Precisiamo che articoli, recensioni,
comunicazioni, eventi, appuntamenti... e quant'altro vengono da noi pubblicati non in base ad una adesione ideologica o morale, ma solo
se ce ne viene fatta esplicita richiesta (anche con una semplice
comunicazione fatta alla nostra Redazione a scopo di pubblicazione),
pur rimanendo noi liberi di soddisfare o meno i desiderata. |
iL Motu proprio A fAVARA È propriu mottu ! |
Il titolo, letto alla siciliana, non sarebbe affatto sbagliato, infatti pare che il Motu Proprio di Benedetto XVI sia addirittura nato morto e continua a produrre effetti da morto. Ci si potrebbe obiettare: se le cose stanno così, come mai allora c'è tanta ostilità da parte dei Vescovi e dei Preti? Perché noi fossimo in errore, dovremmo avere un Benedetto XVI Si dirà: ma c'è l'Ecclesia Dei... E qui, quanto è accaduto e continua ad accadere a Favara è l'amara dimostrazione che diciamo il vero. Favara è un bel paese della Sicilia in provincia di Agrigento. Fatta questa brevissima premessa, riproduciamo a sinistra e su fondo celestino la brutta lettera dei preti favaresi al loro Vescovo, a destra e su fondo verdino pubblichiamo le risposte date dall'Ingegnere Alba, tratte dalla sua lettera indirizzata ugualmente al Vescovo di Agrigento; su fondo giallo intercaleremo qualche nostra osservazione. S. P. Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi |
Il Collegio dei Presbiteri della Comunità Ecclesiale di Favara All'Arcivescovo F. Montenegro
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Inter Multiplices Una Vox Favara A S. Ecc. Rev.ma
Mons. Francesco Montenegro
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Comunicazione sulla celebrazione della S. Messa |
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La presente comunicazione all'Ordinario Diocesano quale voto di verità e in spirito di fraterno amore ai soggetti variamente coinvolti: sacerdoti, genitori,comunità parrocchiali, Ordinario (1). |
La lettera contiene notevoli errori sostanziali che mi obbligano a precisare quanto segue: |
(1) Precisiamo che nell'originale si vede bene che l'«Ordinario» è stato aggiunto successivamente, a penna e per ultimo: tanto l'autorità del Vescovo era nei loro pensieri... che tranquillamente se ne erano scordati. |
Inopinatamente (2), giovedì 22 ottobre u.s., l'Amministratore Parrocchiale della Parrocchia B.M.V. del Transito in Favara ha accolto un Sacerdote, per la celebrazione del Divino Sacrificio Eucaristico (o Cena del Signore) secondo la precedente tradizione liturgica. |
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(2) Da notare l'avverbio usato: è già una condanna: prima ancora che il Vescovo si pronunci, loro hanno già deciso. |
Nei giorni precedenti alla celebrazione della Santa Messa al suddetto Amministratore Parrocchiale si era presentato l'Ing. Antonio Alba, chiedendo ed ottenendo che la sua figlia potesse accedere al Sacramento dell'Eucarestia per la prima volta. La piccola era stata preparata alla celebrazione dallo stesso papà e non ha frequentato stabilmente l'itinerario di fede (3) proposto dalla Parrocchia di origine. Al Sacerdote per la celebrazione secondo il precedente rito avrebbe provveduto lo stesso Ingegnere. Lo stesso, prelevando gli inginocchiatoi (4) dalla Chiesa parrocchiale, preparava la figliola per il rito. |
Onde evitare diffamazioni all’ing. “Antonio Alba” citato nella lettera, che è totalmente estraneo a queste questioni, mi corre l’obbligo evidenziare che il nome corretto del sottoscritto è Pasquale. (5) |
(3) Traduciamo: non ha seguito le lezioni di catechismo fatto in parrocchia. A tal proposito precisiamo subito che la Fede e il Catechismo non c'entrano affatto, perché come ognun sa nelle parrocchie moderne non si fa più catechismo, ma tanti bei giochini e disegnini stupidi e quando si fa qualche lezioncina si insegna che Dio perdona tutti, che tutti (buoni e cattivi) andremo in Paradiso..., si insegna che ebrei e musulmani hanno lo stesso nostro Dio: un'evidente eresia! E che sia un'eresia non lo diciamo solo noi, ma lo dicono anche gli ebrei e i musulmani). Insomma se i bambini la fede ce l'hanno, loro gliela fanno perdere. La prova? Si provi a chiedere a quei bambini che hanno "frequentato stabilmente l'itinerario di fede" parrocchiale cosa avviene sull'altare al momento della Consacrazione o cosa c'è nell'Ostia Consacrata o quanti e quali sono i doni dello Spirito Santo... sentirete che risposte daranno quei bambini!... |
Il presbiterio di Favara, radunato per il consueto incontro (6) mensile, in verità dichiara: |
