"DIO consola gli afflitti"(2° Cor.VII,6)
11 Agosto 2005,
Santi Tiburzio e Susanna Martiri,
Giovedì della XII
Settimana dopo Pentecoste;
Vigilia di Santa Chiara d'Assisi,
primo
germoglio
dell'Ordine Serafico.
Egregia Signora,
nel mentre le porgo, per quel che possa valere, tutta la mia solidarietà ed i
miei
più sentiti auguri ed anche l'assicurazione (sempre per quel che possa valere, visto
che chi le scrive è il peggior peccatore del mondo) d'un posto nelle
povere ed
indegnissime preci mie e dei mei cari, mi consenta di fare alcune
glosse al
suo scritto.
In primo luogo, se è vero che "aver compagno al duol NON
sempre
scema la pena", è altrettanto vero che, leggendo sul
sito salpan.org di casi
ben peggiori dei suoi (o almeno analoghi), si può
consolare (1).
Pensi che, alcuni anni fa, dei fedeli canadesi, per essersi
inginocchiati per ricevere la Comunione, sono stati denunciati e
mandati
sotto processo per "disturbo di funzione religiosa". Per la cronaca,
i denunciati sono risultati vincitori: assolti con formula piena.
Ella cita
il par.
91 del documento sull'Eucarestia "Redemptoris Sacramentum", che
avrebbe
dovuto scrivere la parola "FINE" su tali abusi preteschi. Le posso
dire che:
1) il Card. Camillo Ruini, cui Ella indirizza la sua segnalazione,
subito
dopo la promulgazione di quel documento, dichiarò di esserne venuto a
conoscenza dai giornali. Vero o falso che sia tale particolare, vuole
proprio che le traduca dal "clericalese" cosa vuol dire tale
dichiarazione?!? Se ci riflette un po', ci arriva da sola;
2) la gran maggioranza dei preti tienequel documento, se pure lo ha
letto, in solenne non cale.
Il Vescovo di una
diocesi
campana, dopo aver regalato in pompa magna a TUTTI i preti locali
un kit
di opere sulla liturgia, in primis il documento "Redemptoris
Sacramentum",
nel corso della solenne celebrazione patronale di una parrocchia, con
la
chiesa affollatissima, ad un nutrito gruppo di giovani (quindi non si
poteva
parlare di "singolarità") che si era inginocchiato per ricevere l'
Eucarestia, non ha affatto imposto di alzarsi, si è limitato a
FINGERE DI
NON VEDERLI, dando la Comunione alle persone dietro di loro,
semplicemente
allungando le mani sopra le loro teste.
Di tali episodi ne potrei narrare tanti.
Se permette, gentilissima
Signora,
Le vorrei dare un consiglio radicale, per risolvere una volta per
sempre
tali situazioni incresciose.
Ella scrive: "Costretta dalla necessità
di non
perdere la S. Messa domenicale". Ebbene, chiedo anticipatamente venia
se
forse ciò che sto per scrivere le sarà di scandalo, ma le chiedo la
cortesia di
leggere tutto con attenzione, trattandosi di materia delicata, prima
di
esprimere giudizi.
La necessità imposta dal III COMANDAMENTO è quella di
Santificare la Festa . Non necessariamente quella di "non perdere la S. Messa
domenicale". Scrive nel suo "Compendio di Teologia Morale" E. Jone
OFMC
(prima del "Concilio" vademecum di tanti ottimi confessori ed
oggi "bestia
nera" dei confessori modernisti): "L'obbligo della presenza alla Messa
domenicale, cessa quando la chiesa dista da casa più di un miglio".
Ella
dirà che la chiesa in questione dista meno di un miglio, senza
contare che
chi compie opere pie, alle quali non è tenuto, acquista ulteriori meriti
spirituali...
Qui entra in gioco un'altra considerazione, FONDAMENTALE: ha mai
letto il"Breve esame critico", della " N. O. M." dei Cardinali Ottavini
e
Bacci? Lo può chiedere a www.salpan.org o scaricarlo dal sito www.unavox.it Quei due Principi
della
Chiesa avanzano seri e fondati dubbi sull'ortodossia della nuova "Messa",
quale
ora si celebra nel 90% delle chiese di rito latino. In altri termini,
lei,
frequentando chiese dove si "celebra" con il rito entrato in vigore
in quell'
infausta Prima Domenica d'Avvento del 1969, si espone al rischio di
partecipare a cerimonie dove Gesù Cristo non c'è, e/o, peggio ancora,
è
profanato (2).
Sono ormai decenni che chi le scrive, alle cerimonie
bugniniane (3), ci
va solo in quelle circostanze in cui la Chiesa permette che si vada
a culti
non cattolici, ovvero matrimoni e funerali e, sempre, ostentando
dignitosa
indifferenza. La domenica cerco posti dove si celebri la Messa
Tridentina o
Sante Messe in rito Orientale. Mi costa sacrificio, ma se lei
pensasse che
il Cattolicesimo è la religione della comodità, non si imbarcherebbe
in
tante battaglie ideali. Bojano non è lontanissimo né da Avellino né
da
Sessa Aurunca, località dove la Messa Tridentina è celebrata ogni
giorno.
Per non parlare di Roccasecca e del vicino Aquino, da cui dei
fedeli si
recano ogni domenica (e, quando possono, anche durante la settimana) a Sessa.
Le ho
volutamente citato dei posti, in cui la Messa è celebrata da preti
diocesani, e non da membri di congregazioni che lei forse potrebbe considerare
in
odore di "dissidenza" e, quindi, fonte di ulteriori scrupoli
(che io
reputo infondati, ma questa è un'altra storia...).
Con l'augurio di incontrarla di persona ad una di queste Messe (mi
riconoscerà infallibilmente, dato che sono un sosia di Oliver Hardy),
cordialmente
la saluto
in Cristo Re (traduzione imprecisa e riduttiva del greco "Basileus").
L'UomochenonfuMAI |
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(1) e sentirsi incoraggiata a resistere fortis in Fide.
(2) Da parte nostra le assicuriamo che almeno il 98% dei cosiddetti Tradizionalisti rifugge dall'assistere a quelle "assemblee" che non sono neanche più chiamate Messe, ma assemblee appunto o cene del Signore (ma non del Signore Signore, ma del signor Lutero), e questo per ovvi motivi: per non partecipare a un rito profanatorio e protestante e per evitare, ove realmente avvenisse la Consacrazione, la profanazione delle Sacre Particole.
Parafrasando Sant'Atanasio potremmo dire che tanti la Domenica cercano le chiese, noi invece cerchiamo la Messa!
(3) Sarebbe meglio dire bugninluterane.
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