Su segnalazione di G. Nicolini Novena allo Spirito Santo Ecco qui di seguito la Novena allo Spirito Santo composta da Sant'Alfonso Maria de' Liguori: che il Paraclito illumini i Cardinali che saranno chiamati ad eleggere il nuovo Pontefice. La Redazione di salpan.org |
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La Novena dello Spirito
Santo fu pubblicata nella Seconda Parte della "Via della salute"
per la prima volta a Napoli nel 1766. Si tratta di dieci meditazioni,
stilate secondo il metodo compositivo abituale al Santo: meditazione
propriamente detta, rapida e tutta succo, con Affetti e preghiere. La
prima si rivolge alla mente, i secondi sollecitano cuore e volontà
coinvolgendo nell'operazione la persona in tutto il suo spessore antropologico. I titoli stessi delle meditazioni rivelano la fonte di ispirazione: cioè i due inni liturgici: «Veni, Creator» e «Veni, Sancte Spiritus». |
Ne ripropongono le immagini vibranti e i simboli plastici, offrendoci una dimensione spirituale della vita cristiana. In Sant'Alfonso la fonte liturgica è rivissuta al calore della sua inconfondibile spiritualità incentrata sull'amore operativo, cioè «pratico», fatto di propositi e risoluzioni. Il linguaggio è settecentesco, ma non perde nulla della sua chiarezza e del suo calore spiritua " La novena dello Spirito Santo è fra tutte la principale, perché è stata celebrata dai santi apostoli e da Maria SS. nel cenacolo, ed arricchita di tanti eccellenti prodigi e doni, e principalmente del dono dello stesso Spirito Santo, il quale è un dono meritatoci da Gesù Cristo con la sua Passione. Così Gesù medesimo ci fece sapere, quando disse ai discepoli che se egli non moriva non avrebbe potuto mandarci lo Spirito Santo (cfr. Gv 17,7). Ben sappiamo poi per fede che lo Spirito Santo è l'amore che si portano scambievolmente il Padre col Verbo Eterno, e perciò il dono dell'amore che dal Signore si dispensa alle anime nostre, e che è il più grande di tutti i doni, si attribuisce specialmente allo Spirito Santo, come parla s. Paolo: L'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato (Rm 5,5). Pertanto conviene che in questa novena sopra tutto consideriamo i grandi pregi dell'amore divino, affinché c'invogliamo di ottenerlo, ed attendiamo con esercizi devoti, e specialmente con le preghiere, ad esserne partecipi, poiché Dio l'ha promesso a chi umilmente lo chiede: Il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiederanno (Gv 11,13). " [S. Alfonso] |
Primo giorno L'amore è fuoco che infiamma Ordinò Iddio nell'antica Legge che al suo
altare continuamente ardesse il fuoco. Dice S. Gregorio che gli altari
di Dio sono i nostri cuori, dove egli vuole che sempre arda il fuoco
del suo divino amore. E perciò l'Eterno Padre non contento
di averci donato Gesù Cristo, suo figlio, affinché ci
salvasse con la sua morte, volle donarci ancora lo Spirito Santo,
affinché abitasse nelle anime nostre e le tenesse continuamente
accese di carità. E Gesù medesimo si protestò
che appunto per infiammare i nostri cuori di questo santo fuoco egli
era ventuo in terra, e che altro non desiderava che di vederlo acceso
(cfr. Lc 12,49). Pertanto egli, scordate le ingiurie e le ingratitudini
ricevute in questa terra dagli uomini, salito in cielo, c'inviò
lo Spirito Santo. Affetti e preghiere
L'amore è luce che illumina Uno dei maggiori danni che a noi recò il peccato
di Adamo fu il renderci ottenebrata la ragione per mezzo delle passioni
che offuscano la mente. Povera quell'anima che si fa dominare da qualche
passione. La passione è un vapore, è un velo che non
ci fa vedere più la verità. Come può fuggire
il male chi non conosce ciò che è male? Tanto più
cresce poi questa oscurità, quanto più crescono i nostri
peccati. Ma lo Spirito Santo, che si chiama luce beatissima, è
colui che con i suoi divini splendori non solo in- Affetti e preghiere O santo e divino Spirito, io credo che tu sei vero
Dio, ma un solo Dio col Padre e col Figlio. Ti adoro e ti riconosco
come il datore di tutti i lumi, con cui mi hai fatto conoscere il
male che ho commesso in offenderti e l'obbligo che ho di amarti: te
ne ringrazio e mi pento sommamente di averti offeso. lo meritavo che
mi abbandonasti nelle mie tenebre, ma vedo che non mi hai abbandonato
ancora. Continua, o Spirito eterno, ad illuminarmi ed a farmi sempre
più conoscere la tua infinita bontà, e dammi la forza
di amarti per l'avvenire con tutto il mio cuore. Aggiungi grazie a
grazie, acciocché io resti dolcemente vinto e costretto a non
amare altro che te. Te ne prego per i meriti di Gesù Cristo.
