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RICEVIAMO, 29-09-04
 

Dal Sig. Giuseppe Noto
 

       Una volta s'insegnava una pratica: prima di rispondere a chi ti offende, a chi ti attacca, recita un'Ave Maria, così facendo farai sbollire alquanto i fumi della reazione e in più otterrai l'aiuto della Vergine per una risposta migliore. Abbiamo seguito quella pratica ed ecco ora la risposta al Sig. Giuseppe Noto.

Gentile professore,
capisco la Sua retrograda posizione sulla donazione degli organi, ma le ricordo che donare un organo, equivale a salvare delle vite umane, e se ciò avviene quando una persona è morta non vedo quale male ci sia. Anche il Santo Padre si è espresso in tale senso
 

       Gent.mo Sig. Noto,
       ringraziamo per la "gentile" offesa ("retrogrado"), ma ci piace riflettere sulle espressioni per meglio capirle.
       "Retrograda posizione" che significa?
       — Posizione di chi è "volto al passato, inteso a conservare [...] forme di vita [...] superate e contrario quindi a ogni progresso" (vedi Dizionario..., del De Felice-Duro). Ora se un tal concetto è ammissibile nel campo dell'opinabile, non lo è affatto quando si tratta di verità: solo i modernisti ammettono il progresso anche nel campo della verità. Mentre per l'uomo comune e semplice, e per il cattolico in particolare, la verità ha il suo fondamento nell'essere (adaequatio rei et intellectus) e, in ultima analisi, in Dio: ciò che era vero ieri, è vero oggi e sarà vero domani.
       Nel nostro caso quindi il problema non si pone dicendo che la non-donazione andava bene ieri ma non va bene oggi, per cui a sostenerla si è retrogradi.
       Il problema vero è invece il seguente: è lecita la donazione d'organi? E, dato che parliamo tra cattolici, o presunti tali, Dio la permette?
       
In premessa, notiamo un'altra contraddizione in termini: la donazione non può essere fatta da un morto, per "donare" bisogna averne la capacità, bisogna essere vivi: il morto non parla, non esprime volontà, non dona. Allora sarebbe improprio parlare di donazione, sarebbe più esatto parlare di prelievo...
A tale contraddizione qualcuno obietterà che potrebbe esserci stata la donazione in vita, ma serebbe interessante conoscere quanti bambini espiantati avevano donato prima i propri organi e che valore potrebbe eventualmente attribuirsi alla donazione espressa da un bambino. Anche circa la donazione degli adulti sarebbe interessante sapere quanti l'avevano dichiarato prima...
       Tuttavia non è su questa contraddizione che vogliamo soffermarci, quanto sul fatto che veramente occorre essere vivi per fare una donazione, infatti l'organo espiantato da un morto, da chi è veramente morto, anche se da poco, non è più buono, non è più utilizzabile: l'espianto occorre che sia fatto fintantoché l'organo è ancora bene irrorato di sangue, fintantoché il sangue circola, fintantoché il cuore batte, non dopo!
A questo punto è da chiedersi: togliere il cuore a chi è ancora vivo, non equivale ad assassinarlo?
Ora è ovvio che l'assassinio ripugna a tutti, di conseguenza la pratica ha incontrato difficoltà insormontabili, perché nessuno avrebbe voluto che si togliessero gli organi a un vivo. Non si sapeva che fare... quand'ecco la splendida (si fa per dire) trovata di inventarsi una morte "secondo legge", una morte "legale" sancita dall'elettroencefalogramma "piatto". Ma a parte la lunga serie di obiezioni avanzate in campo scentifico sulla validità o meno dell'elettroencefalogramma (è stato dimostrato che non è assolutamente certo e sicuro) e sulla assoluta mancanza di scientificità della morte cosiddetta "cerebrale", ci piace ragionare con il buon senso comune: secondo noi, indipendentemente da qualunque ritrovato "pseudoscentifico", indipendentemente da qualunque elettroencefalogramma, quando il cuore batte, la persona è viva e basta! non ci interessano tutti gli arzigogolamenti "legali" e le ufficiali "dichiarazioni" di morte!
— Il cuore batte?
— La persona è viva!!!

