Precisiamo che articoli, recensioni,
comunicazioni, eventi, appuntamenti... e quant'altro vengono da noi pubblicati
non in base ad una adesione ideologica o morale, ma solo
se ce ne viene fatta esplicita richiesta (anche con una semplice
comunicazione fatta alla nostra Redazione a scopo di pubblicazione),
pur rimanendo noi liberi di soddisfare o meno i desiderata.
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Pur non condividendo la posizione sedevacantista [da noi evidenziata con la nota di riferimento (1)] del Prof. Franco Damiani, ne pubblichiamo l'articolo che peraltro non possiamo non ritenere condivisibile nelle osservazioni, nonché nelle legittime aspettative di ogni vero cattolico, fedele a Dio e alla Tradizione. |
Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature
e quanto scritto nello spazio giallo sono della Redazione |
Il 19 agosto 2005 Benedetto XVI si è recato in visita alla sinagoga di Colonia e vi è stato ricevuto con tutti gli onori dalla locale comunità ebraica, per la quale ha tenuto un discorso riportato con grande evidenza da tutti i mass media. |
Uno scandalo senza pari. Voglio denunciare lo scandalo senza pari di un sedicente (1) Vicario di Cristo che si reca in visita ossequiosa in una sinagoga, cioè nel tempio di coloro che, benché prescelti tra tutti gli altri a preparare la venuta di Nostro Signore Gesù Cristo, lo rigettarono, eccetto "un residuo di eletti" (Rm. 11, 5) e che, benché in Lui si avverassero tutte le profezie messianiche, a essi ben note, e benchè Egli confermasse le sue affermazioni e la sua dottrina con il divino sigillo dei miracoli, Lo perseguitarono e, dopo aver più volte tentato invano di ucciderLo, ne ottennero infine la morte dal procuratore Ponzio Pilato: "Venne in casa sua e i suoi non l'hanno accolto" (Gv. 1, 11). Sono i discendenti di quegli Ebrei che, benchè Nostro Signore Gesù Cristo desse, con la Resurrezione, la prova suprema della Sua divinità e benché gli Apostoli nel Suo nome moltiplicassero i miracoli, si ostinarono nel loro rifiuto e presero a perseguitare Cristo nella Sua Chiesa (cfr. Atti 9, 5). Sono i discendenti di quegli Ebrei che neppure l'"ira di Dio", e cioè la distruzione di Gerusalemme, predetta da Nostro Signore Gesù quale castigo del loro ostinato rifiuto (Mt. 23, 37-30), valse a far retrocedere dall'incredulità. Di quegli Ebrei, nemici di Cristo e della Sua Chiesa, gli Ebrei odierni sono i discendenti non solo per la razza, ma soprattutto perché ne condividono e perpetuano il rifiuto di Nostro Signore Gesù Cristo, Messia e vero Figlio di Dio. |
Per quasi duemila anni nessun Papa in sinagoga: perché? Chiediamoci: — perché mai per quasi duemila anni il Vicario di Cristo si è rifiutato di varcare la soglia di una sinagoga? — Perché in essa si celebra un culto che, con la venuta e la passione di Gesù Nostro Signore, non ha più nessuna ragione di essere ed è in se stesso peccaminoso, perché professa ancora venturo Colui che è già venuto (cfr. S. Th. I II q. 103 a.4) o, peggio, trasferisce a Israele come popolo una missione messianica del tutto temporale. La visita di Benedetto XVI alla sinagoga di Colonia, come già quella di Giovanni Paolo II alla sinagoga di Roma il 13 aprile 1986, dunque, è un gesto che clamorosamente rompe con il comportamento di tutti i Romani Pontefici. |
