Precisiamo che articoli, recensioni, comunicazioni, eventi, appuntamenti... e quant'altro vengono da noi pubblicati non in base ad una adesione ideologica o morale, ma solo se ce ne viene fatta esplicita richiesta (anche con una semplice comunicazione fatta alla nostra Redazione a scopo di pubblicazione), pur rimanendo noi liberi di soddisfare o meno i desiderata.



Sì alla pace,
no al pacifismo

di Daniele Fazio

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature
e quanto scritto nello spazio giallo sono della Redazione
       Quando una parola viene ossessivamente ripetuta rischia di perdere il suo senso più profondo diventando parola "trappola" o "talismano". "Trappola" perché proprio col tradire il suo senso vero induce verso realtà diverse o talora anche opposte ad una sana visione delle cose. "Talismano" perché una volta inglobata in un orizzonte ideologico diventa quasi una verità a dominio di una stretta cerchia di nuovi philosophes tanto che ogni diversa volontà di approfondimento, precisazione e comprensione viene emarginata ed etichettata, anche con la forza.
       Ma perché io nel mio dire non proceda in maniera astratta vi propongo un esempio eclatante quello che riguarda la parola "pace".
       Se non ci accontentiamo del tam tam mediatico che ha fatto proprio il consiglio di Lenin di ripetere dieci, cento, mille volte una bugia perché prima o poi diventerà una verità, è giusto che chiediamo:
       Che cos'è la Pace?
       Risposta breve:
      L a pace è la "quiete nell'ordine"
.
       Ma che cos'è l'ordine?
       L'ordine è quello stato di cose in cui regna o tendenzialmente ci si impegna a far regnare la legge naturale e cristiana, cioè i dieci comandamenti, in cui l'uomo è considerato persona e non individuo o massa e in cui Dio è la fonte e il fine di ogni cosa. In questo ordine regna la tranquillità quindi la pace.
       L'Aquinate nella Summa Theologiae avverte: "la pace è anche la concordia ma la concordia non è anche la pace; la concordia [infatti] la possono avere anche i cattivi, ma per i cattivi non si dà pace".
       "La pace —chiarifica il Catechismo— non è la semplice assenza della guerra e non si può ridurre ad assicurare l'equilibrio delle forze contrastanti...è il frutto della giustizia ed effetto della carità"(CCC n. 2304).
       In questa prospettiva consapevoli della natura dell'uomo ferita dal peccato vi è anche la possibilità a determinate condizioni che si intraprenda un' azione di forza che va sotto il nome di "guerra giusta"(cfr. CCC n. 2309).
       I quattro pilastri delineati dalla Pacem in terris per vivere nella pace sono: verità, giustizia, amore e libertà.
       Questi quattro valori ci illuminano nella nostra riflessione perché comprendiamo che chi non riconosce l'esistenza oggettiva della verità e dell'errore, chi nega la possibilità di una punizione o di un premio in questa vita e nell'eternità, chi intende l'amore come egoismo e chi nega la libertà confondendola con il libertinaggio e l'anarchia non è a favore della pace.
       Ne deduciamo che il pacifismo non mira perciò alla costruzione della pace ma all'instaurazione di un nuovo impianto ideologico.
       La pace si fonda sulla verità quindi sull'ordine naturale e cristiano; il pacifista predica che non esiste alcuna verità.
       La pace esige che si renda giustizia ad ogni uomo condannando il colpevole e proteggendo i deboli; il pacifista s'illude che non esista un colpevole. Il Regnante Pontefice invece nell'ultimo Messaggio per la Giornata della Pace ha ribadito: "Il male ha sempre un volto e un nome: il volto e il nome di uomini e di donne che liberamente lo scelgono. La Sacra Scrittura insegna che, agli inizi della storia, Adamo ed Eva si ribellarono a Dio e Abele fu ucciso dal fratello Caino (cfr Gn 3-4). Furono le prime scelte sbagliate, a cui ne seguirono innumerevoli altre nel corso dei secoli. Ciascuna di esse porta in sé un'essenziale connotazione morale, che implica precise responsabilità da parte del soggetto e chiama in causa le relazioni fondamentali della persona con Dio, con le altre persone e con il creato".
       La pace inoltre è effetto dell'amore che è carità pubblica il cui oggetto principale è Dio da cui viene ogni bene; per il pacifista l'amore è semplice filantropia che sconfina a volte nell'egoismo.
 

ç

       La pace infine presuppone la libertà che è sempre legata alla responsabilità; il pacifista lavora per un mondo anarchico dove non esista nessuna autorità politica, religiosa e istituzionale.
       Uno dei "manifesti" ispiratori del pacifismo internazionale, la canzone Imagine di John Lennon dei Beatles, presenta la pace               •come eliminazione della verità e della religione:
       Imagine there's no countries / It isn't hard to do /        Nothing to kill or die for / And no religion too
(Immagina non ci siano paesi / non è difficile / Niente per cui uccidere e morire / e nessuna religione);
              •come eliminazione delle leggi e delle autorità:
       "Above us only sky / Imagine all the people / Living for        today..."

(Sopra di noi solo il Cielo/ Immagina che la gente/ viva al presente...).
             • La "pace" di Lennon inoltre ripudia i concetti di bene e di male e quindi anche la punizione e il premio sopratutto in relazione all'eternità:
       "Imagine there's no heaven / It's easy if you try / No hell        below us"
(Immagina non ci sia il Paradiso / prova, è facile / Nessun inferno sotto i piedi).
       Alla luce di tutto questo, mi viene difficile pensare alla pace così imposta dai pacifisti. Io sono per la vera pace che in definitiva è una Persona: Gesù Cristo, Restauratore dell'ordine divino e fonte e culmine di ogni giusta aspirazione, e, anche sociale, dell'intero universo.
       —Vuoi la pace?
       — Scegli Cristo!
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

       Daniele Fazio
   

[Indice degli articoli]
   [Home]