Il genocidio dell'eroico popolo Armeno |
PREMESSA
Prendendo lo spunto dalla segnalazione di un libro fattacci dal Centro Studi Federici, abbiamo voluto approfondire l'argomento, se non per altro, almeno per rendere onore all'eroico e martoriato Popolo degli Armeni, che quasi da sempre ha subito vessazioni e aperte persecuzioni forse soprattutto a causa della sua fede cristiana. Dio lo ricompensi dandogli in cielo quel Regno e quella Patria che la cattiveria degli uomini gli nega su questa terra. Per la realizzazione di questo nostro dossier abbiamo attinto a piene mani dal sito www.comunitaarmenia.it e da una documentata e-mail trasmessaci dall' amico Rafminimi. Il libro segnalatoci
(del quale riporteremo alcune frasi indicandole con la sigla PK seguita
dal numero della pagina) è il seguente: Ma procediamo con ordine. Questo dossier ovviamente è aperto
a ulteriori integrazioni e contributi. |
Alcuni cenni storici
GLI ARMENI |
Le radici
di questo popolo affondano già nel primo millennio a.C. quando,
nel VII secolo gli Armeni, discendenti da indoeuropei, giunsero dalla
Frigia. Qui si fusero con la popolazione hurrita discendente degli antichi
regni preesistenti.
Nel periodo precristiano si sono succeduti sul territorio dell'Armenia storica varie occupazioni. Questa zona era di fondamentale importanza per il controllo delle vie di comunicazione tra Oriente ed Occidente ed il suo possesso fu a lungo conteso dalle maggiori potenze militari dell'epoca. Gli Armeni videro perciò passare sulle loro terre Persiani, Greci, Romani ed Arabi, ma, grazie anche alla rivalità esistenti tra le varie potenze, riuscirono a sopravvivere ad ognuna di esse ed a raggiungere in alcuni momenti della storia, la piena indipendenza, anzi, divenendo loro stessi signori di vasti imperi, citiamo a tal proposito Re Tigran il Grande, fondatore dell'Impero Armeno, ricordato da Cicerone come "colui che fece tremare la Repubblica Romana". La storia ci racconta di una nazione eternamente contesa e frazionata tra molti grandi imperi, persiano, ottomano, russo e continuamente devastata ed angariata da frotte di invasori quali i Turchi Selgiuchidi o i Mongoli. La tradizione fa risalire il primo annuncio del Vangelo in Armenia agli apostoli Taddeo e Bartolomeo, ma la conversione della corte armena è dovuta all'apostolato di S. Gregorio l' Illuminatore che nel 301 battezzò il re Tiridate III e la sua corte e da allora il cristianesimo fu (prima proclamazione al mondo) religione ufficiale del regno, Religione di Stato. Questa scelta e la posizione geografica di frontiera dell'Armenia sono state cause di molte persecuzioni e guerre. La fine del IV secolo è segnata dalla divisione dell'Armenia tra due imperi quello romano e quello persiano (387). Altro avvenimento di primaria e fondamentale importanza si ha nel 405 quando il monaco predicatore (Vartabet) Mesrob Madotz (361-440) inventò un alfabeto proprio alla lingua armena parlata composto da 36 lettere, capace soprattutto di tradurre la Bibbia. L'invenzione segnò l'inizio di un periodo d'oro nella letteratura e nella vita spirituale della Chiesa. Tali peculiarità e la fissazione dell'armeno come lingua propria, con un proprio alfabeto diverso dal latino, dal greco, dall'arabo e dal cirillico, contribuiranno al mantenimento dell'autonomia culturale e politica degli Assiri, tanto nei riguardi dell'occidente, quanto verso i paesi confinanti di fede musulmana o bizantina. Le pressioni per cambiare religione non tardarono; verso la metà del V secolo, la Persia, per la sicurezza e la compattezza politica dell'impero, cercò di assimilare gli Armeni, tentando di imporre il mazdeismo. Gli Armeni pagarono un prezzo alto per il loro rifiuto nella battaglia di Avarayr nel 451, con il martirio del comandante Vartan Mamikonian e dei suoi compagni (Vasn Groni yev Haireniatz - Per la fede e la patria). Ciò nonostante tra occupazioni e guerre, il popolo armeno ha conosciuto varie fioriture culturali: il VI e VII secolo hanno visto rifulgere l'architettura armena. Il IX secolo, fortemente segnato dalla figura di Gregorio di Narek, il più |
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grande poeta mistico, vissuto tra il 945-1003, è
il secolo della fioritura della città di Ani, centro economico
e culturale di tutta la regione. |
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L' Armenia chiamata anche HAYASTAN , con una superficie
di 29.800 km2 (poco più grande della nostra Sicilia), è
un paese montuoso che confina a nord con la Georgia, l'Azerbaigian, la
Turchia e l'Iran. La capitale è Erevan, l'antica Erepuni fondata
nel 782 A.C. che si trova a circa 1000 metri d'altitudine, dominata dal
Monte Ararat alto 5165 metri.
