfera, evidenziare un elemento veramente comico?
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(1) Si noti l'espressione tipicamente conciliare: i fedeli che "vogliono celebrare"... con un prete "presidente"! |
I problemi da esaminare Per cogliere l’importanza di questa erezione, conviene esaminare successivamente quattro punti:
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Il vescovo proprio Si ricorda che il problema del vescovo proprio fu al centro della rottura del 6 maggio 1988, quando Mons. Lefebvre riprese la sua firma apposta al Protocollo d’accordo.
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La questione liturgica Sulla questione liturgica, in compenso, sembra che possa esserci, con l'erezione dell'istituto del Buon Pastore, una piccola avanzata verso la liberalizzazione della liturgia tradizionale.
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La critica del Concilio Secondo il comunicato dell'Istituto, gli Statuti affermano che l’Istituto "rispetta il Magistero autentico della Sede romana", nell'ambito di "una fedeltà intera al Magistero infallibile della Chiesa". La formula è piuttosto classica, abbastanza vicina all'articolo 2 del Protocollo del 5 maggio 1988.
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I nostri dubbi "Un passo importante è stato appena fatto", proclama il comunicato dell’Istituto. Molto francamente, all'esame degli elementi obiettivi di questa nuova fondazione, non vediamo una differenza essenziale con la fondazione della Fraternità San Pietro, per esempio, anche se c'è un leggero progresso sulle parole in ciò che riguarda la liturgia e la critica del Concilio.
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Trattare con Ecclesia Dei? Innanzitutto, questo accordo è passato con la Commissione Ecclesia Dei. Ora, questa Commissione ha origine, storia, metodi e risultati che possiamo soltanto ricusare.
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La messa per tutti o per alcuni? L’Istituto del Buon Pastore ha ottenuto la libertà della liturgia gregoriana. Ma per chi l’ha ottenuto? Per i preti dell’Istituto. Per i fedeli che, puntualmente, assisterebbero alle loro messe. In breve, esclusivamente per il proprio lavoro, e nei limiti di questo lavoro proprio.
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Un accordo solamente pratico? Riguardo alla crisi attuale, pensiamo che i fondatori dell’Istituto del Buon Pastore abbiano lo stesso giudizio che avevano qualche mese fa. Per essi, il Concilio comporta errori reali ed ambiguità, che conviene correggere; la liturgia nuova comporta reali insufficienze ed ambiguità che sono la sorgente di disordini teologici e spirituali, e conviene correggerli, soprattutto riconoscendo alla liturgia gregoriana la più ampia libertà.
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Una scelta pericolosa Ci si dirà: Giudicate in anticipo! Lasciateli fare le loro prove! Siete in malafede! Don Gregorio Celier † |