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Sac. Andrea Mancinella Fonte: Chiesa Viva |
Nel 1962, con il concilio Vaticano II entra nella Chiesa la rivoluzione. Si tratta di un libro, nel quale l'Autore ha il coraggio di dire pane al pane e di denunziare il gravissimo stato di degrado dottrinale e morale della chiesa conciliare. Questo libro in sé è la prova che N.S. Gesù Cristo non ha abbandonato la Sua Chiesa: quando la viltà di un pecorismo generalizzato pare dominare, ecco potente la voce di chi non si arrende, non cede e grida forte la Verità. Notiamo: La Redazione
Quanto scritto nello spazio giallo è generalmente della Redazione |
Grassetti, colori, parentesi e corsivi sono nel testo del libro. |
Da quasi quattro decenni il mondo cattolico sta assistendo ad * Hanno assistito alla sovversione del Rito Romano
della Messa, sostituito con quello attuale,
talmente ambiguo ed “ecumenico” da essere gradito
dagli stessi protestanti. * Hanno visto Paolo VI consegnare il suo anello, simbolo della suprema autorità pontificia, all’impenitente eretico e scismatico “arcivescovo” anglicano di Canterbury. * hanno visto un Giovanni Paolo II invitare i rappresentanti delle principali false religioni del mondo ad Assisi (1986), nonchè una statua del Budda posta sull’altare maggiore di una chiesa cattolica. * Hanno sentito lo stesso Giovanni Paolo II dichiarare una proposta di vero e proprio svuotamento pratico del dogma del Primato di giurisdizione (cfr. Enciclica “Ut unum sint”). * Hanno visto l’allora Cardinale Ratzinger, Prefetto dell’ex Sant’Uffizio, approvare e firmare un documento che nega di fatto il dogma di fede per cui “fuori della Chiesa non c’è alcuna salvezza”... * Hanno sentito Giovanni Paolo II affermare che “la dannazione rimane una reale possibilità, ma non ci è dato di conoscere… se e quali esseri umani vi siano effettivamente coinvolti”, ossia che l’Inferno potrebbe anche essere vuoto. * Hanno sentito. Giovanni Paolo II affermare placidamente: “…le diverse religioni. Non di rado troviamo dei fondatori, che hanno realizzato, con l’aiuto dello Spirito di Dio, una più profonda esperienza religiosa”, per cui Buddha, Lao-Tse, Zoroastro, Maometto e compagni sarebbero dei veri profeti ispirati da Dio. * Hanno visto una Gerarchia ecclesiastica tutta intenta a diffondere con zelo quegli stessi falsi principi che per tre secoli erano stati il vessillo di battaglia dell’illuminismo e del naturalismo massonico contro la Chiesa, vale a dire: a) il liberalismo, che sostiene la laicizzazione degli Stati, secondo la quale lo Stato non avrebbe alcun
dovere di aderire ufficialmente a Cristo e alla Chiesa Cattolica unica vera Religione,
nonché la promulgazione del presunto diritto degli individui a
non essere impediti di diffondere pubblicamente ogni ideologia
e religione, anche la più perversa. c) la democrazia antropocentrica, introdotta nella prospettiva di dissolvere l’antiecumenico Primato papale di giurisdizione, con la cosiddetta collegialità episcopale che oggi “parlamentarizza” la Chiesa, democratizzandola mediante l’istituzione del Sinodo dei vescovi, delle Conferenze episcopali nazionali, dei vari Consigli - presbiterali, pastorali, ecc. con l’enorme decentramento di poteri operato col nuovo Codice di Diritto canonico. *** I cattolici hanno visto, insomma, una resa totale e senza condizioni al liberalismo, all’ecumenismo e alla democrazia -di cui si era sempre fatta portabandiera la Massoneria internazionale-, alla pax oecumenica, alla “pace mondiale” dell’Anticristo, nell’amalgama del Nuovo Ordine Mondiale. Un cedimento che spiega anche perché il Grande Oriente d'Italia abbia voluto assegnare il premio massonico nazionale “Galileo Galilei” a Giovanni Paolo II, affermando che gli ideali promossi da quel Papa sono gli stessi della Massoneria. Un cedimento totale, come si ricava infine dalle seguenti considerazioni
