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ECCLESIASTICI UCCISI DAI PARTIGIANI COMUNISTI
[di cui ben 58 erano Parroci, 17 cappellani e 3 seminaristi]

In occasione del 25 aprile, anniversario della vittoria degli anglo-americani in Italia, riportiamo un elenco parziale [uno dei tanti e di certo non l'unico] degli ecclesiastici uccisi dai partigiani comunisti, alleati dei vincitori (fonte: la rivista bresciana Chiesa Viva, 1986).

Centro Studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza


(I cognomi sono riportati in ordine alfabetico)

Amatesi
Don Giuseppe. Parroco di Coassolo (Torino), ucciso a colpi di ascia dai partigiani comunisti il 15 marzo 1944, perché aveva deplorato gli eccessi dei guerriglieri rossi.
Amato
Don Gennaro. Parroco di Locri (Reggio Calabria), ucciso nell'ottobre 1943 dai capi della repubblica comunista di Caulonia.
Bandelli
Don Ernesto. Parroco di Bria, ucciso dai partigiani slavi a Bria, il 30 aprile 1945.
Barel
Don Vittorio. Economo del seminario di Vittorio Veneto, ucciso il 26 ottobre 1944 dai partigiani comunisti.
Barthus
Don Stanislao. Della Congregazione di Cristo Re (Imperia), ucciso il 17 agosto 1944 dai partigiani perché in una predica aveva deplorato le "violenze indiscriminate dei partigiani".
Bastreghi
Don Duilio. Parroco di Cigliano e Capannone Pienza, ucciso la notte del 3 luglio 1944 dai partigiani comunisti che lo avevano chiamato con un pretesto.
Beghè
Don Carlo. Parroco di Novegigola (Apuania), sottoposto il 2 marzo 1945 a finta fucilazione che gli produsse una ferita mortale.
Bolognesi
Don Sperindio. Parroco di Nismozza (Reggio Emilia), ucciso dai partigiani comunisti il 25 ottobre 1944.
Bonifacio
Don Francesco. Curato di Villa Gardossi (Trieste), catturato dai miliziani comunisti iugoslavi l'11 settembre 1946 e gettato in una foiba.
Bordet
Don Luigi. Parroco di Hône (Aosta), ucciso il 5 marzo 1946 perché aveva messo in guardia i suoi parrocchiani dalle insidie comuniste.
Bortolini
Don Corrado. Parroco di Santa Maria in Duno (Bologna), prelevato dai partigiani il 1° marzo 1945 e fatto sparire.
Bortolini
Don Raffaele. Canonico della Pieve di Cento, ucciso dai partigiani la sera del 20 giugno 1945.
Bovo
Don Luigi. Parroco di Bertipaglia (Padova), ucciso il 25 settembre 1944 da un partigiano comunista poi giustiziato.
Bulleschi
Don Miroslavo. Parroco di Monpaderno (diocesi di Parenzo e Pola), ucciso il 23 agosto 1947 dai comunisti iugoslavi.
Calcagno
Don Tullio. Direttore di Crociata Italica, fucilato dai partigiani comunisti a Milano il 29 aprile 1945.
Caviglia
Don Sebastiano. Cappellano della G.N.R., ucciso il 27 aprile 1945 ad Asti.
Ceragiolo
Padre Crisostomo o.f.m.. Cappellano militare decorato al valor militare, prelevato il 19 maggio 1944 da partigiani comunisti nel convento di Montefollonico e trovato cadavere in una buca con le mani legate dietro la schiena.
Corsi
Don Aldemiro. Parroco di Grassano (Reggio Emilia), assassinato nella sua canonica, con la domestica Zeffirina Corbelli, da partigiani comunisti, la notte del 21 settembre 1944.
Crecchi
Don Ferruccio. Parroco di Levigliani  (Lucca), fucilato all'arrivo delle truppe di colore nella zona su false accuse dei comunisti del luogo.
Curcio
Don Antonio. Cappellano dell'11° Btg. Bersaglieri, ucciso il 7 agosto 1941 a Dugaresa da comunisti croati.
Damiani
Padre Sigismondo o.f.m.. Ex-cappellano militare, ucciso dai comunisti slavi a San Genesio di Macerata l'11 marzo 1944.
Dapporto
Don Teobaldo. Arciprete di Castel Ferrarese (diocesi di Imola), ucciso da un comunista nel settembre 1945.
