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Un certo Sig. Eugenio [è uno pseudonimo], basandosi su una presunta contaddizione tra Pio XII e Innocenzo IV, per la quale si sarebbero usati "nobili sforzi tesi a riconciliare i due testi", chiede se sia possibile usare simili sforzi anche per armonizzare il Vaticano II con il Magistero passato. |
Spett. Redazione, |
Egr. Sig. Eugenio, |
Di recente ho appreso però che ci sono dei testi di Papi, precedenti al Concilio Vaticano Secondo, che sono difficili da armonizzare e sembrano quasi in contraddizione. |
Veda un po' quanto s'industriano i nemici di Santa Madre Chiesa! Ma sia nel caso da lei citato, come in quello in cui tentano di propinarci una nuova idea di Tradizione, detti nemici cozzano contro la Pietra posta a base della Chiesa, contro la Verità, e i loro sforzi si frantumano miseramente. |
I due testi sono uno di Papa Pio XII, che a sua volta cita un testo molto antico di Papa Nicola I, e l'altro di Papa Innocenzo IV. |
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Ora i nobili sforzi tesi a riconciliare i due testi -contesti diversi, diverso significato di parole, diverse intenzioni- non potrebbero essere spesi anche per tentare di dare una interpretazione ai testi del Concilio Vaticano Secondo in armonia con il Magistero passato? |
Le assicuro che difficilmente si fanno sforzi per interpretare testi preconciliari e che non è affatto necessario ricorrere a "contesti diversi, diverso significato di parole, diverse intenzioni", a questi ultimi ricorrono abitualmente i vaticanosecondisti quando cercano di conciliare l'inconciliabile... |
Perché considerare il Magistero passato come un blocco unico e privo di problemi interpretativi ed invece considerare i testi del Concilio Vaticano Secondo intrinsecamente disarmonici ed in assoluta contraddizione con tutti quelli del Magistero passato? |
Perché il Magistero "passato" (come lei lo definisce) è dottrinalmente monolitico, un blocco unico, chiaro e lampante. Per il passato si potrà discutere su argomenti non definiti, che ricadano nell'opinabile, ma giammai sul Magistero. |
A mio avviso così come è possibile riconciliare ed armonizzare i due testi in questione, allo stesso modo e con lo stesso metodo è possibili riconciliare ed armonizzare tutti i testi del Concilio Vaticano Secondo con tutto il Magistero prima del 1965. |
Il suo è un "avviso" proprio insostenibile: se vuole una dimostrazione di quanto asseriamo legga questi quattro preziosi volumi: |
I due testi di Magistero difficili da armonizzare sono: 2) Bolla "Ad extirpanda" di Papa Innocenzo IV in cui sembra che il Pontefice detti una legge contraria al diritto naturale e positivo. Cordiali Saluti ed una preghiera. Eugenio |
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FONTE 1: b - Exclusion de la torture |
FONTE 2:
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Ed ecco la risposta di Don Curzio Nitoglia: |
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Due domande e risposte |
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1ª) Papa Innocenzo IV nella Bolla Ad extirpanda ammette la liceità della tortura; Pio XII nel Discorso “Très sensibles” del 3 ottobre del 1950 la nega citando papa Nicola I. Vi è, perciò, contraddizione e rottura nel Magistero tradizionale della Chiesa? |
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2ª) Tale caso è applicabile ai testi del Concilio Vaticano II, che non sarebbero, così, in rottura con la Tradizione apostolica? |
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Le diverse scuole di moralisti |
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La liceità morale della tortura si presenta sotto tre aspetti: |
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1°) come applicazione della tortura quale pena afflittiva dovuta ad una colpa certa, è del tutto lecita, supposta la liceità della pena di morte e della verberazione. |
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È una questione liberamente disputata e non è stata definita autoritativamente dal Magistero, onde è del tutto lecita la diversità di opinione. |
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a) Per alcuni moralisti (J. De Lugo, S. Alfonso M. De Liguori) il bene comune della società civile può esigere che l’imputato gravemente indiziato sia sottoposto a tortura —come extrema ratio— se non confessa la sua colpa, supposto il diritto del giudice ad indagare per appurare la verità dei fatti, onde difendere il corpo sociale dalle malefatte del delinquente. |
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b) Oggi a partire dalle esperienze del totalitarismo collettivistico del secondo dopo-guerra (1945) prevale la corrente dei giuristi, moralisti e medici (Calamandrei, Carnelutti, Alemà, Cortesi, Palmieri), che privilegia la salvaguardia dei diritti della singola persona rispetto alla società o al bene comune. |
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Don Curzio Nitoglia |
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Sig. Eugenio, Cordialmente in Gesù, Maria e Giuseppe, |