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Segnalato da Centro Studi Federici, 8-5-08 |
Benjamin Netanyahu, ha affermato: (N) «Stiamo traendo beneficio dall’attacco alle Torri Gemelle e al Pentagono». Mauro Manno dimostra come l'11 Settembre sia stato (N)«un evento catastrofico e catalizzante, come una nuova Pearl Harbour» programmato e voluto per gl'interessi israelo-USA, per il quale si erano preparati financo alle (N) riprese con telecamere da un camioncino, già pronto e sistemato prima che gli aerei giungessero sull’obiettivo, per il quale si era speculato sui titoli (N)delle compagnie aeree americane o su società con sede nelle Torri Gemelle, alcuni giorni prima degli attentati. Manno conclude affermando che (N) Il sionismo likudista di Sharon e Netanyahu non è estraneo agli attentati dell’11 settembre. |
Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi |
Le affermazioni di Netanyahu corrispondono alla realtà. Dopo l’11 settembre infatti il clima si è messo al bello per Israele. |
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Le trattative di Oslo dovevano portare a sanzionare diplomaticamente tutto ciò facendo ingoiare l’amara pillola ad una parte malleabile dei palestinesi, all’Olp di Arafat. Tuttavia Yasser Arafat, che ancora aveva coscienza di quello che avrebbe fatto ai palestinesi se avesse avvallato il piano israeliano, rifiutò di piegarsi ai dictat convergenti di Israele e della Lobby ebraica americana che allora dominava l’Amministrazione Clinton, e per questo fu liquidato. |
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Affermare che Sharon e Netanyahu sono stati gli affossatori di Oslo può far pensare, a chi non è addentro alla politica sionista, che il cosiddetto processo di pace fosse un processo vero che avrebbe realmente portato alla pace e alla stabilità nella regione. |
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Le differenze tra Likud e laburisti sulla politica verso i palestinesi non differisce di molto. |
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Netanyahu ha quindi ragione di dire che Israele “sta traendo beneficio” dall’11 settembre. E non solo per quanto riguarda la politica verso i palestinesi. Anche per quanto riguarda la strategia verso i paesi arabi. |
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“Netanyahu, scrive sempre Ha’aretz, ha paragonato Ahmadinejad ad Adolf Hitler ed ha definito il programma nucleare di Teheran simile alla minaccia che i nazisti facevano pesare sull’Europa alla fine degli anni ‘30. |
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Chi ha creato il clima favorevole a Israele? Cosa sia stato a creare questo clima, lo sappiamo. La risposta è l’11 settembre e ora ce ne dà conferma lo stesso Netanyahy. |
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Oltre a Benjamin Netanyahu, gli autori erano Richard Perle, Douglas Feith e David Wurmser. |
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Nei due documenti, il Likud e i neoconservatori sionisti americani, che poi si ritroveranno nell’Amministrazione Bush, già dettano il programma di politica estera e geo-strategica di quel futuro governo. |
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Netanyahu, il Likud, i neocon e il PNAC Nel 1997 appare il Project for the New American Century o PNAC (Progetto per un nuovo secolo americano) un istituto di ricerca con base a Washington. Tra i suoi fondatori spiccano Dick Cheney e Donald Rumsfeld. Ma non sono soli. Il Presidente ne è William Kristol, ebreo sionista e direttore del Weekly Standard, il settimanale di cui si dice che circoli ancora oggi, più di qualsiasi altra pubblicazione, tra i membri dell’Amministrazione Bush. Kristoll è anche una prestigiosa firma della TV Fox News. |
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Le idee nuove propugnate dal PNAC riguardano la strategia americana globale, all’interno della quale però il Medio Oriente assume una posizione fondamentale. |
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Tutto diventa molto più chiaro nel 1998 quando il PNAC decide di scrivere la famosa lettera al Presidente Bill Clinton. |
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Ancora più esplicito è il documento del PNAC del settembre 2000, due mesi prima delle elezioni che porteranno Bush alla Casa Bianca e un anno prima dell’11 settembre. |
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Dopo aver ribadito, ovviamente, che “l'America dovrebbe cercare di preservare ed estendere la sua posizione di leadership globale mantenendo la superiorità delle forze armate USA”, il documento si concentra sul Medio Oriente e raccomanda di migliorare la pianificazione e lo spiegamento militare in Iraq per ridurre gli sforzi dovuti all'imposizione della zona interdetta al volo (No Fly Zone) e alleggerire le porta-aerei. |
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“Inoltre sul lungo termine -afferma il documento-l'Iran può dimostrarsi una grossa minaccia agli interessi USA nel Golfo analogamente all'Iraq. E anche se migliorassero le relazioni USA-Iran, mantenere le forze militare in avanguardia nella regione sarebbe un elemento essenziale nella strategia di sicurezza degli USA, visti gli interessi americani di lunga data in quelle zone”. |
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Quindi dopo l’Iraq, deve essere il turno dell’Iran e, anche se “migliorassero le relazioni USA-Iran” (con un bel regime ch’ange a Teheran), le truppe USA devono restare nella regione. |
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Un bel piano sionista, indubbiamente. Ma come realizzarlo? Accetteranno mai gli americani di andare in guerra, anzi in una lunga serie di guerre, per Israele, contro paesi che non rappresentano, malgrado le bugie PNAC, nessuna minaccia per gli Stati Uniti? Non sarà facile convincerli. A meno che….. |
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NOTE |