De Amicis
Don Edmondo. Cappellano pluridecorato della prima guerra mondiale, venne colpito a morte dai "gappisti", a Torino, sulla soglia della sua abitazione, nel tardo pomeriggio del 24 aprile 1945, e spirò dopo 48 ore di atroce agonia.
Diaz
Don Aurelio. Cappellano della Sezione Sanità della divisione "Ferrara", fucilato nelle carceri di Belgrado nel gennaio del '45 da partigiani "titini".
Dolfi
Don Adolfo. Canonico della Cattedrale di Volterra, sottoposto il 28 maggio 1945 a torture che lo portarono alla morte l'8 ottobre successivo.
Donati
Don Enrico. Arciprete di Lorenzatico (Bologna), massacrato il 23 maggio 1945 sulla strada di Zenerigolo.
Donini
Don Giuseppe. Parroco di Castagneto (Modena). Trovato ucciso sulla soglia della sua casa la mattina del 20 aprile 1945. La colpa dell'uccisione fu attribuita in un primo momento ai tedeschi, ma alcune circostanze, emerse in seguito, stabilirono che gli autori del sacrilego delitto furono i partigiani comunisti.
Dorfmann
Don Giuseppe. Fucilato nel bosco di Posina (Vicenza)  il 27 aprile 1945.
D'Ovidio
Don Vincenzo. Parroco di Poggio Umbricchio (Teramo), ucciso nel maggio '44 sotto accusa di filo-fascismo.
Errani
Don Giovanni. Cappellano militare della G.N.R., decorato al valor militare, condannato a morte dal Comitato di Liberazione Nazionale di Forlì, risparmiato dagli alleati e deceduto in seguito a causa delle sofferenze subite.
Fasce
Don Colombo. Parroco di Cesino (Genova), ucciso nel maggio del '45 dai partigiani comunisti.
Fausti
Padre Giovanni s.j.. Superiore generale dei Gesuiti in Albania, fucilato il 5 marzo 1946 perché italiano. Con lui furono trucidati altri sacerdoti dei quali non si è mai potuto conoscere il nome.
Ferrarotti
Padre Fernando o.f.m.. Cappellano militare reduce dalla Russia, ucciso nel giugno 1944 a Champorcher (Aosta) dai partigiani comunisti.
Ferretti
Don Gregorio. Parroco di Castelvecchio (Teramo), ucciso dai partigiani slavi ed italiani nel maggio 1944.
Ferruzzi
Don Giovanni. Arciprete di Campanile (Imola), ucciso dai partigani il 3 aprile 1945.
Filippi
Don Achille. Parroco di Maiola (Bologna), ucciso la sera del 25 luglio 1945 perché accusato di filofascismo.
Fontana
Don Sante. Parroco di Comano (Pontremoli), ucciso dai partigiani il 16 gennaio 1945.
Gabana
Don Giuseppe. Della diocesi di Brescia, cappellano della VI Legione della Guardia di Finanza, ucciso il 3 marzo 1944 da un partigiano comunista.
Galassi
Don Giuseppe. Arciprete di San Lorenzo in Selva (Imola), ucciso il 1 maggio 1945 perché sospettato di filofascismo.
Galletti
Don Tiso. Parroco di Spazzate Sassatelli (Imola), ucciso il 9 maggio 1945 perché aveva criticato il comunismo.
Gianni
Don Domenico. Cappellano militare in Jugoslavia, prelevato la sera del 21 aprile 1945 e ucciso dopo tre giorni.
Guicciardi
Don Giovanni. Parroco di Mocogno (Modena), ucciso il 10 giugno 1945 nella sua canonica dopo sevizie atroci da chi, col pretesto della "lotta di liberazione", aveva compiuto nella zona una lunga serie di rapine e delitti, con totale disprezzo di ogni legge umana e divina.
Icardi
Don Virginio. Parroco di Squaneto (Aqui), ucciso il 4 luglio 1944, a Preto, da partigiani comunisti.
Ilarducci
 Don Luigi. Parroco di Garfagnolo (Reggio Emilia), ucciso il 19 agosto 1944 da partigiani comunisti.
Jemmi
Don Giuseppe. Cappellano di Felina (Reggio Emilia), ucciso il 19 aprile 1945 perché aveva deplorato gli "eccessi inumani" del movimento partigiano.
Lavezzari
Don Serafino. Seminarista di Robbio (Piacenza), ucciso il 25 febbraio 1945 dai partigiani, insieme alla mamma e a due fratelli.
