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Il Vescovo di Pordenone ha negato la Messa Segnalato da Cesare Fontana |
Finora abbiamo saputo che anche il peggior nemico ha sempre rispettato le ultime volontà di un moribondo, ma evidentemente il vescovo della Diocesi di Concordia-Pordenone la pensa diversamente e, da zelante modernista, ha voluto modernizzare anche questo costume universalmente considerato sacro e inviolabile. Il sig. Poletto dovrebbe infine essere a conoscenza dell'orientamento dell'attuale Papa Benedetto XVI ben intenzionato, a quel che si vocifera, a "liberalizzare" la Messa tridentina, ma forse il Poletto preferisce ubbidire ad altre nomenclature ...più in colore... il rosso sarebbe l'optimum. Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature |
Domenica 11 settembre è improvvisamente deceduto il Sac. prof. don IVO CISAR SPADON, già docente presso il Seminario della Diocesi di Concordia-Pordenone e giudice del Tribunale ecclesiastico regionale del Triveneto, che per un lustro è stato l'incaricato vescovile per la celebrazione delle SS. Messe nel rito latino-gregoriano presso la chiesa della Santissima Trinità in Pordenone. I funerali del Sacerdote sono stati celebrati martedì 13 settembre presso la chiesa arcipretale di S. Giorgio in Pordenone alle ore 16.00. La S. Messa esequiale non è stata celebrata secondo il rito romano latino-gregoriano, come espressamente richiesto dal defunto, bensì secondo il nuovo rito per volontà del Vescovo diocesano, che si è ha assunto la piena responsabilità della decisione. |
Ecco come il Gazzettino On Line dà notizia del triste evento e ricorda il pio Sacerdote il 13-09-2005 Malore fatale al sacerdote dorigine ceca, giudice del Tribunale ecclesiastico Un malore dagli esiti fatali, nella prima mattinata di ieri. Così se n'è andato don Ivo Cisar Spadon, che avrebbe compiuto 77 anni il 29 dicembre prossimo. Era nato a Dobruska, nell'allora Cecoslovacchia, sentendo fin da giovanissimo il richiamo vocazionale. Così si era trasferito provvisoriamente a Roma, per seguire l'iter degli studi canonici in Teologia, ed era stato ordinato il 5 luglio del 1953. A quel punto era rimasto in Italia da esule, non avendo più la possibilità di rientrare in patria per motivi politici. Prima a Catanzaro e poi a Chieti, don Ivo era stato incardinato il 13 marzo del 1974. Un anno prima, esattamente nel 1973, aveva ricevuto l'incarico d'insegnare Teologia nel Seminario diocesano di Pordenone, mantenuto fino al 1986. Al collegio Don Bosco di viale Grigoletti, invece, era docente di Filosofia. Residente ormai nella città del Noncello, dal 1979 aveva ottenuto l'incarico di avvocato del Tribunale ecclesiastico regionale triveneto, conservato fino al 1991. Proprio nel '91, esattamente il 5 marzo, era stato promosso al ruolo di giudice dello stesso istituto tribunalizio. Nel mezzo, dal 1985 al '91, era stato amministratore parrocchiale a Istrago di Spilimbergo e insegnante all'Istituto di Scienze religiose di Portogruaro (nel 1986 e '87). Persona di vasta cultura, dottore in Teologia, Diritto canonico e Filosofia, era stato anche autore di alcuni apprezzati libri, tra saggi e ricerche. Dopo la pensione, don Ivo Cisar Spadon abitava in un piccolo appartamento, in via Vallona 76. |