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«Noi pure abbiamo scelto di essere contro-rivoluzionari» (Mons. Lefebvre, Ritiro sacerdotale 1990)

Sorpresa: Benedetto XVI ha fatto mettere
«Una cappella ecumenica nella Basilica papale
di S. Paolo»
( O.R. 19.12.2007)
Inizia una nuova fase modernista del Vaticano II: mettere una cappella
ecumenica nelle nostre chiese

di Don Giulio Tam

       Sorpresa: il «tradizionalista» Benedetto XVI, il «restauratore», ha fatto mettere «Una cappella ecumenica nella Basilica papale di S. Paolo»: evidentemente, a lui, più che l'onore di Dio, più che il I° Comandamento ("non avrai altro dio, all'in fuori di Me"), interessa l'ecumenismo. Come si può, nella stessa chiesa, sotto le stesse volte, celebrare una liturgia all'unico e solo vero DIO e insultare lo stesso DIO celebrando sacrilegamente altra liturgia in onore di Satana (se è vero, come è vero, che dii gentium diaboli sunt)?
       Inizia una nuova fase modernista del Vaticano II: mettere una cappella ecumenica nelle nostre chiese.

La Redazione

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       Lo stesso Osservatore Romano dice: «É un fatto di enorme portata… é davvero un fatto importantissimo… Daremo la possibilità a comunità cristiane non cattoliche di poter venire in basilica a pregare, a celebrare la [loro] liturgia… Il Papa ha indicato due punti fondamentali. Innanzitutto far conoscere meglio San Paolo… la seconda dimensione è quella ecumenica, e Benedetto XVI ci tiene moltissimo» (O.R. 19.12.2007).
       Ciò contribuisce a chiarire che cosa intende Benedetto XVI per “restaurazione”. Lui l’ha sempre detto chiaramente. Sia Papa Ratzinger, che noi, diciamo che non è una restaurazione, sono solo alcuni dei nostri che vogliono vedere quello che non c’è (1): «Se per restaurazione si intende tornare indietro, allora nessuna restaurazione è possibile» (Rapporto sulla fede).
       «…Un gran numero di gente cerca rifugio nella liturgia antica …tirare la conclusione diretta: bisogna recuperare la dimensione sacra della liturgia… Bisogna difendere il Concilio Vaticano contro Mons. Lefebvre (2)». Il punto centrale del conflitto si situa nell’attaco contro la libertà religiosa e contro il preteso spirito di Assisi.

 

(1) Ratzinger non è un reauratore, non ha restaurato un bel niente e, soprattutto, non vuole restaurare un bel niente! Lui finge, e tanti ingenui gli credono! A chi obietta che Ratzinger ha liberalizzato la Messa facciamo notare che già pensa di cambiare  l’antico messale con un testo più «vicino» agli ebrei... Ma perché dobbiamo ubbidire a tutti i desideri degli ebrei sacrificando, la nostra Liturgia, la Verità, la Tradizione?!?!?!
(2) Si vede bene che nemico della Chiesa è Mons. Lefebvre, non gli ebrei!


       E papa Ratzinger sorpassa a sinistra Paolo VI. Dopo la libertà religiosa, la collegialità, adesso l’ecumenismo fa un salto avanti, in futuro si potrà mettere nelle chiese cattoliche una cappella per le altre Religioni: è certamente la prima volta nella storia della Chiesa. La rivoluzione della Chiesa è ormai pianificata anche con le sue metamorfosi: “due passi avanti e uno indietro” (motu proprio) e di nuovo avanti. Adesso si capisce meglio perché Giovanni Paolo II aprì la Porta del Giubileo nella Basilica di San Paolo con affianco gli Ortodossi e gli Anglicani: era l’inizio… (VEDI FOTO). Da una parte liberalizzare la messa di S.Pio V, dall’altra la cappella ecumenica: ecco papa Ratzinger.

 


Giovanni Paolo II apre la Porta del Giubileo in San Paolo con gli Ortodossi e gli Anglicani

       Perchè lo fa? Benedetto XVI aveva ultimamente affermato a più riprese che: «Il Concilio Vaticano II… non è stato pienamente assimilato dalla comunità cristiana». (O.R. 18.2.2006 e 23.1.2006). «La Giustificazione… non è passata nello spirito dei fedeli» (O.R. 14.9.2006). «La recezione del Concilio…così difficile» (O.R. 23.12.2005). Cioè, il Papa è convinto che il Vaticano II è ancora una costruzione solo nella testa dei Vescovi, dei preti e alcuni laici ma che bisogna fare dei gesti concreti più percettibili per farlo passare nei fedeli cattolici (3), in modo che il modernismo sia accettato con piena avvertenza e pieno consenso. Certamente la costruzione di una cappella agli altri dèi nelle chiese cattoliche, se viene accettata, non lascia più spazio al dubbio.
       La Sinistra, conoscendo Ratzinger, con beffarda lucidità l’aveva previsto e già dichiarato, (vedi “Documentazione sulla Rivoluzione nella Chiesa”, anno 2006, sul sito: www. Marcel-Lefebvre-tam.com). Il celebre progressista, padre Sorge s.j., su Adista del 14.10.2006 rassicura tutte le correnti di sinistra e dice: «…mi aspetto molto dal nuovo papa.»
       Mons. Bernardin davanti al Papa e ai Vescovi al Sinodo dell’ottobre 1999 (O.R. 15.10.1999), dice: «Termino con una esortazione che mi è suggerita dall’esperienza: non si conceda mai ai musulmani una chiesa cattolica per il loro culto, perché questo ai loro occhi è la prova certa della nostra apostasia (4)».
       Di fronte alla nuova fase della Rivoluzione nella Chiesa, sentiamo gli “ottimisti” ripetere come in passato: «non bisogna esagerare». «Bagattelle di monaci» l’aveva chiamata l’umanista Leone X, ed è tutto quello che aveva capito della nascente Rivoluzione Protestante.
       Noi ascoltiamo invece il Beato Pio IX che disse il 6.3.1873: «…si chiamano cattolici liberali spingono gli spiriti alla tolleranzasono più pericolosi e fanno più danno che i nemici dichiarati… imprudenti (5)  amanti della conciliazione … indeboliscono le nostre forze».
       Comunque le chiese non sono del Papa ma del popolo cattolico, che le ha costruite esclusivamente per il culto cattolico-romano, e se il Papa vuole metterci dentro le altre religioni il popolo cattolico deve difenderle e riprendersele.

P. Giulio Maria Tam

 

 

 

 

 

 

(3) "Voi insegnate dottrine che sono precetti umani. Trascurando il comandamento di Dio, state attaccati alla tradizione degli uomini" (Mc 7, 8)

 

 

 

 

 


(4) E questo scandalizzerebbe i musulmani e li allontanerebbe dalla conversione.

 

 

 

 


(5) D'altra parte chi semina vento, raccoglie tempesta: l'Università La Sapienza insegna...

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