Gesù agli Ebrei increduli Gesù Nostro Signore disse agli ebrei increduli: "Se rimarrete nella mia parola, sarete veramente miei discepoli, conoscerete la verità e la verità vi farà liberi". Gli replicarono: Noi siamo della stirpe di Abramo e non fummo mai schiavi di nessuno: come dunque dici: diverrete liberi? Rispose Gesù: "Chi commette il peccato è schiavo del peccato (...) Se dunque il Figliuolo vi avrà liberati, sarete veramente liberi. So che siete figli di Abramo: ma voi cercate di uccidermi, perché la mia parola non penetra in voi. Io dico quello che ho veduto presso il Padre mio; e voi fate pure quello che avete veduto presso il padre vostro". Gli replicarono: "Il nostro padre è Abramo". Soggiunse Gesù: "Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo. Invece voi ora cercate di uccidere Me, che vi ho detto la verità, che udii da Dio. Abramo non fece così. Voi fate le opere del padre vostro". Gli risposero: "Non siamo nati da fornicazione. Abbiamo un solo padre: Dio". E Gesù a loro: "Se Dio fosse vostro padre, amereste anche me, perché io procedetti e venni da Dio: non sono infatti venuto da Me, ma Egli mi ha inviato (...) VOI AVETE PER PADRE IL DIAVOLO e volete soddisfare i desideri del padre vostro. Egli era omicida fin da principio, e non perseverò nella verità, perché la verità non è in lui. Quando dice la menzogna, parla del suo, perché è bugiardo e padre di quella. (...) Chi è da Dio ascolta le parole di Dio, ecco perché voi non le ascoltate, perché non siete da Dio". (Gv. 8, 31-47). Con la logica, conseguente punizione: "Perciò io vi dico. vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare" (Mt. 21, 43). |
Benedetto XVI agli Ebrei increduli Benedetto XVI ha detto invece agli ebrei increduli: "Sia gli ebrei che i cristiani riconoscono in Abramo il loro padre nella fede, e fanno riferimento agli insegnamenti di Mosè e dei profeti". Smentendo clamorosamente Colui di cui si dice Vicario, il quale disse. "Non pensate che io debba accusarvi davanti al Padre; vostro accusatore è lo stesso Mosè, nel quale riponete ogni speranza. Poiché se credeste a Mosè, credereste anche a me, poiché egli ha scritto di Me" (Gv. 5, 45-46) E non una parola, nel discorso del sedicente (1) Vicario di Cristo, di vera carità per gli Ebrei increduli, non una parola di franchezza cristiana, solo blandizie umane, a beneficio delle TV e dei giornali di tutto il mondo, pronti ad applaudire qualsiasi apostasia mascherata da "gesto di solidarietà". Specie quando c'è di mezzo la Shoah. |
"in nessun altro c'è salvezza"
"In nessun altro c'è salvezza" se non in Nostro Signore Gesù Cristo, e niente gioverà agli ebrei essere figli di Abramo secondo la carne se non accetteranno di essere figli anche secondo la fede in Colui che "Dio ha costituito Signore e Cristo" (cfr. Rm. 9, 6 sgg.). Questo avrebbe detto un vero Papa. Anziché come Vicario di Cristo, capo visibile dell'unica istituzione cui è affidata la salvezza degli uomini, cui è imposto il dovere dell'impopolarità e financo, sul modello del Suo Divin Fondatore, il sacrificio della vita pur di non tradire la Verità, Benedetto XVI si è invece comportato, non diversamente ahimè dai suoi immediati predecessori, come addetto alle pubbliche relazioni di un'azienda. Che i cristiani, accecati e ingannati da oltre quarant'anni di menzogne "ecumeniche", ritrovino un po' di buon senso e sappiano riconoscere chi li inganna, per quanto rivestito dell'autorità materiale (1) che discende dal Signore.
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Domanda a Mons. Fellay
E a Mons. Fellay, superiore della Fraternità Sacerdotale S. Pio X, che il 29 agosto incontrerà Benedetto XVI in Vaticano, una domanda:
— Dirà anche Lei queste cose a a Benedetto XVI? porrà come condizione per un "accordo" il rinnegamento di questa apostasia? o si accontenterà di qualche bella parola da parte di quel "Papa" che molti considerano addirittura "restauratore della Tradizione"? |
Franco Damiani |