Precisiamo che articoli, recensioni, comunicazioni, eventi, appuntamenti... e quant'altro vengono da noi pubblicati non in base ad una adesione ideologica o morale, ma solo se ce ne viene fatta esplicita richiesta (anche con una semplice comunicazione fatta alla nostra Redazione a scopo di pubblicazione), pur rimanendo noi liberi di soddisfare o meno i desiderata.

 

 
 

La Messa in moschea
Lettera aperta a Don Daniele Pusti
Parroco di Sant'Agostino a Colle di Val d'Elsa

di dom. Marcello A. Cristofani della Magione

       Quanto da noi pubblicato il 18 Settembre 2004 ha avuto un seguito che ha richiesto come necessaria la replica (che qui riportiamo) del Gran Maestro della Militia Templi. Noi, da parte nostra, non conoscevamo chi fosse l'ardito pretino, ma ora che lo sappiamo confermiamo ogni parola detta in premessa, soprattutto negli ultimi due capoversi (che qui riportiamo per comodità del nostro lettore):

       «Noi che in Dio crediamo, noi che la Trinità l'adoriamo, possiamo pensare che un Dio ignorato, disprezzato, scimmiottato... possa gradire certe farse, certi insulti presentati come preghiere?! Se «dii gentium daemonia sunt», non crediamo che Dio gradisca una messa celebrata in daemonum ara: è una profanazione! è un sacrilegio!!!

Ce la dobbiamo prendere con il pretino... cretino di turno?
— Anche, ma soprattutto con i cattivi Pastori! forse essi stessi apostati e senza Fede, nemici di quel Cristo, in nome del quale ingrassano con prebende e stipendi immeritati ["Chi non è con me è contro di me",
Mt 12, 30] !!!»

       Anzi, essendo noi non diplomatici come il Gran Maestro, non ce le sentiamo di dare del "don" a un prete che tanto poco fa per meritarlo. A questo proposito mi suona veramente strano il fatto che tanti preti moderni e "democratici" ci tengano a presentarsi con il nobiliare titolo di "don" o con il non richiesto appellativo di "Padre": non riconosciamo né tanta nobiltà né tanta paternità, per loro dovrebbe essere sufficiente "Sac.", se ci credono ancora al loro Sacerdozio.

La Redazione

       Caro Don Daniele,
       desidero dedicare poche righe al "soccorso verde" pubblicato in Suo aiuto da alcuni quotidiani locali e dal quale, del resto, Lei non pare abbia preso le distanze; se i Verdi, infatti, non sono credibili quando si battono per la natura ma sono favorevoli all'aborto e all'eutanasia, quando combattono gli OGM ma propugnano le modifiche biogenetiche, lo sono tanto meno quando diventano papisti, storici della Chiesa, esperti di liturgia e teologi, anzi "tuttòlogi"; se matureranno e diventeranno rossi si potrà cominciare a discutere; non è sufficiente definirsi "democratici" per arrogarsi il diritto di intervenire su tutto e su tutti.
       Invece mi hanno fatto un effetto diverso i Suoi interventi dai quali, tra tante omissioni e mezze verità, emerge una scarsa coscienza della Sua missione sacerdotale e delle Sue responsabilità nei confronti della Chiesa e dei fedeli.
       Lei dice di essere stato falsamente accusato di voler celebrare la Messa in moschea; nessuno ha fatto il Suo nome (excusatio non petita, accusatio manifesta), ma la notizia dell'evento è stata data dall'Imam di Colle, il quale, evidentemente, era sicuro di ciò che affermava, circostanza del resto confermata da Magdi Allam sul Corriere della Sera; la marcia indietro è avvenuta a seguito della denuncia all'Arcivescovo che non era al corrente dell'iniziativa; dal confronto delle date dei lanci dell'Adnkronos e dei nostri interventi, caro Don Daniele, Lei non dice la verità come del resto tace completamente la circostanza che la "preghiera" neocattolico-islamica è iniziata "dentro" la Sua Chiesa parrocchiale, Sant'Agostino, il momento più scandaloso di tutta la manifestazione, quando Lei in questo modo ne ha consentito la profanazione! Visto il Suo gomito-a-gomito con l'Islam Lei dovrebbe sapere che, quando un Imam vi prega ufficialmente, quel luogo viene consacrato ad Allah e, appena possibile, verrà rivendicato come luogo sacro dell'Islam; se la Conferenza Episcopale Italiana ha disposto che non vengano prestati locali parrocchiali per le attività islamiche quanto a maggior ragione non possono essere messe a disposizione le Chiese!
       La Chiesa di pietra potrà, forse, essere riconciliata; ma quella dei credenti? Quante anime saranno ingannate, indotte all'apostasia e si perderanno, Don Daniele, perché il mandato di Cristo a Pietro "Conferma i tuoi fratelli" (Luca, 22,32) è stato tradito dagli stessi pastori che hanno messo sullo stesso piano la vera con le false religioni, il Dio Trino ed Unico con gli idoli e i falsi dèi.
       Chi ci accusa di fare resistenza perché abbiamo "idee antiche", non si ricorda che sono le idee antiche di Nostro Signore Gesù Cristo: "Andate in tutto il mondo, predicate il Vangelo ad ogni creatura;
chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo;
chi non crederà, sarà condannato
" (Marco 15, 16);
"Chi non è con me, è contro di me;
chi non raccoglie con me, disperde
" (Matteo 12, 30),
e così via.
       Chi agisce diversamente inganna sé stesso e gli altri: può succedere di sbagliare; ma ciò che è grave è vantarsi dell'errore, come pare faccia Lei nell'intervista, come pare abbia fatto Don Doriano Carraro a Castellina Scalo durante l'omelia di Domenica scorsa e come dimostra di credere Don Domenico Poeta, esponente della Curia Senese, i tre Preti "concelebranti" del sacrilegio di Sant'Agostino.
       Dio vi perdoni, Don Daniele.
       Poggibonsi 1.10.2004.

dom. Marcello A. Cristofani della Magione


       P.S. Crede davvero che esista un Islam moderato, che —dove è al potere— consenta la professione di altre fedi, riconosca gli stessi diritti ai fedeli di religione diversa, non metta in carcere chi si converte dall'Islam, per esempio, al Cristianesimo? O non sarà un atteggiamento strumentale fino a quando è in netta minoranza? A Colle, per esempio?

   

Militia Templi - Christi pauperum Militum Ordo - Milizia del Tempio - Ordine dei poveri Cavalieri di Cristo (Persona Giuridica secondo il Codice di Diritto Canonico ed il Codice Civile Italiano)

Non nobis, Domine, non nobis...

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