       Di conseguenza, se si tolgono organi vitali, talché dopo l'espianto la persona realmente muore, si commette un omicidio!
Premesso quanto sopra, vediamo di rispondere alla domanda che ci eravamo fatta:
— È lecita la donazione d'organi? Dio la permette?
— NO!!! Dio ha proibito l'omicidio. Dio è l'unico e solo padrone della nostra vita, di tutta la nostra vita, di tutti gl'istanti della nostra vita, compresi quelli terminali. Noi non siamo autorizzati ad accorciare neppure di un secondo la nostra vita, anche nel caso in cui si soffra fortemente, anche nel caso in cui non ci sia piena coscienza... Tenga conto che forse quei pochi minuti di vita che gli espiantatori tolgono al "donatore" potrebbero essere quelli decisivi per la sua salvezza eterna! Non si può dire: l'ammazzo, tanto fra cinque minuti sarà comunque morto. E questa è una legge di diritto divino, e non ecclesiastico, per cui nessun Papa potrà mai intervenire per cambiarla o modificarla o attenuarla, e di fatto nessun Papa ha mai cambiato, modificato o attenuato questa legge. Anzi la Chiesa si è sempre espressa secondo questa legge, mai contro. Addirittura la legge si estende (come sempre ha insegnato Santa Madre Chiesa) alla integrità fisica della persona, proibendo e punendo gravemente financo le semplici mutilazioni, ove queste non siano richieste per la salvezza della vita (come nel caso di amputazione di una gamba per evitare la cancrena che porterebbe a morte sicura).
       In altri termini, la Chiesa ha sempre tenuto conto dei seguenti principi:
              a) non uccidere;
              b) non sunt facienda mala ut eveniant bona (ovvero il fine non giustifica i mezzi);
              c) caritas incipit a se.
In base a tali principi non può essere invocata la "carità verso il prossimo" ovvero "l'amore per il prossimo" al fine di giustificare e promuovere l'espianto degli organi. Infatti:
a) conseguenza dell'espianto è la morte, ma è proibito uccidere;
b) per far del bene ad un ammalato donandogli un organo, non posso far del male ad un altro, privandolo dell'organo e della vita stessa: il fine non giustifica i mezzi;
c) io debbo amare il prossimo come me stesso, non più di me stesso, e prima di amare gli altri debbo amare me stesso: caritas incipit a se.
       Ubbidire alla legge di Dio, avere queste suesposte idee è da retrogradi? Allora siamo orgogliosi di esserlo: Dio ce ne renderà merito! Noi non vogliamo vivere secondo le massime del mondo, ma secondo quelle di Dio!

       Sfatiamo infine quel che ci sembra un luogo comune: spesso e volentieri si cita il Papa (l'attuale GPII) o a sproposito o in maniera scorretta: non basta dire "Anche il Santo Padre si è espresso in tale senso", infatti sarebbe più opportuno e corretto dire quando e dove e come il Papa ha detto: le citazioni vanno fatte in modo completo e verificabile. E questa è la prima considerazione.
       La seconda è che il Papa è infallibile soltanto in determinate circostanze e a determinate condizioni, e deve chiaramente volere impegnare la sua infallibilità.
       La terza è che anche Giovanni Paolo II ha invitato a rinunziare ai trapianti finché non è certo il momento della morte. E non tralasciamo di notare che pure il Card. Ratzinger, intervendo al Concistoro straordinario del 1991, afferma: «Siamo testimoni di un'autentica guerra dei potenti contro i deboli, una guerra che mira a eliminare gli handicappati, coloro che dànno fastidio e perfino semplicemente coloro che sono poveri e inutili. [...] Quelli che la malattia o un incidente faranno cadere in un coma irreversibile saranno spesso messi a morte per rispondere alle domande di trapianti d'organo»...
       E allora, Sig. Noto, che ne dice?
In nome di Dio, rifletta!... E materia di riflessione gliene offriamo a sufficienza: legga tutti gli articoli che, grazie a lei, grazie alla sua sollecitazione, pubblichiamo in questo sito, ma lo faccia con serenità nell'interesse suo personale, della sua anima e della sua vita.        Tenga conto che a noi non ce ne viene niente in tasca se lei cambia o meno la sua posizione: non abbiamo il business del non-trapianto! Perché lo facciamo? Per amore di Dio, che c'impone di amare anche il prossimo, consigliando i dubbiosi, insegnando agli ignoranti, ammonendo i peccatori...

Pur ritenendomi una persona dalle posizioni alquanto integrali (e non integraliste - la differenza è enorme) e vicino alle posizioni di Mons. Lefebvre non posso accettare un pensiero simile.
 