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(6) Nei tempi andati si parlava di "ritiro", di ritiro spirituale, nel quale i preti rientravano in se stessi, si esaminavano e assumevano nuova energia spirituale per il loro apostolato, oggi invece i preti moderni (ammalati di modernismo) si "incontrano", chiacchierano, discutono, stilano proclami e scrivono lettere per mettere a posto eventuali parrocchiani ribelli o per fugare possibili cedimenti vescovili... |
1. Ad oggi, non esiste né presso la parrocchia in oggetto né presso altre parrocchie di Favara alcun gruppo (7), sia stabile che occasionalmente raccolto, di fedeli aderenti alla precedente tradizione liturgica. |
1. I presbiteri travisano completamente il Motu Proprio “Summorum Pontificum” del Papa il quale all’art.5 §3 sulle circostanze particolari come l’amministrazione di Sacramenti non pone alcuna condizione sull’esistenza di alcun gruppo né stabile né occasionale. |
(7) È la solita solfa: gli zelanti modernisti, o vaticanosecondisti che dir si voglia, per disubbidire al Papa si appellano al "gruppo",: quanti sono, chi sono , come sono, sono alti, sono bassi, perché vogliono, perché non vogliono.... I loro sono cavilli e scuse che vanno ben al di là dello spirito del Motu Proprio. |
2. La adesione alla precedente tradizione liturgica, che potrebbe essere variamente intesa, per noi parroci è ascritta alla pregressa celebrazione da parte degli stessi fedeli dei Sacramenti della Iniziazione (8) Cristiana e del Matrimonio (9), debitamente registrati in archivi parrocchiali o ecclesiastici (10) al momento della recezione del Sacramento (11) da parte di un ministro già aderente. In verità dobbiamo sottolineare ancora che: |
Entrando nel merito, vorrei precisare che il sottoscritto, le due Signore ivi definite come “anziane” (le quali sono due distinte e stimatissime professoresse) e altri citati, non vogliono soffermarsi su singoli dettagli ma desiderano che le cose sacre vengano trattate con la dignità che è loro propria, con tutte le rubriche, il che è un sacrosanto diritto dei fedeli. (12) |
(8) Che brutto termine! sa di massoneria... Perché non parlare di Battesimo? |
3. Lo stesso Ingegnere, da solo o in compagnia di due anziane (13) fedeli e fra loro sorelle e di un altro signore, ha accostato alcuni dei parroci della città per ammonirli circa questioni inerenti la celebrazione della Cena (14) del Signore (o Divino Sacrificio Eucaristico) e che, a giudizio dello stesso, questi non tenevano in gran conto. Le questioni, senza soluzione di continuità (15), vertevano sul suono del campanello (16) e sulla genuflessione alla consacrazione, sul modo di denominare la Messa, sul modo e sulla suppellettile sacra per accostarsi alla comunione eucaristica, sulla presenza reale, sulla nècessità di celebrare secondo il precedente rito pena la invalidità del sacramento (17). Lo stesso ha espresso dubbi che i Sacerdoti che lo ascoltavano credessero alla Presenza reale del Figlio di Dio Gesù Cristo con il suo corpo e il suo sangue nell'Ostia consacrata (18). Da ciò la richiesta fatta dallo stesso ai parroci di celebrare e far celebrare la Messa secondo la precedente tradizione liturgica. (19) |
Ora il dubbio che nutriamo sulla Fede di alcuni dei presbiteri, singolarmente presi, nella Reale Presenza di Corpo Sangue Anima e Divinità di N. S. Gesù Cristo nelle specie consacrate è più che lecita e ampiamente giustificata dai loro comportamenti: |
(13) Forse per gli intelligenti parroci di Favara "anziano" è sinonimo di dabbenaggine. Che si tratti di due Professoresse, per loro non è rilevante: loro i titoli li pretendono per sé [come ci tengono al loro "Don"!!!], agli altri non li dànno. |
4. Tempo fa, senza aver informato i parroci e quindi senza il loro permesso (20), i soggetti di cui sopra hanno anche promosso presso i fedeli, all'uscita dalla Messa secondo il "rito non precedente", una raccolta di firme. I firmatari sono disposti a ritrattare formalmente la firma erroneamente apposta. |
Il sottoscritto e altri membri del Comitato Una Vox Favara, non hanno mai promosso raccolte di firme dentro le chiese ma bensì tra amici, parenti e conoscenti fuori dalle mura di edifici ecclesiastici come è loro diritto, come fanno in tutto l’orbe cattolico e con lo scopo -chiaramente dichiarato e condiviso dai firmatari- di indirizzare al Vescovo una petizione per chiedere una celebrazione della S. Messa secondo il Missale Romanum del 1962 in almeno una chiesa di Favara nelle domeniche e feste di precetto. C’è qualcuno che dice che la firma gli sarebbe stata estorta con inganno? Se sì, venga avanti e spieghi. |
