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FUNERALI-SCANDALO ED UN PRETE INCOSCIENTE
di Dante Pastorelli

Fonte: Una voce dicentes, Mag-Dic 2012

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi
e quanto scritto nello spazio giallo sono generalmente della Redazione

      Ormai, si sa, le esequie in chiesa (1) non si negano ai “pubblici peccatori” e neppure ad apostati, atei e nemici della Chiesa conclamati, massoni etc.: qualche caso eclatante di esequie-show - Mario Luzi, Pavarotti ad es. - l’abbiamo a suo tempo segnalato. Ma il troppo stroppia.
Martedì 11 dicembre u.s. si sono svolti nella chiesa romana dei Santi Pietro e Paolo (2) all’Eur i funerali di Riccardo Schicchi, produttore principe del “porno”.
Il celebrante, don Francesco Bartolucci, ha consentito a pornodivi di alternarsi all’ambone (3) a magnificare le doti del defunto (4).

 

(1) Ovviamente nelle chiese del post-concilio: in quelle dell'ante-concilio quelle esequie erano severamente proibite.

(2) Sotto il compiacente e benedicente sguardo del Vaticano, e di Benedetto XVI in primis...

(3) Profanazione nella profazione.

(4) Scandalo nello scandalo.


     
L’ormai anziana ma ancor non doma Ilona Staller, in arte Cicciolina, ha detto: [Io e Schicchi] abbiamo fatto tanta poesia, si può dire, perché anche se era erotismo e pornografia, per noi era poesia... Giocherellando, abbiamo fatto quello che, magari, tantissime persone hanno paura di fare”.
L’eroe dell’italico cine-porno Rocco Siffredi ha aggiunto:
“Mi dicono che ho fatto sdoganare il porno, ma io non ho fatto sdoganare proprio nulla. Riccardo ha iniziato ed è grazie a lui se sono qui e se sono quello che sono”.
Il porno è stato sdoganato pure nella Casa del Signore.

 

 


      Avrà avvertito don Bartolucci almeno un brivido mentre ascoltava tali spirituali elogi da parte di corrotti e corruttori, fieri d’esserlo, alcuni dei quali si son persino comunicati?
Non giudichiamo in foro interno il defunto. La Chiesa vuol esser o talvolta solo apparir
a tutti i costi misericordiosa anche a danno dei fedeli che vedon “premiati” elementi corrosivi della morale pubblica. Vada, benché non condividiamo. Ma non sarebbe stata più opportuna e ben più rispettosa del dolore d’una vecchia madre una benedizione nella casa di Schicchi alla presenza dei parenti più intimi e senza mefitico contorno?

 

 

      Alle vergognose parole pronunciate dall’ambone dai due pomo-divi con peccaminosa licenza, il prete Francesco Bartolucci ha gareggiato in zozza stoltezza. Egli non s’è limitato, infatti, ad affidar alla bontà del Signore l’anima del defunto ma ha aggiunto: «[...] perché ciò che è stato nella vita sia un premio per il Cielo».
Forse frastornato da tante porno-dive, il pretino s’è sentito sollevar al paradiso di Allah ed è crollato in estasi, sommerso dai profumi delle Uri.

Dante Pastorelli

 

 

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