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Settembre,
il mese dedicato alla nostra madre Addolorata

da Behold Thy Mother
dei Padri Serviti di Chicago, 1947

Traduzione di Claudia Marus

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi
e quanto scritto nello spazio giallo sono gen
eralmente della Redazione
       Introduzione:
LA DEVOZIONE E LA CONFRATERNITA DI NOSTRA SIGNORA DEI SETTE DOLORI.
ORIGINE E DIFFUSIONE DELLA DEVOZIONE DEI SETTE DOLORI DELLA NOSTRA BENEDETTA SIGNORA.
(1)
  (1) Per la pia pratica , vedi "Catechismo di San Pio X", III ediz., Salpan Editore 2010, pagg.258-259.
       Questa devozione è antica quanto la Santa Chiesa: nacque il giorno della Passione ai piedi della Croce, quando Nostro Signore affidò l'umanità a Sua Madre Maria tramite S. Giovanni, questa Madre immersa nel dolore e nelle lacrime, la Madre Addolorata.
       Vediamo attraverso le manifestazioni di compassione e pietà cristiana nei confronti dei sette dolori (2)  per la nostra Santa Madre, quanto questa devozione sia antica, come testimoniano anche i più antichi reperti archeologici, che mostrano le sue immagini ai piedi della Croce accanto a quelle del nostro Salvatore Crocefisso.
       Come la maggior parte delle devozioni della Santa Chiesa, anche questa si è sviluppata per gradi: nel Medio Evo era divenuta estremamente popolare al punto che si potrebbe sostenere che non c'era cattedrale, chiesa importante, o a volte minore nei villaggi, che non contenesse immagini o statue di Maria ai piedi della Croce o con il corpo di Cristo deposto tra le Sue braccia.
 

(2) I sette dolori:
     1) Profezia di Simeone (Lc II, 34-35);
     2) Persecuzione di Erode [con conseguente fuga in Egitto] (Mt II, 13-14);
     3) Smarrimento di Gesù bambino (Lc II, 43-45);
     4) Incontro con Gesù sulla via del Calvario* (Lc XXIII, 27);
     5) Crocifissione e morte di Gesù (Gv XIX, 25-27);
     6) Deposizione fra le sue braccia del Figlio morto* (Mr XV, 43-46);
     7) Sepoltura di Gesù (Gv XIX, 41-42).

* Qui si indica la circostanza, e non la causa del dolore.

       Il 15 agosto 1233, giorno dell'Ascensione, Maria SS.ma apparve a sette uomini, dei patrizi fiorentini molto attivi nei commerci e al contempo a Lei molto devoti, che seguirono la Sua chiamata e fondarono l'Ordine dei Serviti , ovvero Servi di Maria nel 1245: Bonfilio Monaldi, Bonagiunta Manetti, Amedeo de Amidei, Manetto dell'Antella, Sostegno Sostegni, Ugo Ugoccioni e Alessio Falconieri.
       Furono apostoli infaticabili che predicarono attraverso l'Italia e l'Europa la compassione per le sofferenze di Gesù Crocefisso e della Madre Addolorata, come l'odio per il peccato, causa di queste sofferenze.
       Il 5 gennaio del 1888 Papa Leone XIII li canonizzò.
   
       Questi uomini rinunciarono alle loro ricchezze, e si ritirarono in un eremitaggio vicino alla nativa Firenze, e un giorno camminando per la loro città elemosinando, furono seguiti da un gruppo di bambini che esortavano a gran voce :” Guardate i Servi di Maria, fate loro l'elemosina”. Il nome dell'odine nacque così, e segnò l'inizio di una serie di miracoli.
Tra questi bimbi ce n'era uno che si chiamava Filippo Benizi, che divenne uno dei più illustri dei Serviti.
       La loro popolarità divenne così grande, che decisero di trovare un rifugio più isolato, e scelsero così il Monte Senario. Dopo sei anni passati nell'austerità più estrema, Maria SS.ma, attraverso un altro miracolo, fece loro capire che andassero per il mondo. Nel mese di marzo del 1240, un periodo durante il quale la montagna è ancora coperta da neve e brina, una vite da loro piantata l'anno precedente, crebbe miracolosamente durante la notte e si coprì di foglie e uve mature e lo stesso miracolo avvenne nel contempo alla presenza del Vescovo di Firenze, Ardingo Trotti.
   
       Poco tempo dopo, il giorno di Venerdì Santo dello stesso anno, mentre i fondatori erano intenti alla preghiera e meditazione nel piccolo oratorio, la Madre Addolorata apparve gentile e piangente, vestita di nero, e coperta da un manto dello stesso colore. Reggeva tra le mani un abito simile per colore e forma ed era circondata da un coro di angeli e spiriti celesti. Uno di questi portava un insegna in oro “Servi Mariae”, un altro mostrava un libro aperto con le prime parole delle Regole di S. Agostino, mentre un terzo reggeva una palma, simbolo della vittoria.
       La Madre Addolorata li guardava con amore facendogli segno di avvicinarsi e prendere l'abito, dicendo in tono amabile:” Sono io, miei carissimi, quella che tante volte avete invocato.
       Ho scelto voi per divenire i miei servitori e lavorare nella vigna di mio Figlio, per produrre frutti di salvezza in abbondanza.
       Guardate questi abiti di lutto che porto e che sono il segno dei miei profondi dolori per la morte del mio unico Figlio e portateli anche voi, in memoria dell'estremo dolore causato dalle Sue terribili sofferenze e la Sua morte crudele. Portateli tutta la vita, diffondendo la memoria dei miei dolori per la Passione del mio Gesù e nel momento della vostra morte.” Poi dette loro le Regole di S. Agostino e comandò di osservarle diligentemente, di mantenere sempre il nome di “Servi di Maria”, promettendo come ricompensa la palma della vita eterna.
       Dette tutte queste cose, sparì ai loro occhi, lasciandoli pieni di riconoscenza e consolazione.
   
      Tratto dal “Manuale dei Serviti: Behold Thy Mother- una collezione di devozioni principali in onore di Nostra Signora dei Dolori” compilata dai Padri Serviti, Chicago 1947; pag. xv-xxix e diffuso dall'Associazione mondiale di Nostra Signora del Rosario.

Tradotto per Salpan. Org da Claudia Marus

   
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