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Spett.le Redazione, |
Egr. Sig. Massimo, |
Spero però che ammettiate il dialogo. |
Tutto sta nel capire cosa s'intende per "dialogo". Mutatis mutandis, se discutiamo con un musulmano, noi non ammetteremo mai, nella maniera più assoluta, neppure per ipotesi, che N.S. Iddio Gesù sia un semplice profeta inferiore a Maometto. Noi mostreremo al nostro interlocutore tutte le possibili motivazioni di ragione e di Fede che dimostrano che Maometto è un semplice uomo (morto e sepolto, finito) e che Gesù è veramente il Figlio di Dio e Dio egli stesso, vivo ed eterno, superiore e padrone di tutti gli esseri creati (Maometto compreso): il Musulmano ci rimarrà male, ma noi abbiamo il dovere di dirgli la verità, altrimenti come potrebbe mai convertisi a Gesù se lo confermiamo nella sua credenza secondo la quale Gesù sarebbe inferiore a Maometto? Con che diritto noi potremmo nascondergli la verità? E poi perché dovrebbe preferire l'inferiore Gesù al superiore Maometto? Se discutiamo con un divorziato, non possiamo e non dobbiamo nascondergli la sua condizione peccamimnosa, e di pubblico scandalo, condizione che lo porterà certamente alla dannazione eterna, se non vi pone rimedio, se non chiede a Dio l'aiuto e i mezzi per cambiare il suo stato da peccatore a cristiano sinceramente pentito e fermamente deciso a non ricadere nell'errore. Per il peccatore il nostro sarà un discorso duro e difficile da digerire, ma è l'unico che gli possiamo fare e che gli potrà procurare la salute dell'anima. Concludendo, |
Ad es. mi chiedo: se Gesù frequentava i peccatori e le prostitute , mi rispondo che certamente lo faceva per convertirli. Allora perchè chiudere la porta al dialogo con altre religioni ? |
Detto così parrebbe che Gesù sia stato come un certo fraticello del nostro tempo (sportivo e ballerino), il che equivale ad una bestemmia. Gesù non era un frequentatore di peccatori e di prostitute, ma all'occasione si trovò con peccatori e prostitute, e quando accadde non si lasciò sfuggire l'occasione per rimproverarli e convertirli, li trattò da Maestro, non scese mai al loro livello, non nascose loro la verità, non scusò il loro peccato, non disse "continua a peccare", ma «va' e non peccare mai più». |
se non accettiamo un confronto non avremo mai la possibilità di esercitare la missione dell'apostolato. |
Non abbiamo nessun timore di dire che il "confronto" non sempre va accettato, soprattutto se non si è preparati, quello che invece va sempre fatto è predicare la verità e la pratica cristiana, innanzitutto con l'esempio, perché la predica commuove, ma l'esempio trascina! Il confronto comunque non deve essere o risolversi in un dialogo in cui la verità e l'errore vengono trattati alla pari, in cui la verità viene mortificata, messa in dubbio e posta come non vera: il cristiano ha ricevuto da Gesù la missione di predicare, non quella di confrontarsi: "Andate e predicate", non "andate e confrontatevi". |
Grazie di una risposta. Massimo |
Questa è la nostra risposta franca e senza peli sulla lingua. Cordialmente in Gesù, Maria e Giuseppe, |