di un altro Gran Maestro del medesimo Grande Oriente,
Armando Corona: Tenendo presente che la Massoneria aveva collezionato, in soli
due secoli e mezzo d’esistenza, quasi 600 (seicento!) condanne ufficiali
da parte della Chiesa, c’è veramente di che restare allibiti. L’allora card. Ratzinger aveva spiegato: Ci sono infatti dei valori che, anche se nati fuori della Chiesa, sono i “valori migliori espressi da due secoli di cultura
liberale”, i quali sono “valori” illuministi e massonici. L’attuale Gerarchia “riabilita”, uno dopo l’altro, i modernisti, i liberali, gli eresiarchi tipo Lutero (definito da Giovanni Paolo II nientemeno che un uomo di “profonda religiosità”; gli Ebrei tuttora ostinati rinnegatori di Gesù Cristo (ma per Giovanni Paolo II diventati all’improvviso, chissà come, nostri “fratelli maggiori”); gli “ideali” di libertà- uguaglianza-fraternità dell’anticristiana Rivoluzione Francese, ecc. Al contrario, con la ferrea logica del “nessuna libertà per i nemici della Libertà”, ecco che la Gerarchia“scomunica” inesorabilmente, ma anche del tutto invalidamente, Vescovi fedeli e benemeriti, come un Mons Marcel Lefebvre e un Mons Antonio De Castro-Mayer, rei di non aver voluto allinearsi al Concilio Vaticano II. Mons. Marcel Lefebvre aveva ricordato: “Ho fatto ciò che tutti i vescovi hanno fatto per secoli e secoli. Se avessi allora insegnato il catechismo che si insegna oggi, sarei stato definito eretico. E se avessi detto la Messa come la si dice ora, sarei stato sospettato di eresia, sarei stato anche dichiarato fuori della Chiesa". *** Normalmente si sentono espressioni del tipo: “il Papa non può sbagliare”, “è assistito dallo Spirito Santo”,
oppure: “bisogna comunque e anzitutto obbedire” perché “l’obbedienza è la prima virtù” e “chi obbedisce non sbaglia mai”,
per finire con quelle del tipo: “ma lo Spirito Santo nel Concilio (il
Vaticano II, ovviamente) ha stabilito che ... ecc. ecc.”. Le obiezioni che abbiamo appena accennato si possono
ridurre sostanzialmente a tre: Si tratta, però, di obiezioni totalmente prive di fondamento. Ora, a questo proposito: Ne deriva che non ci si può appellare in nessun modo al dogma dell’infallibilità del Papa per reclamare un’adesione alle nuove dottrine del Magistero papale postconciliare. 2) Ancor meno ci si può appellare al dovere dell’obbedienza.
Le suddette novità del Magistero dei Papi “conciliari”, infatti, sono dottrine già esplicitamente e ripetutamente condannate dal precedente e costante Magistero
della Chiesa. 3) Il
Concilio Vaticano II, precisò lo stesso Paolo VI, “ha evitato di dare
definizioni dogmatiche solenni, impegnanti l’infallibilità del
magistero ecclesiastico”. Riassumendo: a) non è assolutamente in questione il dogma dell’infallibilità
papale; *** Questa “Breve cronaca” sarà,
soprattutto, una cronaca dei progressivi cedimenti dei Papi “conciliari” e dei loro più stretti collaboratori a livello di Curia Romana. Non è questa certamente la prima volta
nella storia che dei Papi mettono a rischio la conservazione della Fede e la
stessa sussistenza della Chiesa. don Andrea Mancinella |