DAVID BEN GURION,
PRIMO MINISTRO D'ISRAELE, 1949 - 1954, 1955 - 1963
«Noi dobbiamo espellere gli arabi
e prenderci i loro posti».
David Ben Gurion, 1937, Ben Gurion and the Palestine Arabs,
Oxford University Press, 1985.
«Dobbiamo usare il terrore, l'assassinio,
l'intimidazione, la confisca delle terre e l'eliminazione di ogni
servizio sociale per liberare la Galilea dalla sua popolazione araba».
David Ben-Gurion, Maggio 1948, agli ufficiali dello Stato
Maggiore. Da: Ben-Gurion, A Biography, by Michael Ben-Zohar,
Delacorte, New York 1978.
«Ci sono stati l'anti-semitismo, i
nazisti, Hitler, Auschwitz, ma loro in questo cosa centravano? Essi
vedono una sola cosa: siamo venuti e abbiamo rubato
il loro paese. Perché dovrebbero accettarlo?»
Riportato da Nahum Goldmann in Le Paraddoxe Juif (The Jewish
Paradox), pp. 121-122.
«I villaggi ebraici sono stati costruiti al posto dei villaggi
arabi. Voi non li conoscete neanche i nomi di questi villaggi arabi,
e io non vi biasimo perché i libri di geografia non esistono
più. Non soltanto non esistono i libri, ma neanche i villaggi
arabi non ci sono più. Nahlal è sorto al posto di Mahlul,
il kibbutz di Gvat al posto di Jibta; il kibbutz Sarid al posto di
Huneifis; e Kefar Yehushua al posto di Tal al-Shuman. Non
c'è un solo posto costruito in questo paese che non avesse
prima una popolazione araba».
David Ben Gurion, citato in The Jewish Paradox,
di Nahum Goldmann, Weidenfeld and Nicolson, 1978, p. 99.
«Tra di noi non possiamo ignorare la verità...
politicamente noi siamo gli aggressori e loro
si difendono. Il paese è loro, perché essi lo abitavano,
dato che noi siamo voluti venire e stabilirci qui, e dal loro punto
di vista li vogliamo cacciare dal loro paese».
David Ben Gurion, riportato a pp 91-2 di Fateful Triangle
di Chomsky, che apparve in «Zionism and the Palestinians»
pp 141-2 di Simha Flapan che citava un discorso del 1938.
«Se avessi saputo che era possibile
salvare tutti i bambini della Germania trasportandoli in Inghilterra,
e soltanto la metà trasferendoli nella terra dIsraele,
avrei scelto la seconda soluzione, a noi non interessa soltanto il
numero di questi bambini ma il calcolo storico del popolo d'Israele».
David Ben-Gurion (Citato a pp 855-56 in Ben-Gurion di Shabtai
Teveth).
GOLDA MEIR,
PRIMO MINISTRO D'ISRAELE, 1969 - 1974
«Non esiste una cosa come il popolo
palestinese. Non è come se noi siamo venuti e li abbiamo cacciati
e preso il loro paese. Essi non esistono».
Golda Meir, dichiarazione al The Sunday Times, 15
giugno 1969.
«Come possiamo restituire i territori occupati? Non c'è
nessuno a cui restituirli».
Golda Meir, 8 marzo 1969.
«A tutti quelli che parlano in favore
di riportare indietro i rifugiati arabi devo anche dirgli come pensa
di prendersi questa responsabilità, se è interessato
allo stato d'Israele. E bene che le cose vengano dette chiaramente
e liberamente: noi non lasceremo che questo accada».
Golda Meir, 1961, in un discorso alla Knesset, riportato
su Ner, ottobre 1961
«Questo paese esiste come il compimento
della promessa fatta da Dio stesso. Sarebbe ridicolo chiedere conto
della sua legittimità».
Golda Meir, Le Monde, 15 ottobre 1971
YITZHAK RABIN,
PRIMO MINISTRO D'ISRAELE, 1974 - 1977, 1992 - 1995
«Uscimmo fuori, Ben-Gurion ci accompagnava.
Allon rifece la sua domanda: Che cosa si doveva fare con la popolazione
palestinese? Ben-Gurion ondeggiò la mano in un gesto che diceva:
cacciateli fuori!»
Yitzhak Rabin, versione censurata delle memorie di Rabin, pubblicata
sul New York Times, 23 ottobre 1979.
«[Israele vorrà] creare nel
corso dei prossimi 10 o 20 anni le condizioni per attrarre naturalmente
e volontariamente una migrazione dei rifugiati dalla striscia di Gaza
e dalla Cisgiordania verso la Giordania. Per ottenere questo dobbiamo
arrivare ad un accordo con Re Hussein e non con Yasser Arafat».