       Non vediamo perché ci tira in ballo Mons. Lefebvre e ci permetta di notare che le sue posizioni si perdono e confondono nel distiguo dell'integrista dall'integralista: noi siamo un tantino più semplici (o sempliciotti, se lo preferisce), ci reputiamo dei comunissimi Cristiani, con la speranza di essere giudicati anche "buoni" Cristiani, ma non da lei o dagli altri, ma da Gesù.
       Materiale perché lei corregga il suo pensiero e accetti quello di Dio (unico e solo padrone...) gliene stiamo fornendo: se lei non vuole cambiare, sono affari suoi, ma speriamo che la sua sicura buona fede, la sua correttezza e la grazia di Dio le faranno vedere le cose nella loro realtà.

Sappia che apprezzo molto la Fraternità sacerdotale e le loro pubblicazioni (sono assiduo lettore di Si Si No No - il Crociato - Roma Felix) pur non approvandone sempre il contenuto, specie quelli sul sedevacantismo post conciliare.
 

       Forse lei apprezza la Fraternità più di noi, ma convenga che non è sufficiente essere un "assiduo lettore", occorre anche tirar le somme, agire di conseguenza... fides sine operibus vana est!

       Non vediamo cosa c'entri il sedevacantismo con la donazione degli organi: se vuole dimostrarci la sua capacità di autonomia, d'indipendenza, le facciamo notare che se lei agisce a ragion veduta, con cognizione di causa, sapendo e conoscendo, la cosa è lodevole, altrimenti lei rischia di cadere nel peccato di orgoglio e d'ignoranza colpevole.

Non mi piace neanche tanto il concilio, ma non possiamo fare come Lutero che ruppe con la chiesa per fondarne una nuova. Anche perchè se dobbiamo credere alle parole del Santo Vangelo, lo Spirito Santo assisterà la Chiesa fino alla fine, anche (e soprattutto) nei momenti peggiori.
 

       Sia un tantino più deciso, non abbia paura di mettersi in rotta con qualcuno: se il concilio non le va tanto, ne tiri le conseguenze, ma realmente, in pratica!
       Consideri comunque che noi non siamo, grazie a Dio, dei Lutero. Opporsi al malandazzo degli uomini di Chiesa non significa necessariamente fare come Lutero. Anzi, se riflette bene, i Lutero sono i guastatori della Chiesa, i nemici interni della Chiesa, il fumo di Satana, di contro noi e lei che non accettiamo certo concilio, certe modernità, certo guasto, certi errori, certe eresia... agiamo così perché amiamo la Chiesa, perché vogliamo stare con la Chiesa, perché non vogliamo rompere con la Chiesa!... Sono loro, i modernisti, che come Lutero rompono con la Chiesa!
       Certo che lo Spirito Santo assisterà sempre la Chiesa! Ma ciò non significa che sarà sempre e comunque con gli uomini di Chiesa, a qualunque grado essi appartengano.
       A riprova di ciò consideri che le peggiori eresie (e non soltanto da oggi, ma da sempre) sono state propalate da grossi personaggi della Chiesa, da Vescovi, da preti, da dottori... Lo Spirito Santo? Se n'è stato sempre con la gente umile e semplice...

Sempre pronto ad ascoltare le sue posizioni le porgo i miei saluti

Giuseppe Noto

 

Anche noi siamo pronti a riflettere sulle sue obiezioni, alle sue critiche, pertanto siamo sinceri quando la ringraziamo di chiamarci retrogradi.

Cordialmente e di tutto cuore, in Gesù, Maria e Giuseppe,
la Redazione

P.S. Ho letto più libri di Mons. Lefevbre come Lettera ai cattolici perplessi o Gli studi della fraternità sulla riforma della Messa, una stampa della fraternità sulla differenza tra la messa in rito tridentino e la messa attuale (sacrificio e banchetto), e mi trovo alquanto d'accordo
 

Complimenti per le sue letture, ma forse sarebbe meglio se lriflettesse di più e... soprattutto se agisse di conseguenza.

Ho pure partecipato ad una messa in rito tridentino non ritenendo in tale modo d'essere fuori dalla Chiesa, visto che rinnovare non significa abbolire.
 

E perché mai dovrebbe ritenersi fuori della Chiesa? Con quella Messa si sono santificati milioni di Cristiani, perché non dovrebbe essere lo stesso per lei?!
Sappia comunque che i novatori hanno voluto "abolire", ma siccome il loro operato è contro Dio, non ha alcun valore cogente, e del tutto privo di autorità. Gesù assicurò a Pietro l'assistenza dello Spirito Santo, per conservare e tramandare la Fede, non per distruggerla, cambiando, scandalizzando, abolendo...

 

 

 

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