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La vergognosa mozione della camera sui pacs
di Gianluigi Mucciaccio

      Pacs... dico... la sostanza non cambia: affermazioni turlupinanti di presunti diritti, un linguaggio inventato per condizionare le coscienze e falsificare la realtà.

La Redazione

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi
e quanto scritto nello spazio giallo sono generalmente della Redazione

      Nota di Katechon:
      Della mozione sui pacs approvata dalla camera il 31.01.2007 colpisce in particolare il lungo cappello di "quasi buone" intenzioni che precede le sei righe preannuncianti la fine della famiglia per disposizione di legge.
      Un cappello infarcito di consunte affermazioni ideologiche, con le quali si continua a turlupinare il popolo italiano, nonostante l'assoluto disinteresse della maggior parte degli italiani, alle prese con ben piu' gravi ed urgenti problemi, come per molti ormai quello di mettere assieme il pranzo con la cena, per questioni irrilevanti come i pacs.

 

 

      Nel suo romanzo "1984", George Orwell, immaginando il dominio di un potere totalitario globale, scrisse che uno degli strumenti principali di tale potere era quello della "neo-lingua", un nuovo linguaggio stereotipato inventato a posta per condizionare le coscienze mediante slogans martellanti e falsificanti della realtà.
      Ciò che Orwell descriveva, nel 1948, anno del suo romanzo (che è intitolato "1984" proprio per l'inversione delle cifre 4 e 8 dell'anno, 1948, nel quale fu scritto) è nient'altro che l'anticipazione di quel che noi siamo abituati a chiamare il "politicamente corretto".
      Il potere orwelliano usava la sua neo-lingua allo scopo di stravolgere non solo la razionalità dei dominati, ma persino l'evidenza oggettiva della realtà. Un neo-linguaggio, magari esoterico, che conteneva soltanto menzogne.
      Nel Vangelo Cristo ci ha indicato chiaramente chi è il "padre della menzogna".

 

 

      Per questa classe politica, non a caso, l'uso di un linguaggio orwelliano non è cosa insolita ma, al contrario, abituale. La legge che introdusse in Italia l'aborto porta il nome di "legge per la tutela della maternita'"!
      Ciascuno, lucido e sano di mente, tragga, da solo, le
conseguenze.

Gianluigi Mucciaccio

 

 

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