Lenzini
Don Luigi. Parroco di Crocette di Pavullo (Modena), trucidato il 20 luglio 1945. Nobile, autentica figura di Martire della fede. Prelevato nottetempo da un'orda di criminali, strappato dalla sua chiesa, torturato, seviziato, fu ucciso dopo lunghissime ore di indescrivibile agonia, quale raramente si trova nella storia di tutte le persecuzioni. Il processo, celebrato in un¹atmosfera di terrore e di omertà, non seppe assicurare alla giustizia umana i colpevoli, mandanti ed esecutori dell'orribile delitto.
Lorenzelli
Don Giuseppe. Priore di Corvarola di Bagnone (Pontremoli), ucciso dai partigiani il 27 febbraio 1945, dopo essere stato obbligato a scavarsi la fossa.
Manfredi
Don Luigi. Parroco di Budrio (Reggio Emilia), ucciso il 14 dicembre 1944 perché aveva deplorato gli "eccessi partigiani".
Mattioli
Don Dante. Parroco di Coruzzo (Reggio Emilia), prelevato dai partigiani rossi la notte dell'11 aprile 1945.
Merli
Don Fernando. Mensionario della Cattedrale di Foligno, ucciso il 21 febbraio 1944, presso Assisi, da jugoslavi istigati dai comunisti italiani.
Merlini
Don Angelo. Parroco di Fiamenga (Foligno), ucciso il medesimo giorno dagli stessi, presso Foligno.
Messuri
Don Armando. Cappellano delle Suore della Sacra Famiglia in Marino, ferito a morte dai partigiani comunisti e deceduto il 18 giugno 1944.
Moro
Don Giacomo. Cappellano militare in Jugoslavia, fucilato dai comunisti "titini" a Micca di Montenegro.
Nannini
Don Adolfo. Parroco di Cercina (Firenze), ucciso il 30 maggio 1944 da partigiani comunisti.
Nardin
Padre Simone o.s.b.. Dei benedettini olivetani, tenente capellano dell'ospedale militare "Belvedere" in Abbazia di Fiume, prelevato dai partigiani jugoslavi nell'aprile 1945 e fatto morire tra sevizie orrende.
Obid
Don Luigi. Economo di Podsabotino e San Mauro (Gorizia), prelevato da partigiani e ucciso a San Mauro il 15 gennaio 1945.
Padoan
Don Antonio. Parroco di Castel Vittorio (Imperia), ucciso da partigiani l'8 maggio 1944 con un colpo di pistola in bocca ed uno al cuore.
Pavese
Don Attilio. Parroco di Alpe Gorreto (Tortona), ucciso il 6 dicembre 1944 da partigiani dei quali era cappellano, perché confortava alcuni prigionieri tedeschi condannati a morte.
Pellizzari
Don Francesco. Parroco di Tagliolo (Aqui), chiamato nella notte del 10 maggio 1945 e fatto sparire per sempre.
Perai
Don Pompeo. Parroco dei  SS. Pietro e Paolo di città della Pieve, ucciso per rappresaglia partigiana  il 16 giugno 1944.
Percivalle
Don Enrico. Parroco di Varriana (Tortona), prelevato da partigiani e ucciso a colpi di pugnale il 14 febbraio 1944.
Perkan
Don Vittorio. Parroco di Elsane (Fiume), ucciso il 9 maggio 1945 da partigiani mentre celebrava un funerale.
Pessina
Don Umberto. Parroco di San Martino di Correggio, ucciso il 18 giugno 1946 da partigiani comunisti.
Petri
Don Aladino. Parroco di Pievano di Caprona (Pisa), ucciso il 2 giugno 1944 perché ritenuto filo-fascista.
Pettinelli
Don Nazzareno. Parroco di Santa Lucia di Ostra di Snigallia, fucilato per rappresaglia partigiana l'1 luglio 1944.
Pierani
Seminarista Giuseppe. Studente di teologia della diocesi di Apuania, ucciso il 2 novembre 1944, sulla Linea Gotica, da partigiani comunisti.
Pisacane
Don Ladisalo. Vicario di Circhina (Gorizia), ucciso da partigiani slavi il 5 febbraio 1945 con altre dodici persone.
Pisk
Don Antonio. Curato di Canale d'Isonzo (Gorizia), prelevato da partigiani slavi il 28 ottobre 1944 e fatto sparire per sempre.
