Precisiamo che articoli, recensioni,
comunicazioni, eventi, appuntamenti... e quant'altro vengono da noi pubblicati
non in base ad una adesione ideologica o morale, ma solo
se ce ne viene fatta esplicita richiesta (anche con una semplice
comunicazione fatta alla nostra Redazione a scopo di pubblicazione),
pur rimanendo noi liberi di soddisfare o meno i desiderata.
|
|
Alla sua morte nessuno gridò o scrisse "Santo subito!", ma diciamo senz'altro che avremmo preferito che il prossimo 1° Maggio si celebrasse la canonizzazione di un Martire, ucciso per Cristo, ucciso perché aveva posto Cristo al di sopra di tutto e di tutti: lui non aveva tradito e umiliato Cristo ponendolo allo stesso livello di un Budda... come alcuni decenni dopo farà qualche giuda ad Assisi... ("ma questa è l'ora vostra e la potenza delle tenebre", Lc 22, 53) La Redazione Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi |
Don Giuseppe Jemmi nasce a Montecchio Emilia (RE) il 26 Dicembre 1919.
All'età di 10 anni, nel 1929, riceve la prima comunione e già esprime il desiderio dì farsi prete.
Nell'ottobre del 1930 entra in seminario a Marola (RE) e, nel 1939, riceve la sacra tonsura e comincia gli studi teologici. |
|
C'è tanto lavoro da fare, anche perché Don Corsi [il vecchio parroco di Felina] è ormai anziano e malato. Don Giuseppe va ogni giorno, dopo la preghiera, in bici o a piedi a visitare i parrocchiani, in primo luogo i bambini, i vecchi, i malati, rivelando subito il suo animo buono, sempre sorridente e disponibile, pieno di carità verso tutti. Non attende in canonica, che vengano da lui; è lui che va dagli altri, parlando con chiunque e aiutando tutti; è un curato molto amato e, per questo, già "sotto sorveglianza" da alcuni malintenzionati. |
Nel contempo in quella zona si affermano i partigiani comunisti e il dilagante clima di odio, specie contro i preti, è in continuo aumento. Nella notte tra il 23 e il 24 marzo 1945, vengono uccisi due padri di famiglia ed il loro funerale è celebrato da Don Giuseppe che piange tristemente come un bambino. Il 10 aprile 1945, è la Santa Pasqua. Don Giuseppe si reca di casa in casa (con cotta e stola) per le benedizioni pasquali e continua nella sua missione sacerdotale nel proclamare la pace, l'amore fra gli uomini: tutti fratelli, tutti figli di Dio. |
|
Nel rientro a Felina (RE), alle 13:00 circa, lo avvisano che due persone l'hanno cercato per chiedere soccorso; dato il suo animo buono e gentile, ma allo stesso tempo caparbio, sale in sella alla sua bici per recarsi all'appuntamento. Mirco Pervilli |