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RICEVIAMO, 03-02-2010
da Cinzia

 


 

          Una Sig.na ci ha mandato copia integrale di una sua lettera spedita a Sua Em. il Card. Antonio Cañizares della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Città del Vaticano (con Racomandata n. 13.742.955.603-2 del 26-11-09 e Ricevuta di Ritorno del 2-12-09) e a Mons. Armando Trasarti, Via Roma n.118, Fano (con Racomandata n. 13.742.955.604-3 del 26-11-09 e Ricevuta di Ritorno del 30-11-09).
          La riproduciamo qui di seguito a vergogna del prete urlatore e maleducato e a sprone perché il Vaticano e il Vescovo di Fano si degnino di dare una risposta alla coraggiosa Signorina della quale per discrezione (la famosa privacy) omettiamo il nome e cognome. Qui le daremo un nome fasullo, la chiameremo Cinzia.

Fano, 24.11.2009
                                                                                     Mons.
                                                                                     ARMANDO TRASARTI
                                                                                     Via Roma n. 118
                                                                                     61032  -  FANO

                                                                        e p.c.    Eminentissimo Cardinale
                                                                                     ANTONIO CAÑIZARES
                                                                                     CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO
                                                                                                                  E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI

                                                                                     Piazza Pio XIl° n. 10
                                                                           00120 CITTA’ DEL VATICANO ROMA

 

Oggetto: Modalità di ricevere i Sacramenti.

          Il giorno 20/11/2009, nella parrocchia di Centinarola è venuto a celebrare la S. Messa (per sostituire il parroco don Stefano Betti) don Benito Verdini, della parrocchia S. Paolo di Fano.
Al momento di ricevere la S. Comunione (premetto che la particola la prendo sempre sulla lingua), quando era il mio turno, don Benito ha alzato forte la voce davanti a tutti, in maniera prepotente e con tono di comando mi ha urlato: "Sulle mani!".
          In quel momento mi sono trovata spiazzata e sono rimasta molto male.
          Lui, vedendo che io non allungavo le mani per prendere l'Ostia, mi ha urlato per la seconda volte, dicendo: "Ho detto sulle mani!!!"; mentre io non le allungavo, aspettando che me la desse sulla lingua e per la terza volta ha ancora urlato dicendo: "Ho detto sulle mani!!!" e anche, questa volta mi sono rifiutata di prenderla sulle mani.
          Alla fine, finalmente, me l'ha data sulla lingua, ma subito dopo mi ha urlato per la quarta volta e mi ha detto: "La Comunione si fa sulle mani!!!”; dopodiché, sono andata al mio posto, rimanendo molto male, scandalizzata dal suo comportamento.

          Premetto che questo sacerdote non è la prima volta che urla ingiustamente alle persone, umiliandole davanti agli altri.
          lo desidero che questo sacerdote chieda scusa per quello che ha fatto e che rispetti i diritti e la libertà altrui.
          Chiedo quindi un intervento da parte Vostra che lo riconduca a quella che dovrebbe essere la sua missione di pastore di anime.
                                                                                              [Lettera firmata]

      

 

          Come ognun può ben vedere la lettera è dettagliata e circostanziata, il colpevole, il maleducato urlatore, è indicato con nome, cognome e titolo (disonorato): don Benito Verdini.
          Son divertenti questi Don Abbondio da strapazzo, prepotenti coi deboli, maleducati dittatori nella Casa di Dio, dimentichi che quella non è la loro casa e che debbono essere i primi a dare il buon esempio di un comportamento educato, corretto, composto, rispettoso...
          Purtroppo i Don Abbondio non sono rari: siamo testimoni di un fattaccio simile riservato a due bambine di otto anni, ma quella volta il padre delle bambine non scrisse al Vescovo e al Cardinale, ma pensò di risolvere da sé la questione con il malcapitato Don Abbondio di turno: il rimprovero fu forte, sonoro, solenne e ben assestato perché non si ripetesse mai più che un prete con l'Ostia in mano si permettesse di umiliare ingiustamente due bambine a causa della loro pietà!
          Faranno altrettanto Sua Em. il Card. Cañizares e il Vescovo Mons. Trasarti ?
          Fino ad ora, per quanto risulta alla signorina Cinzia e a noi, Cardinale e Vescovo hanno peccato di omissione. A loro ricordiamo che rientra nei doveri del loro stato ammonire e correggere i loro sottoposti: se ci sono tanti Don Abbondio, la colpa è anche loro!
          Al pretino urlatore ricordiamo che, quando si sbaglia, si chiede perdono: lo chieda, se ne è capace, chieda perdono alla Signorina e a Gesù Sacramentato, della presenza del Quale non ha tenuto affatto conto in quella circostanza.
          Coraggio, Signorina Cinzia, continui così! Bisogna opporsi e resistere ai profanatori: loro forse non credono nell'Ostia Consacrata, noi sì e ci comportiamo di conseguenza.

Christus regnet per Mariam et Joseph!

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