Polidori
Don Nicola. Della diocesi di Nocera e Gualdo, fucilato il 9 giugno 1944 a Sefro da partigiani comunisti.
Preci
Don Giuseppe. Parroco di Montalto (Modena), chiamato di notte col solito tranello, fu ucciso sul sagrato della chiesa il 24 maggio 1945.
Rasori
Don Giuseppe. Parroco di San Martino in Casola (Bologna), ucciso la notte sul 2 luglio 1945 nella sua canonica, con l'accusa di filo-fascismo.
Reggiani
Don Alfonso. Parroco di Amola di Piano (Bologna), ucciso da marxisti la sera del 5 dicembre 1945.
Rivi
Seminarista Rolando. Di Piane di Monchio (Reggio Emilia), di 16 anni, ucciso il 10 aprile 1945 da partigiani comunisti, solo perché indossava la veste talare.
Rocco
Don Giuseppe. Parroco di Santa Maria, diocesi di San Sepolcro, ucciso da slavi il 4 maggio 1945.
Romiti
Padre Angelico o.f.m.. Cappellano degli allievi ufficiali della Scuola di Fontanellato, decorato al valor militare, ucciso la sera del 7 maggio 1945 da partigiani comunisti.
Sangiorgi
Don Leandro. Salesiano, cappellano militare decorato al valor militare, fucilato a Sordevolo Biellese il 30 aprile 1945.
Sanguanini 
Don Alessandro. Della Congregazione della Missione, fucilato a Ranziano (Gorizia) il 12 ottobre 1944 da partigiani slavi per i suoi sentimenti di italianità.
Sluga
Don Lodovico. Vicario di Circhina (Gorizia), ucciso insieme al confratello.
Solaro
Don Luigi. Di Torino, ucciso il 4 aprile 1945 perché congiunto del federale di Torino Giuseppe Solaro anch'egli trucidato.
Spinelli
Don Emilio. Parroco di Campogialli (Arezzo), fucilato il 6 maggio 1944 dai partigiani sotto accusa di filo-fascismo.
Squizzato
Padre Eugenio o.f.m.. Cappellano partigiano ucciso dai suoi il 16 aprile 1944 fra Corio e Lanzo Torinese perché impressionato dalle crudeltà che essi commettevano, voleva abbandonare la formazione.
Talè
Don Ernesto. Parroco di Castelluccio Formiche (Modena), ucciso insieme alla sorella l'11 dicembre 1944.
Tarozzi
Don Giuseppe. Parroco di Riolo (Bologna), prelevato la notte sul 26 maggio 1945 e fatto sparire. Il suo corpo fu bruciato in un forno di pane, in una casa colonica.
Taticchi
Don Angelo. Parroco di Villa di Rovigno (Pola), ucciso dai partigiani jugoslavi nell'ottobre 1943 perchè aiutava gli italiani.
Terenziani
Don Carlo. Prevosto di Ventoso (Reggio Emilia), fucilato la sera del 29 aprile 1945 perché ex-cappellano della milizia.
Terilli
Don Alberto. Arciprete di Esperia (Frosinone), morto in seguito a sevizie inflittegli dai marocchini, eccitati da partigiani, nel maggio 1944.
Testa
Don Andrea. Parroco di Diano Borello (Savona), ucciso il 16 luglio 1944 da una banda partigiana perché osteggiava il comunismo.
Torricella
Mons. Eugenio Corradino. Della diocesi di Bergamo, ucciso il 7 gennaio '44 ad Agen (Francia) da partigiani comunisti per i suoi sentimenti d'italianità.
Trcek
Don Redolfo. Diacono della diocesi di Gorizia, ucciso il 1 settembre 1944 a Montenero d'Idria da partigiani comunisti.
Venturelli
Don Francesco. Parroco di Fossoli (Modena), ucciso il 15 gennaio 1946 perché inviso ai partigiani.
Vian
Don Gildo. Parroco di Bastia (Perugia), ucciso dai partigiani comunisti il 14 luglio 1944.
Violi
Don Giuseppe. Parroco di Santa Lucia di Medesano (Parma), ucciso il 30 novembre 1945 da partigiani comunisti.
Zoli
Don Antonio. Parroco di Morra del Villar (Cuneo), ucciso dai partigiani comunisti perché, durante la predica del Corpus Domini del 1944, aveva deplorato l'odio tra fratelli come una maledizione di Dio.
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