Scheda: Secondo ultime stime la popolazione armena ammonterebbe
oggi a circa 9-10 milioni nel mondo di cui 3.500.000 in Armenia, 2.000.000-2.500.000
in Russia e 4.000.000-4.500.000 nella diaspora. |
DOSSIER GENOCIDIO |
In
sintesi
Gli Armeni sino
all'inizio del secolo erano l'etnia maggioritaria in Anatolia orientale;
in un quarto di secolo sono pressoché scomparsi. |
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Retroscena
storico-politico
L'impero ottomano
alla fine del XIX secolo, è uno stato in disfacimento, la corruzione
serpeggia in ogni angolo dell'impero, che in breve tempo ha visto scomparire
i suoi domini in Europa con la nascita, dopo secoli di barbara oppressione,
degli stati nazionali balcanici. |
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La caduta del regime turco alla fine della Grande Guerra
e la seguente ascesa alla guida del paese di Kemal Ataturk non cambiò
la situazione, se non in peggio, infatti tra il 1920 ed il 1922 con l'attacco
alla Cilicia armena ed il Massacro di Smirne, il nuovo governo portò
a compimento il genocidio. |
I
processi...
La disfatta
ottomana spinse i principali responsabili del genocidio ad abbandonare
il paese e molti di essi fuggirono in Germania. A loro carico venne intentato
un processo svoltosi nel 1919 a Costantinopoli sotto la direzione di Damad
Ferid Pascià. |
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Modalità
dello Sterminio
Tutta l'operazione
viene mascherata come un'azione di spostamento di persone da ipotetiche
zone di guerra. Tutto ciò perché i Giovani Turchi vorrebbero
far credere che la sparizione di due milioni di persone sia dovuta al
caso. I consiglieri
erano ufficiali tedeschi, mentre medici turchi spostavano gli ammalati
da un lager all'altro per diffondere epidemie e distribuivano veleno al
posto di medicine. |
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Il consuntivo
numerico di questo piano criminale risulta alla fine: |
Le tappe dello Sterminio sono:
1) Eliminazione
del cervello della nazione. Il 24 Aprile 1915 vengono arrestati gli
esponenti dell'élite culturale armena. 2) Eliminazione
della forza. Gli Armeni dai 18 ai 60 anni vengono chiamati alle armi
a causa della guerra in atto. Questi, da bravi cittadini, si arruolano.
3) E' il
turno di donne vecchi e bambini. I medici Nazim e Behaeddin Chackir
sguinzagliano la loro organizzazione segreta. Deportazioni
(tehcir ve taktil = deportazione e massacro) - In primo luogo vengono
eliminati i pochi uomini validi rimasti. |
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Testimonianze "E'
dovere di noi tutti effettuare nelle sue linee più ampie la realizzazione
del nobile progetto di cancellare l'esistenza degli Armeni che
per secoli hanno costituito una barriera al progresso e alla civiltà
dell'Impero
Siamo criticati e richiamati ad essere pietosi; questa
semplificazione è una sorta di ingenuità. Per coloro che
non cooperano con noi troveremo un posto che stringerà la fibra
dei loro cuori delicati". (Ministro dell'Interno Talaat, 18
Nov 1915). |
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Armin. T
Wegner è stato testimone oculare dello sterminio del popolo
armeno iniziato a Istanbul il 24 aprile 1915 con una retata che lasciò
la nazione armena priva di una guida spirituale, culturale e politica.
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Il riconoscimento del Genocidio da parte della comunità internazionale |
Il genocidio
armeno è stato riconosciuto come realtà storica di
cui la Turchia dovrà farsi carico in diverse sedi.
