Precisiamo che articoli, recensioni,
comunicazioni, eventi, appuntamenti... e quant'altro vengono da noi pubblicati
non in base ad una adesione ideologica o morale, ma solo
se ce ne viene fatta esplicita richiesta (anche con una semplice
comunicazione fatta alla nostra Redazione a scopo di pubblicazione),
pur rimanendo noi liberi di soddisfare o meno i desiderata.
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Verona, 31 Agosto 2005 |
Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature
e quanto scritto nello spazio giallo sono della Redazione |
Le associazioni cattoliche fedeli alla Tradizione esprimonola loro indignazione di fronte a quanto sta accadendo tra l’amministrazione comunale ed i nomadi. Premesso che: - Nei confronti del Sindaco esprimiamo la nostra disapprovazione per come ha inteso gestire tutta la questione, che si è dimostrata disastrosa e che è culminata con l’occupazione della chiesa di S. Tommaso da parte dei rom clandestini. Sentir dire da Zanotto che il problema clandestini non riguarda l’amministrazione, dopo che sono stasi stanziati 800.000 euro di proprietà dei veronesi in favore del “ghetto” di Boscomantico e dopo il caso Gagio, resta la più vergognosa delle prese in giro. - Nei confronti delle associazioni che hanno ottenuto la riconferma della fiducia da parte della Giunta comunale, nonostante gli scandali, proviamo quel senso di nausea causato dalla percezione di evidenti ingiustizie e chiediamo loro sulla base di cosa, ora, possono chiedere la credibilità dei nostri concittadini se non hanno nemmeno previsto l’eventualità di una situazione di emergenza relativa ai clandestini e l’opportunità di creare un piano di stretta collaborazione con la Questura che doveva eseguire le espulsioni. - Nei confronti del parroco di S. Tommaso ( il cui abbigliamento nelle foto sul sagrato, riportate da L’Arena, rendeva difficile distinguerlo dagli altri presenti…) e della Curia di Verona esprimiamo quello sconcerto che spesso abbiamo fatto presente, dovuto alla completa sovversione, da parte di alcuni esponenti della Gerarchia, della dottrina cattolica e delle sue norme di comportamento rispetto alla Tradizione della Chiesa (come, tra l’altro, si evince dalla lettura del libro del Sinodo diocesano…): è una cosa indecente che si lasci bivaccare in un luogo sacro gente conosciuta per le proprie usanze pagane: I precedenti all’estero e l’occupazione di due anni fa’ del Seminario diocesano, conclusasi con l’ordinanza di sgombero eseguita dall’allora rettore mons. Franco Fiorio(ora Vicario Generale) insegnano che , in linea con le regole di comportamento che la Chiesa Cattolica ha sempre adottato, i principi di Giustizia e di Equità debbono prevalere sulla sedicente “accoglienza” buonista, perché il becero umanitarismo e la filantropia non sono le finalità della Chiesa. In questo caso, era dovere del parroco esercitare pienamente la propria autorità facendo rispettare l’ordine sociale, chiedendo formalmente alla Polizia lo sgombero della chiesa. Successivamente, ai sensi della Legge in vigore e con la risaputa approvazione dei veronesi onesti, si sarebbero avviate le procedure per il rimpatrio in Romania. Ogni altro tipo di atteggiamento diverso, nonostante le esternazioni prudenziali di circostanza, getta il grave, doloroso e scandaloso sospetto della connivenza con gli organizzatori della triste messinscena. Al centro sociale, da noi ribattezzato ironicamente “La Comica” anzichéLa Chimica, vogliamo dire che strumentalizzare una cinquantina di disperati per attaccare politicamente il sindaco perché non è sempre allineato con le direttive delle vostre segreterie di riferimento, è un atto ignobile ma perfettamente in linea con il vostro pensare e con il vostro agire di sempre, che vi ha sbattuti negli angoli di questa splendida città, anche e soprattutto quando cercate maldestramente di emergere… Ci siamo attivati per: depositare un esposto alla Procura della Repubblica di Verona in cui denunciamo il centro sociale La Chimica per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e ci costituiamo parte civile in quanto veronesi che si sono sentiti offesi da quanto accaduto. organizzare nei prossimi giorni l’OCCUPAZIONE DEL SAGRATO della Chiesa di S. Pietro Martire per rivendicare il legittimo diritto dei fedeli veronesi che tale luogo di culto rimanga cattolico e non venga, in alcun modo, neanche saltuariamente, assegnato ai protestanti luterani. Chiediamo al Vescovo o al Vicario Generale di “accoglierci” con lo stesso spirito con cui si rivolgono ai loro amici immigrati e con la stessa “carità cristiana” tenuta con i rom a S. Tommaso, in quanto l’occupazione del sagrato è dovuta a un caso serio di “emergenza spirituale”, che per un cattolico è più importante di quella materiale!. Infine, chiediamo alla Caritas diocesana, sempre così sollecita nell’intervenire quando si tratta di immigrati, di preparare cortesemente dei pasti caldi perché non abbiamo intenzione di abbandonare “l’occupazione” finchè la curia non ci avrà assicurato che S. Pietro Martire resterà sempre cattolica. Comunicheremo in seguito il giorno e l’ora dell’inizio della manifestazione. Il Responsabile Federale di Padania Cristiana Il portavoce del Coordinamento S. Pietro Martire |