(20) Va bene che stanno in Sicilia, va bene che si parli di mafia siciliana, ma i parroci, anche se siciliani, non assumano atteggiamenti mafiosi! Pretendere che per una raccolta di firme ("all'uscita dalla Messa", quindi fuori dalla chiesa) si debba chiedere il loro permesso è proprio da mafiosi, anche perché il fatto in sé non comporta necessariamente alcunché: raccogliere le firme per la Messa tridentina non genera automaticamente la celebrazione della Messa tridentina: il destinatario della petizione potrà accogliere o rigettare la richiesta. Ma cosa temono questi parroci? Fa loro tanta paura una buona Messa?! |
Ma è soprattutto il rifiuto del Concilio Vaticano II (21) e del magistero pontificio (22) - successivo al Papa Pio XII di v.m, che nei colloqui da noi intrattenuti con lo stesso ingegnere e dagli altri tre fedeli su menzionati - che è stato espresso molto chiaramente e fortemente dagli stessi. |
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(21) Siamo alle solite! Hanno fatto un concilio non dommatico, ma poi pretendono che lo si accetti come dommatico! Il concilio se non è dommatico non stabilisce verità di fede: perché allora pretendono che si creda a verità non stabilite?! |
Il "desiderio" espresso dai nostri fratelli (23)battezzati in Cristo di vedere celebrare la Messa per come da lui richiesto, nel ministero di discernimento pastorale (24) che ci è proprio, riteniamo (25) non coincida con il bene disposto da Dio per loro. Il desiderio - disordinato nell'origine, nel contenuto e nella forma - pertanto non ha trovato né potrà trovare soddisfazione da parte nostra né nelle nostre parrocchie (26), pena l'aggravarsi della discordia e della disunione che già avvertiamo segnarci, |
I presbiteri parlano di «Desiderio disordinato … pena l’aggravarsi della
discordia»: questo è proprio contro il motu proprio del Sommo Pontefice che all’art. 1 afferma esattamente il contrario. |
(23) Nostro Signore avrebbe detto: Che ipocriti! Che sepolcri imbiancati! Chiamano fratelli quelli che tanto bistrattano! |
Tenuto conto di ciò, in verità dinanzi a Dio, alla sua Chiesa cattolica, al nostro Vescovo e alla nostra coscienza, chiediamo di considerare che (29) |
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— l'evento |
occorso (celebrazione eucaristica secondo la precedente tradizione liturgica); fedeli occasionali (alcuni parenti) non stabilmente costituiti come gruppo; da sacerdote non diocesano; nistrazione della prima S. Comunione secondo il rito "della precedente tradizione liturgica a fedele battezzata nella tradizione liturgica successiva od odierna"; |
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— a bambina |
proveniente da altra parrocchia, senza autorizzazione del parroco e frequentante ancora la quinta elementare; |
La mia richiesta per la Comunione di mia figlia col rito antico era stata respinta da don Pietro Profeta e da don Diego Acquisto. Il primo è il parroco della mia parrocchia e il suo rifiuto spiega perché manca l’autorizzazione del parroco. |
— preparata |
esclusivamente dal suo papà alla pienezza del Sacramento dellaComunione; |
L’appendice III n.3 del Catechismo breve del Papa San Pio X, dopo avere precisato che i genitori sono i primi e principali catechisti dei lori figli, precisa che «se essi sono costretti a farsi supplire da altri nell’educazione, ricordino l’obbligo sacrosanto di scegliere tali istituti e tali persone che sappiano e vogliano coscienziosamente compiere per loro un così grave dovere. L’indifferenza in questa materia è stata la perdita irreparabile di tanti figli. Qual conto se ne dovrà rendere a Dio! » |
(29) ...che innanzitutto qui la grammatica va a farsi benedire, il discorso si fa asintattico, slegato e illogico. |
la celebrazione della Santa Messa in oggetto, costituisca un unicum non più reiterabile nella comunità ecclesiale di Favara, nella quale come parroci in unità con il Vescovo Francesco, ci professiamo in comunione piena (30) |
L’aggettivo «non più reiterabile» nella conclusione della lettera citata, mi sembra applicabile semmai ad un reato e in questo contesto suona come una minaccia. Addirittura paradossale se messo in una lettera diretta al Vescovo. |
(30) ...se il Vescovo fa quel che diciamo noi. |
e obbedienti al magistero e alle disposizioni generali e specifiche del nostro Papa Benedetto XVI. (31) |
