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Fecondazione assistita
COMUNICATO STAMPA
di Padania Cristiana

Grassetti, corsivi, colori, parentesi quadre, sottolineature
e quanto scritto nello spazio giallo sono generalmente della Redazione

Verona, 2 Febbraio 2005

       In questi giorni si fa un gran parlare di fecondazione assistita, della Legge 40, della differenza tra omologa ed eterologa, dell' embrione umano.
       Siamo convinti che nel marasma generale la gente non abbia capito nulla, soprattutto non abbia potuto comprendere l'oggetto del referendum promosso da radicali, laicisti e comunisti d'ogni sfumatura cromatica.
       Il dibattito pare condotto su linee ideologiche piuttosto che su considerazioni scientifiche. Prima di tante polemiche, infatti, occorre chiedersi se la fecondazione artificiale funzioni, se le mamme ottengano il figlio sperato e se i figli nascano sani o siano il frutto di sperimentazioni senza certezze.
       Carlo Flamigni, ginecologo e strenuo difensore della fecondazione artificiale ammette che:
       1) L'iperstimolazione ovarica sulla donna

   
 
può provocare una sindrome pericolosa persino per la vita, nonché un aumento di tumori del tratto genitale o della mammella. Meno male che -come sostiene la Bonino - sarebbe una legge a tutela delle donne!
   
       2) Tutte le tecniche di procreazione assistita
   
 
si caratterizzano per il fatto di non essere molto generose in materia di risultati. Solo il 15% delle donne ottiene il figlio, dopo anni e migliaia e migliaia di euro!
   
       3) Riguardo ai bimbi nati resta il dubbio relativo alla
   
 
  comparsa di una anomalia tardiva, specie malattie di tipo degenerativo riguardanti il sistema nervoso ed i muscoli.
   
       4) Tra le complicazioni si segnalano: altissima
   
 
mortalità perinatale (20%) malformazioni fetali, gravidanze multiple e tubariche
   
       5) Riguardo al congelamento degli embrioni, circa il 30%
   
 
 muoiono nella fase di scongelamento, mentre quelli sopravvissuti "alcuni mostrano di avere almeno una cellula danneggiata": cosa nascerà da embrioni già danneggiati impiantati in utero?
   

       A fronte di tutto questo riteniamo doveroso sottolineare che con la natura non si gioca e non si scherza. Essa dispone la realtà, che va accettata sulla base di una visione provvidenziale e spirituale dell'esistenza, fondata sul sacrificio e sulla sottomissione alla volontà di Dio. La morale oggettiva non può essere oggetto di voto. I parametri universali non possono essere soggetto di preferenza relativa: è, pertanto, doveroso rispettare la morale ASTENENDOSI DAL VOTARE il referendum.
       La responsabilità che in questi ultimi giorni si è preso don Verzè, fondatore del San Raffaele, è grande, sostenendo che potrebbe essere lecito votare sì ad alcune condizioni, (che, peraltro difficilmente si potrebbero conoscere prima…n.d.r.) e dimostra, non solo che nell'attuale gerarchia ecclesiastica c'è eccessivo permessivismo (dal momento che il Pres. della C.E.I. Card. Camillo Ruini ha invitato ad astenersi!) ma che la crisi morale e spirituale dell'occidente non è prerogativa esclusiva dei laici…

Il Responsabile Federale di Padania Cristiana
Matteo Castagna

   
     
       
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