L'amore è acqua che sazia L'amore si chiama anche fonte viva. Disse il nostro
Redentore alla Samaritana: Chi beve dell'acqua che io gli darò
non avrà mai più sete (Gv 4,13). L'amore è acqua
che sazia; chi ama Dio di vero cuore non cerca né desidera
niente più perché in Dio trova ogni bene. Per cui, contento
di Dio, lieto va sempre dicendo: Dio mio, tu sei ogni mio bene. Perciò
Dio si lagna di tante anime che vanno mendicando miseri e brevi diletti
dalle creature e lasciano quello che è un bene infinito e fonte
di ogni gaudio: Essi hanno abbandonato me, sorgente di acqua viva,
per scavarsi cisterne screpolate, che non tengono l'acqua (Ger 2,13).
Per tanto Dio che ci ama e desidera di vederci contenti, grida e fa
sapere a tutti: Chi ha sete venga a me e beva (Gv 7,37). Chi desidera
di essere beato venga a me, che io gli donerò lo Spirito Santo
che lo renderà beato in questa e nell'altra vita: Chi crede
in me. continua a dire, fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno
(Gv 7,38). Chi dunque crede ed ama Gesù Cristo sarà
arricchito di tanta grazia, che dal suo cuore - il cuore, cioè
la volontà, è il ventre dell'anima - sgorgheranno più
fontane di sante virtù, che non solo gioveranno a conservar
la vita sua, ma anche a dar la vita agli altri. Ed appunto quest'acqua
era lo Spirito Santo, l'amore sostanziale che Gesù Cristo promise
di mandarci dal cielo dopo la sua ascensione (cfr. Gv 7,39). Affetti e preghiere Signore, dammi di quest'acqua (Gv 4,15). Gesù
mio, vi pregherò, colla Samaritana, datemi quest'acqua del
vostro amore, che mi faccia scordare della terra per vivere solo a
voi, amabile infinito.
L'amore è rugiada che feconda L'amore feconda i buoni desideri, i santi propositi
e le opere sante delle anime: questi sono i fiori e i frutti che produce
la grazia dello Spirito Santo. Affetti e preghiere O santo e divino Spirito, io non voglio vivere più
per me stesso; i giorni che mi restano di vita voglio spenderli tutti
in amarti e compiacerti. Perciò ti prego di darmi il dono dell'orazione.
Vieni tu nel mio cuore, ed insegnami a farla come si deve. Dammi fortezza
di non tralasciarla per tedio in tempo di aridità; e dammi
lo spirito di preghiera cioè la grazia di sempre pregarti e
di farti quelle preghiere che sono più care al tuo divino Cuore.
L'amore è riposo che ricrea Chiamasi in oltre l'amore nella fatica, riposo; nel
pianto, conforto. L'amore è riposo che ricrea; poiché
l'ufficio principale dell'amore è di unire la volontà
dell'amante con quella dell'amato. Ad un'anima che ama Dio, in ogni
affronto che riceve, in ogni dolore che patisce, in ogni perdita che
le capita, basta a rasserenarla il sapere che è volontà
dell'amato che ella patisca quel travaglio. Con dir solamente: Così
vuole il mio Dio, in tutte le tribolazioni trova pace e contento.
Questa è quella pace che supera tutti i piaceri del senso.
S. Maria Maddalena de Pazzi in dir solamente Volontà di Dio,
si sentiva riempire di gaudio. Affetti e preghiere Mio Dio, quante volte per far la mia volontà
mi sono opposto alla volontà tua disprezzandola! Mi dolgo di
questo male più d'ogni altro male. Signore, io da oggi innanzi
voglio amarti con tutto il mio cuore: Parla, o Signore, perché
il tuo servo ti ascolta (1 Sam 3,10). Ditemi quel che volete da me,
che io tutto voglio farlo. La vostra volontà sarà sempre
l'unico mio desiderio, l'unico amore.
L'amore è la virtù che dà
forza Forte come la morte è l'amore (Ct 8,6). Siccome
non vi è forza creata che resista alla morte, così non
v'è difficoltà per un'anima amante, che non ceda all'amore.
