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MARIA SOFIA, LA REGINA CHE NON SI ARRESE MAI Fonte: il Carlino, inserti 9 e 10 |
In breve Cesare Linzalone ci presenta le tappe più salienti della vita di quell'indimenticabile sovrana che la gente del Sud considera ancora oggi l'ultima sua Regina, le cui vicissitudini si ascrivono legittimamente a imperitura vergogna dei Savoia, falsi, bugiardi e usurpatori. Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi |
II 19 gennaio del 1925 cessava di vivere l'ultima Regina di Napoli, Maria Sofia Wittelsbach-Borbone.
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Inizi del periodo napoletano Giunti finalmente a Napoli, Maria Sofia rimase colpita dallo splendore della capitale, ma ancor più rimarrà ammirata dalla magnificenza della Reggia di Caserta e del grande parco, esteso ben centoventi ettari. Inevitabilmente tornarono alla sua mente le giornate in allegra libertà trascorse a Passenhofen, nella sua amata terra. Ma in più a Caserta, i profumi, il calore e la luminosità meridionali le infondevano una gioiosa frenesia.
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Governo Filangieri e riforme Il nuovo governo guidato da Filangieri emanò un condono per i condannati per reati politici ed abolì le "liste degli attendibili". Inoltre, non solo consentì il rientro nel Regno di liberali e fuorusciti, bensì diede loro posti importanti nella Pubblica Amministrazione togliendoli a funzionari di provata fedeltà per dare un messaggio di "pacificazione". Ma gli
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Dissoluzione dell'esercito e abbando-no della Capitale Nel clima di generale disorientamento che dominava a Corte, solo Maria Sofia era determinata a seguire qualunque strategia che fosse d'attacco e di efficace contrasto ai nemici invasori.
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Il tempo di Gaeta E' il tempo di Gaeta quello in cui Maria Sofia si guadagna l'aureola di "eroina". E proprio a Gaeta, durante quel memorabile assedio, fra inenarrabili patimenti e angustie, troverà il suo humus e dispiegherà tutte le sue energie. |
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Isolamento della Piazza e fine delle ostilità Non si erano del tutto allontanate le navi francesi, che già comparvero come funesti avvoltoi, le prime tre navi piemontesi dell'ammiraglio Persano.
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Periodo romano e organizzazione della guerriglia Al suo arrivo a Roma, Maria Sofia, pur con l'angoscia nel cuore, non era per nulla rassegnata alla sorte; il legittimo risentimento e l'inimicizia contro i Savoia la rendevano ancora più determinata a continuare la lotta con tutti i mezzi.
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Guerra del 1866 e speranze borbo-niche Scoppiata la guerra, i borbonici speravano in una sconfitta italiana che avrebbe rimesso tutto in discussione. E la notizia della disfatta di Custoza riaccese le speranze degli esuli napoletani a Roma e fece pensare a un non lontano rientro in patria.
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L'esilio fuori d'Italia Inizia allora per i sovrani napoletani, un triste pellegrinaggio in varie parti d'Europa, ma la loro residenza per la maggior parte dell'anno è a Parigi, in una villetta acquistata da Francesco nel sobborgo di Saint Mandé. La loro fama, e specialmente quella di Maria Sofia, "l'Eroina di Gaeta", era così grande che, ancora da poco tempo a Parigi, già veniva pubblicato da Alfonso Daudet il suo romanzo "Les rois en exil", divenuto presto notissimo, dove è adombrata la vicenda degli ex re in esilio. .. |
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I disordini sociali e l'attentato a Um-berto I Maria Sofia, pur oppressa dal dolore, prestava sempre viva attenzione alle vicende italiane.
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Periodo di Monaco ed epilogo La disfatta italiana di Caporetto dell'autunno del 1917 sembrò l'inizio della catastrofe che poteva culminare nella fine della monarchia degli esecrandi Savoia, tanto agognata da Maria Sofia. Il suo sogno sembra concretizzarsi, ma la gioia e il gusto inebriante della vendetta, a lungo desiderata, per poco tempo acquietarono il suo spirito. Cesare Linzalone
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