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Don Bruno Fasani, lascia e se ne va
COMUNICATO STAMPA
I tradizionalisti di Sacrum Imperium aprono una sottoscrizione
per consolare gli orfanelli del cattocomunismo scaligero
e festeggiano l’addio di Carraro e Fasani


       ... E il castigo, preannunciato a La Salette e a Fatima, continua...
       Miserere nostri, Domine, miserere nostri!

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi
e quanto scritto nello spazio giallo sono generalmente della Redazione

Finalmente due buone notizie per i cattolici veronesi!

Dopo il Vescovo Carraro, anche il direttore di Verona Fedele, don Bruno Fasani, lascia e se ne va

       Mese d’agosto pirotecnico e memorabile quello che sta per concludersi a Verona. Dopo il vescovo Carraro, padre di tutti i cattocomunisti scaligeri, anche il prete-velina don Fasani lascia. Piangono inconsolabili tanta perdita soltanto i preti bolscevichi, piazzati da Carraro e dal suo vicario e sodale Fiorio in tutti i posti di comando della diocesi. Ma i cattolici veronesi, quelli autentici, quelli che hanno a cuore la Fede e la salvezza delle anime, hanno di che esultare.
       E, infatti, cosa c’è mai da rimpiangere di Carraro, “il pio cappuccino dal mistico sguardo”, come qualcuno l’ha definito? I balli terzomondiali in Cattedrale nel giorno dell’Epifania oppure l’invito ai cattolici a partecipare al digiuno islamico del Ramadam? La visita in sinagoga, spogliato di ogni immagine sacra o la melassa sincretista degl’incontri interreligiosi, in cui la vera religione è umiliata al rango dei culti idolatrici, confermando gli acattolici nella loro incredulità? Il sostegno ai partiti della sinistra o le strizzatine d’occhio perfino ai “cari ragazzi” dei Centri Sociali o a quanti marciavano contro il G8 di Genova? Il silenzio sulle parate sodomite per le vie di Verona o l’appoggio alle ideologie immigrazioniste e zingariste? Le molte chiese date a scismatici ed eretici o le messe con i burattini?
      
E cosa rimpiangeremo di don Fasani, che sempre gli ha retto la coda? Il dichiararsi favorevole a “definire i diritti dei gay, anche dal punto di vista legale” o il prefigurare un rito di benedizione (non esclusa la messa) per coppie divorziate risposate civilmente? I peana all’immigrazionismo nei suoi editoriali (“Immigrati? Avanti c’è posto!”) o i cinguettii con la sinistra, cui ha regalato paginate intere? Il favore, specie nella sezione missionaria, per la marxistica teologia della liberazione o gli attacchi a tradizionalisti, leghisti e destre, fino alle sbandate sul caso Marsiglia per le quali proprio i tradizionalisti e chi scrive in particolare, stanno ancora aspettando le sue scuse?
       Per questo i cattolici tradizionalisti di Sacrum Imperium, mentre apriranno una pia sottoscrizione per aiutare gl’inconsolabili orfanelli del cattocomunismo dei Carraro e dei Fasani, ne festeggeranno al contempo l’uscita di scena (certi d’interpretare il pensiero della stragrande maggioranza dei veronesi) offrendo l’aperitivo a tutti coloro che domenica 10 settembre 2006, alle ore 12.15, presso il Bar Pasticceria Scapini di Via XX Settembre 132, vorranno unirsi a loro.
      
In tutti questi anni solo i cattolici tradizionalisti hanno avuto il coraggio di denunziare a viso aperto la sistematica opera di distruzione della Fede portata innanzi dal sedicente progressismo ecclesiale e dai suoi corifei Carraro, Fiorio e Fasani, mentre la principale preoccupazione di carrieristi ipocriti e di tanti mediocri leccaCu-ria è stata solo quella di arruffianarseli, per qualche personale interesse.
       Meglio che la memoria dei Santi Vescovi e Santi Sacerdoti veronesi del passato ne copra con un pietoso velo d’oblio il disastroso operato. Innanzi al perenne fulgore della Verona della Tradizione Cattolica, da Carraro & co. sistematicamente tradita, meglio dimenticare e dimenticare in fretta. Tutto il resto, come direbbe Shakespeare, è silenzio!
       Verona, 31 agosto 2006

Il Coordinatore
Maurizio-G. Ruggiero

 

 

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