Quando si tratta di piacere all'amato, l'amore supera tutto, perdite,
disprezzi e dolori. Niente è così dif icile da non esser
vinto dal fuoco, come dice sant'Agostino. Questo è il contrassegno
più certo per conoscere se un'anima veramente ama Dio: se è
fedele nel suo amore così nelle cose prospere come nell'avverse. Affetti e preghiere O Dio dell'anima mia, io dico che ti amo; ma poi che
faccio per amor tuo? Niente. Dunque è segno che non ti amo
o ti amo troppo poco. Mandami dunque, o Gesù mio, lo Spirito
Santo, che venga a darmi forza di patire per tuo amore, e di far qualche
cosa per te prima che mi giunga la morte. Deh non farmi morire, amato
mio Redentore, così freddo ed ingrato come ti sono stato finora.
Dammi vigore ad amare il patire, dopo tanti peccati che mi hanno meritato
l'inferno.
L'amore fa che Dio abiti nell'anima Lo Spirito Santo si chiama dolce ospite dell'anima.
Questa fu la grande promessa fatta da Gesù Cristo a chi l'ama
quando disse: Se voi mi amate, io pregherò il Padre, ed egli
vi manderà lo Spirito Santo, acciocché abiti sempre
con voi (cfr. Gv 14,15-16). Affetti e preghiere Mio Dio, vedo che mi vuoi tutto per te. lo tante volte
ti ho scacciato dall'anima mia, e tu non hai sdegnato di ritornare
ad unirti con me. Deh, prendi ora possesso di tutto me stesso. Oggi
a te tutto mi dono; accettami, Gesù mio, e non permettere che
io abbia da vivere per l'avvenire neppure per un momento senza il
tuo amore. Tu cerchi me, ed io non cerco altro che te. Tu vuoi l'anima
mia, e l'anima mia non vuol altro che te. Tu mi ami, ed io ti amo;
e giacché mi ami, legami con te, affinché da te io più
non mi allontani.
L'amore è laccio che stringe Siccome lo Spirito Santo, che è l'amore increato,
è laccio indissolubile che stringe il Padre col Verbo eterno,
così unisce anche l'anima con Dio, secondo quanto dice sant'Agostino.
S. Lorenzo Giustiniani esclamava: " Dunque, o amore, il tuo laccio
ha tanta forza, che ha potuto legare un Dio ed unirlo alle anime nostre!
". I legami del mondo sono legami di morte, ma i legami di Dio
sono legami di vita e di salute (cfr. Sir 6, 31). Sì, perché
i legami di Dio, per mezzo dell'amore, ci uniscono con Dio che è
la vera ed unica nostra vita. Affetti e preghiere Caro mio Gesù, troppo tu mi hai obbligato ad
amarti, troppo ti è costato il procurarti l'amor mio; troppo
ingrato io sarei, se ti amassi poco o dividessi il mio cuore fra le
creature e te, dopo che tu mi hai dato il sangue e la vita. lo voglio
staccarmi da tutto, e solo in te voglio mettere tutti gli affetti
miei. Ma io sono debole ad eseguire questo mio desiderio; tu che me
lo dai, dammi la forza di eseguirlo.
L'amore è tesoro d'ogni bene L'amore è questo tesoro di cui il Vangelo dice
che si deve lasciar tutto per acquistarlo. Sì, perché
l'amore ci fa partecipi dell'amicizia di Dio. Affetti e preghiere Mio Dio, io per il passato non ho cercato te, ma me
stesso e le mie soddisfazioni e per queste ho voltato le spalle a
te, sommo bene. Ma mi consola quel che dice Geremia: Buono è
il Signore ... con l'anima che lo cerca (Lam 3,25).
Mezzi per amare Dio e farsi santo Chi più ama Dio si fa più santo. Diceva
S. Francesco Borgia che l'orazione introduce nel cuore umano l'amore
divino; la mortificazione poi è quella che toglie dal cuore
la terra e lo rende capace di ricevere quel santo fuoco. Quanto più
di terra vi è nel cuore, tanto meno di luogo vi trova il santo
amore. (Giob. XXVIII, 12, 13). Perciò i santi hanno cercato
di mortificare quanto più poteano l'amor proprio ed i loro
sensi. I santi son pochi; ma bisogna vivere con i pochi se vogliamo
salvarci con i pochi, come scrive S. Giovanni Climaco. E S. Bernardo
dice che chi vuol fare vita perfetta bisogna che faccia vita singolare. Affetti e preghiere Caro mio Redentore, tu desideri il mio amore e mi
comandi di amarti con tutto il cuore. Sì, Gesù mio,
con tutto il cuore io voglio amarti. |