Il rito in questione non è mai stato abrogato. Tra l’altro non potrebbe mai esserlo fino alla consumazione dei secoli, giusta la Bolla Quo Primum Tempore del 14 Luglio 1571 sotto pena di scomunica. Da ciò discende come conseguenza ineludibile che ieri, oggi e domani il rito latino-gregoriano o tridentino o di san Pio V, è e sarà sempre attuale, checché ne dicano i demolitori della Chiesa. |
(31) ...se non ci disturba più con inopportuni Motu proprio. Caro Papa, ti siamo ubbidienti, ma facciamo a modo nostro: non ci scocciare. |
I parroci che hanno intrattenuto colloqui con l'Ing. Alba Antonio. |
Da Internet sappiamo che dei Sacerdoti che difendono la Tradizione vengono trasferiti o subiscono altre ritorsioni o violenze psicologiche da parte di certo clero. |
(34) Il tutto ovviamente per essere allegri e moderni, per piacere ai fratelli protestanti e per essere un tantino fratelli massoni, gli applausi poi ci stanno bene in un ambiente che loro non vogliono più sacro... |
I parroci della Città che attestano la inesistenza nelle parrocchie di gruppo aderente a precedente tradizione liturgica. |
Con la mia lettera raccomandata del Gennaio 2009 indirizzata all’Ecc. V. e pervenuta in diocesi il 13.I.2009 citavo i fatti occorsi a Favara, chiedevo un intervento della sua Autorità e di essere ricevuto in udienza. |
(36) Il Natale 2009 è passato da un pezzo, siamo prossimi a quello del 2010 ed ancora tutto tace: evidentemente il nuovo Vescovo Mons. Montenegro non è migliore del suo predecessore: meglio fare lo gnorri che sentire e prendere provvedimenti... nenti 'ntisi e nenti sacciu... |
L'amministratore parrocchiale per la parte di sua pertinenza. |
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A questo punto in data 5 Maggio l'Ing. Pasquale Alba ha scritto in Vaticano, in particolare al Prefetto della Pontificia Commissio Ecclesia Dei e ad altre cinque grosse personalità, ma a tutt'oggi anche il Vaticano risponde con un silenzio assordante. |
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Siamo costretti a sottoporre direttamente alla sua benevola attenzione quanto sta
avvenendo nel nostro territorio con riguardo all’applicazione (o disapplicazione)
della lettera motu proprio data “Summorum Pontificum Cura”, e ne sentiamo |
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Nonostante il Motu Proprio, qui da noi la Santa Messa tradizionale latinogregoriana è de facto proibita. Presso alcuni Presbìteri abbiamo trovato un forte ostracismo; presso la Curia Diocesana un muro di gomma. |
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Qualcuno dei
presbìteri ci è apparso nettamente |
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Le vicende sono precipitate in occasione di una Prima Comunione
che è stata amministrata con Santa Messa tradizionale. |
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Ho chiesto
udienza all’attuale Arcivescovo mons. Francesco Montenegro, dapprima con la |
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I parroci non hanno alcun diritto, di “ritenere”che il “desiderio”
espresso dai fedeli, in materia, “non coincida con il bene disposto da Dio per loro”,
né esiste, in questo caso, alcuna possibilità di richiamarsi a un non meglio definito |
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In un caso precedente, in occasione del battesimo di un nuovo nato, sono stati negati, con la solita prassi a dispetto del Motu Proprio, fatta di rinvii e richieste alla Curia rimaste senza risposta, la Santa Messa e il battesimo secondo il rito tradizionale e finanche la sua trascrizione nei registri parrocchiali una volta che avevano ottenuto l’amministrazione del battesimo. |
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Ad oggi non hanno trovato benché minima risposta né la nostra richiesta di una Messa festiva anche fuori orario in una qualsiasi chiesa, né una parola rassicurante dell’Arcivescovo rivolta ad un Sacerdote disponibile, per non parlare delle segnalazioni sugli abusi liturgici e contro il Santissimo Sacramento a norma dell’istruzione Redemptionis Sacramentum. |
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Ci sembra che tra noi
fedeli cattolici e il nostro Vescovo, quando si toccano questi argomenti, si erga un
altissimo e impenetrabile muro fatto di vicari, segretari, centralini e rinvii. |
(37) Il Vaticano ancora non risponde, Roma ha i suoi tempi, speriamo solo che non siano biblici. |
Signor Cardinale, esperite tutte le vie possibili, scrivo questa lettera per
adempiere al dovere di informare l’Em.za V. Rev.ma e il suo Segretario mons. Guido
Pozzo e per invocare un vostro necessario e decisivo intervento. (37) |
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Dott. Ing. Pasquale Alba |