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RICEVIAMO, 08-07-2009
dal Sig. Tommaso Tartaglione

 

IL LATINORUM DI UN DON ABBONDIO

      Il solito pretonzolo si rifiuta di celebrare il Santo Sacrificio della Messa secondo il rito tridentino. A tal fine, novello Don Abbondio, ricorre a vuote e stupide bugie per sottrarsi al suo dovere. Sì, dovere, perché, rifiutandosi, disubbidisce al Papa, e in più lo fa da vigliacco, ricorrendo alla bugia.
      Eppure questi Don Abbondio si dicono fedeli al Papa, ma in realtà la loro fedelta è condizionata al loro comodo:
quando il Papa ordina loro qualcosa di scomodo, loro si riscoprono e si proclamano fedeli al "Concilio", che ritengono ovviamente superiore al Papa!

La Redazione

      Spett.le Redazione,
scrivo queste brevi righe perchè ho provato veramente molta amarezza per uno spiacevole episodio che voglio raccontare.

 

      Sig. Tartaglione,
dal Concilio Vaticano II ad oggi l'amarezza è il pane quotidiano dei buoni Cattolici, le diamo quindi il benvenuto alla nostra tavola: i bocconi amari abbondano..., ma speriamo nella bontà di Dio e nella sua eterna ricompensa.

       La mia famiglia possiede da più secoli una Cappella Gentilizia o Chiesetta (in effetti ha una capienza di 50, massimo 60 persone più una piccola sacrestia con giardinetto), adiacente al palazzo di famiglia, nella città di Marcianise in provincia di Caserta (la vecchia e martoriata Terra di Lavoro), fondata nel 1785 da due nostri antenati, di cui uno sacerdote, e consacrata al culto della Madonna del Carmelo.
      Da sempre vi si celebrano Messe, nel passato tutti i giorni. La mattina alle 5 (a richiesta dei contadini prima di andare in campagna) e la sera.
      Purtroppo al giorno d'oggi, anche per la mancanza di sacerdoti, non è più possibile questo ritmo e ci accontentiamo di far celebrare la Messa a Natale, Capodanno, Pasqua e naturalmente (preceduta dalla novena) in occasione della festività della Madonna del Carmelo, a cui è dedicata appunto la Chiesetta, perchè almeno per adesso nella nostra famiglia hanno ancora un valore le parole "Tradizione familiare".

 

      Ovviamente lei si riferisce alle buone e sante tradizioni cattoliche...

       Tempo fa chiesi al nostro sacerdote, che peraltro lavora presso un Tribunale ecclesiastico, di poter celebrare una Messa secondo il rito tridentino o di S. Pio X dopo aver organizzato adeguatamente un gruppetto di fedeli disposto a sentirla in latino. Inizialmente sembrò abbastanza convinto perchè peraltro adopera quotidianamente questa lingua per il suo lavoro.

 

 

 

 

 

      Forse pensava che il suo sarebbe stato il fuggente desiderio di un giovane mutevole... la voglia di un momento che domani si volgerà ad altro... e quindi, perché dirle di no? Don Abbondio, di manzoniana memoria, insegna...

       Ma allorquando gli proposi una data certa per la prima celebrazione compì un passo indietro, asserendo che in effetti "il latino fu abolito" proprio per far in modo che il popolo capisse in pieno tutte le parti in cui si sviluppa una messa.

 

      Evidentemente lei ha fatto lo stesso errore di Renzo Tramaglino, la colpa è sua: non bisogna disturbare il Don Abbondio di turno! Quello del Manzoni ricorse al "latinorum", il suo alle bugie più volgari e più stupide! Si faccia dire quando e con quale provvedimento "il latino fu abolito", gli chieda se si rende conto di aver dato del bugiardo a Benedetto XVI. La stupida quanto vecchia scusa del voler far capire al popolo la inventarono i protestanti di Lutero (ma il dommatico Concilio di Trento la bocciò e condannò) oggi la ripetono i pretonzoli modernisti (ma per essi è ancora valida la bocciatura e condanna di Trento!): sembrano come quel tale che nega la torta ai bambini, perché loro non capiscono il procedimento e gl'ingredienti per farla, o come quel chirurgo che non opera (e fa morire) il paziente perché questi non capisce gli astrusi termini medici e non partecipa (perché oltrettutto non saprebbe come) attivamente al procedimento operatorio!

       Con mio sommo rammarico ho capito che purtroppo (e anche da questo piccolo episodio si evince) si è compiuta in pieno la rivelazione della Madonna a la Salette; la crisi ha davvero raggiunto il clero, che si oppone alla Tradizione, per il nuovo, il moderno, il compromesso.

 

      "Per il nuovo, il moderno, il compromesso" e per il sesso... non dimentichiamo che La Vergine Santissima chiama i preti "cloache di impurità" e avverte che "non vi sono più persone degne di offrire la Vittima senza macchia all'Eterno", che "le chiese saranno chiuse e profanate", che "la Chiesa avrà una crisi orrenda"... [vedasi "La Madonna de La Salette ovvero il segreto scomodo", di S. Panzica, Salpan Editore 2007, pagg. 27-35]

       Ma, se non sbaglio, Nostro Signore Gesù Cristo affermò che avrebbe vomitato i tiepidi, e credo che al giorno d'oggi il peccato della maggior parte del clero sia appunto l'indifferentismo, il quieto vivere per non dispiacere il primo che capita, ma non si accorgono di dispiacere il Primo in assoluto, Dio.

 

      Ben detto!

      Oltre che rabbia provo soprattutto molta pena per loro, perchè se perseveranno su questa via (e sembrerebbe che ormai abbiano imboccato a pieno tale strada), faranno danno non solo a sé stessi, ma anche a tutto il gregge loro affidato.

 

      Lo scandalo e il danno fatto al gregge è, purtroppo, un'amara e triste realtà!

       Desidero fare un'ultima considerazione: rifiutandosi di celebrar Messa nel modo in cui lo hanno fatto i suoi precedessori da millenni e soprattutto giustificandosi con vane e stupide scuse, ha scandalizzato e deluso una ragazzo come me, poco più che ventenne, che ha incominciato ad amare la Tradizione tramandataci dai nostri padri ed antenati ai quali molto dobbiamo.

 

      Dice bene, le scuse sono vane e stupide e, con ogni evidenza, è vano, vuoto, insignificante e stupido lo stesso prete, incurante dello scandalo nonostante il forte e pesante avvertimento di Nostro Signore Gesù Cristo! "
   "Ma chi avrà scandalizzato uno di questi piccini che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e fosse sommerso nel profondo del mare.
   Guai al mondo per causa degli scandali! È necessario infatti che avvengano scandali, guai però all'uomo per causa del quale avviene lo scandalo!
(Mt 18, 6-7)

 

       Mi considero ancora uno dei "piccoli", come disse Nostro Signore, contro il quale è stato compiuto uno scandalo, e non vorrei ricordare quale consiglio fu dato da Gesù Cristo ai colpevoli di tale peccato.

 

      Per carità cristiana, lo abbiamo già ricordato noi.

       Spero di non aver esagerato con le lamentele ed auguro a tutti voi una buona e Santa festa della Madona del Carmelo.

Tommaso Tartaglione

 

      Grazie degli auguri, che ricambiamo di cuore.

Cordialmente, in Gesù, Maria e Giuseppe,
la Redazione


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