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Proibita la messa per i caduti di Nassyria IL SINDACO DI OSTIGLIA (MN) DICE NO AI LEGHISTI DOPO LE PRESSIONI DEL VESCOVO CAPORELLO |
di
Giulio Ferrari La Padania, 11 dicembre 2003 |
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Avete mai visto un vescovo che briga per impedire una messa in suffragio, per di più alla memoria di vittime innocenti (i 19 caduti di Nassiriya) il cui sacrificio è stato celebrato con la massima solennità dalle più alte autorità civili e religiose? Per scovare questa perla rara di "pastore" dovete andare alla diocesi di Mantova, la stessa dove si stendono lenzuola arcobaleno sull'altare del Duomo, dove si ospita menandone gran vanto quel don Paolo Tarturro campione di cattocomunismo e inquisito a Palermo per svariati casi di pedofilia dopo la denuncia di due bambini, dove viene snobbata la petizione di 1500 fedeli per ottenere la concessione di una messa tradizionale, dove un gran numero di credenti vive in un crescente disagio per le disinvolture progressiste che vengono propinate da pulpiti sempre meno "osservanti". È qui, nella cittadina di Ostiglia, diocesi di
mons. Egidio Caporello, che è scoppiato il caso della messa da
requiem negata, anzi proibita. Un gruppo di cattolici guidato da Bruno
Gherardi e Franco Fumagalli, esponenti della locale sezione leghista,
aveva pensato a una messa nel rito dei nostri padri (quello inviso alle
gerarchie progressiste ma recentemente "riabilitato" al massimo
livello dal Vaticano) per ricordare il 12 dicembre i 19 morti di Nassiriya.
Tutto era stato organizzato in modo da officiare una splendida funzione
nel rito antico, con tanto di coro per i canti gregoriani e catafalco
con drappo nero per la benedizione funebre. Era stato trovato anche il
celebrante, che non appartiene neppure a congregazioni in polemica con
Roma: uno dei tanti normalissimi preti di sensibilità tradizionale.
Luogo della celebrazione, la sala civica delle Colonne, nel Municipio
di Ostiglia, per l'occasione perfettamente adibita a cappella, con tutto
l'occorrente. I promotori della encomiabile iniziativa, con in tasca l'autorizzazione
della competente autorità municipale, avevano già Insomma, a decidere di un evento che si doveva svolgere
in Comune è la curia progressista. E non è tutto: sono state
messe in allarme persino le forze dell'ordine, col maresciallo di Ostiglia,
chiamato dal parroco, che si è recato dai leghisti per metterli
in guardia: sarà la stessa forza pubblica a impedire la funzione
che non piace al vescovo. Alla faccia della libertà di I cattolici di Mantova, però, non hanno accettato
l'assurda imposizione: oggi in municipio si terrà una conferenza
stampa organizzata dalla Lega e dai rappresentanti delle associazioni
cattoliche che avevano promosso la funzione religiosa. Il messaggio è
questo: la messa tradizionale per i caduti di Nassiriya viene rimandata
di un mese, e se il vescovo manterrà il |
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Su segnalazione di
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rafminimi@infinito.it www.unavoce-ve.it/rsdic2003.htm www.unavoce-ve.it/lapadania11-12-03.htm |