L'ONU, anche se in sordina, ha riconosciuto il genocidio il 29 Agosto del 1985, mentre il Parlamento Europeo si è pronunciato in proposito il 18 Giugno 1997. Tra le prime nazione attivatesi in questo senso vi sono l'Uruguay ed alcuni stati degli USA (Massacjusetts, California, New Jersey, New York, Wisconsin, Pennsylvania, RhodeIsland, Virginia ed Illinois in ordine di tempo a partire dal 1978 al 1995), mentre né il Governo federale statunitense né il Consiglio di Stato hanno preso iniziative simili. Anche la Duma della Federazione Russa ha ufficialmente riconosciuto quanto accaduto agli Armeni. A tutt'oggi il riconoscimento del genocidio da parte della comunità internazionale sembra ancora ben lontano dall'essere una realtà ed i timidi tentativi, quali quello dell'Assemblea Nazionale Francese, di dare dignità storica ai fatti avvenuti in quegli anni sono stati tutti immediatamente insabbiati dalle inconsulte reazioni turche e dal vergognoso silenzio-assenso delle grandi potenze, primi fra tutti gli USA, che hanno sempre dato maggiore importanza ai propri interessi politici ed economici, piuttosto che alla giustizia ed al rispetto di quei principi morali ai quali spesso loro stessi fanno appello e di cui si sentono custodi. 7 Novembre 2000: Il Parlamento Europeo riconosce ufficialmente il Genocidio. In una seduta del Parlamento europeo è stato ufficializzato un documento che riconosce ufficialmente i fatti del 1915. Il documento ha una grande valenza storico-politica sia perché rende giustizia al popolo armeno sia perché pone chiaramente alla Turchia la questione in funzione della sua candidatura per l'ingresso nella Comunità Europea. |
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8 Novembre 2000
: Il Senato francese riconosce ufficialmente il Genocidio. Anche il Senato
Francese nella seduta del 8 Novembre 2000 ha riconosciuto il Genocidio
armeno con un unico articolo che recita "La Francia riconosce pubblicamente
il genocidio armeno del 1915". Il Testo è stato approvata
con 164 voti a favore e 40 contro. |
Riconoscimenti del Genocidio nel mondo |
Dichiarazione
Congiunta dei Governi Alleati (1915)
Senato degli Stati Uniti d'America (1916, 1920) Tribunale Militare di Turchia (1919) Trattato di Sevres (1920) Corte Criminale, Berlino (1921) Commissione per i Crimini di Guerra dell'ONU (1948) Camera dei Rappresentati dell'Uruguay (1965) Senato dell'Uruguay (1965) Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti d'America (1975, 1984, 1996) Assemblea Mondiale del Consiglio delle Chiese (1979, 1983, 1989, 1995) Assemblea Nazionale del Quebec, Canada (1980, 1993, 1995) Parlamento d'Ontario, Canada (1980) Corte di Giustizia, Ginevra (1981) Parlamento di Cipro (1982, 1983, 1990, 1995) Tribunale Permanente dei Popoli, Parigi (1984) Sottocommissione per i Diritti dell'Uomo dell'ONU (1985, 1986) Parlamento Europeo (1987, 2000) Parlamento d'Argentina (1993) Senato d'Argentina (1993) Corte di Giustizia, Parigi (1995) Duma della Federazione Russa (1995) Parlamento di Bulgaria (1995) Parlamento di Grecia (1996) Camera dei Comuni di Canada (1996) |
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Parlamento di
Libano (1997, 2000) Parlamento
di New South Wales, Australia (1997) E la Turchia quando riconoscerà
il suo vergognoso genocidio??? |
Camponogara 05.06.1997
unanimità Bagnacavallo 17.07.1997 unanimità Russi 08.09.1997 unanimità Fusignano 29.09.1997 unanimità Montorso Vicentino 30.09.1997 unanimità Monteforte dAlpone 27.10.1997 unanimità Padova 27.10.1997 unanimità S.Agata sul Santerno 28.10.1997 unanimità Sanguinetto 29.10.1997 unanimità Conselice 15.11.1997 unanimità Cotignola 17.11.1997 unanimità Asiago 20.11.1997 unanimità Lugo 20.11.1997 unanimità S.Stino di Livenza 22.11.1997 unanimità Milano 24.11.1997 unanimità Ponte di Piave 26.11.1997 unanimità Villafranca Padovana 27.11.1997 unanimità Solarolo 28.11.1997 unanimità Parma 22.12.1997 unanimità Faenza 04.02.1998 unanimità Imola 23.03.1998 unanimità |
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Venezia 30.03.1998 unanimità |
Breve bibliografia |
· Un
utile testo di riferimento per approfondire la vicenda armena, ma anche
molti altri genocidi del XX secolo, è costituito dal testo di Yves
Ternon "Lo Stato Criminale".
· Un altro testo molto sintetico ma altrettanto significativo è "Breve Storia del Genocidio Armeno" di Claude Mutafian e Metz Yeghérn ed. Guerini ed Associati che ripercorre tutte le fasi del genocidio in modo preciso ed essenziale. · Un testo fondamentale è "I quaranta giorni del Mussa Dagh" scritto nel 1933 da F. Werfel ed edito da Mondadori. A questo testo si deve in pratica la memoria che in Italia si ha del genocidio. · Un secondo romanzo molto toccante e significativo scritto da V. Katcha è "Il pugnale nel |
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giardino. La saga degli Armeni" edito da Sonzogno
nel 1982. |