Yitzhak Rabin (un «Principe di Pace» secondo Clinton),
spiega il suo metodo di pulizia etnica dei territori occupati senza
sollevare scalpore nel mondo. (Riportato da David Shipler sul The
New York Times, 04/04/1983 citando i commenti di Meir Cohen al
comitato affari esteri e difesa della Knesset del 16 marzo.)
MENACHEM BEGIN,
PRIMO MINISTRO DISRAELE, 1977 -1983
«[I palestinesi] sono bestie che camminano su
due gambe».
Discorso alla Knesset di Menachem Begin Primo Ministro israeliano,
riportato da Amnon Kapeliouk, «Begin and the 'Beasts»,
su New Statesman, 25 giugno 1982.
«La divisione della Palestina è
illegale. Non sarà mai riconosciuta. Gerusalemme è e
sarà per sempre la nostra capitale. Eretz Israel verrà
ricostruito per il popolo d'Israele. Tutta quanto. E per sempre».
Menachem Begin, il giorno dopo il voto all'ONU sulla divisione
della Palestina.
YIZHAK SHAMIR,
PRIMO MINISTRO DISRAELE, 1983 - 1984, 1986 - 1992
«I vecchi dirigenti del nostro movimento
ci hanno lasciato un chiaro messaggio di prendere Eretz Israel dal
mare al fiume Giordano per le future generazioni, per un'aliya di
massa (=immigrazione ebraica), e per il popolo ebraico, che tutto
quanto sarà radunato in questo paese».
Dichiarazione dell'ex primo Ministro Yitzhak Shamir al ricordo
funebre dei primi dirigenti del Likud, novembre 1990. Servizio locale
di Radio Gerusalemme.
«Determinare la terra dIsraele è lessenza
del sionismo. Senza determinazione, noi non realizziamo il sionismo.
E semplice».
Yitzhak Shamir,su Maariv, 02/21/1997
«(I palestinesi) saranno
schiacciati come cavallette... con le teste sfracellate contro i massi
e le mura».
Yitzhak Shamir a quel tempo Primo Ministro d'Israele in un discorso
ai coloni ebrei, New York Times, 1 aprile 1988
BENJAMIN NETANYAHU,
PRIMO MINISTRO D'ISRAELE, 1996 - 1999
«Israele avrebbe
dovuto approfittare dell'attenzione del mondo sulla repressione delle
dimostrazioni in Cina, quando l'attenzione del mondo era focalizzata
su quel paese, per portare a termine una massiccia espulsione degli
arabi dei territori».
Benyamin Netanyahu, allora vice ministro degli esteri, ex Primo Ministro
dIsraele, in un discorso algi studenti della Bar Ilan University,
dal giornale israeliano Hotam, 24 novembre 1989.
EHUD BARAK,
PRIMO MINISTRO D'ISRAELE, 1999 - 2001
« I palestinesi sono come coccodrilli,
più gli date carne, più ne vogliono».
Ehud Barak, a quel tempo Primo Ministro dIsraele 28 agosto
2000. Apparso su Jerusalem Post, 30 agosto, 2000
«Se pensassimo che invece di 200 vittime
palestinesi, 2.000 morti metterebbero fine agli scontri in un colpo,
dovremmo usare più forza... »
Il Primo Ministro israeliano Ehud Barak, citato dall'Associated
Press, 16 novembre 2000.
«Sarei entrato in un'organizzazione terroristica».
Risposta di Ehud Barak a Gideon Levy, giornalista del quotidiano Ha'aretzr,
quando chiese a Barak che cosa avrebbe fatto se fosse nato palestinese.
ARIEL SHARON,
PRIMO MINISTRO D'ISRAELE, 2001 AD OGGI
«E' dovere dei dirigenti dIsraele
spiegare allopinione pubblica, chiaramente e coraggiosamente,
un certo numero di fatti che col tempo sono stati dimenticati. Il
primo di questi è che non c'è sionismo,
colonizzazione, o Stato Ebraico senza lo sradicamento degli arabi
e l'espropriazione delle loro terre».
Ariel Sharon, Ministro degli esteri dIsraele, parlando ad una
riunione di militanti del partito di estrema destra Tsomet, Agenzia
France Presse, 15 novembre 1998.
«Tutti devono muoversi, correre e prendere
quante più cime di colline (palestinesi) possibile in modo
da allargare gli insediamenti (ebraici) perché tutto quello
che prenderemo ora sarà nostro... Tutto quello che non prenderemo
andrà a loro».
Ariel Sharon, Ministro degli esteri d'Israele, aprendo un incontro
del partito Tsomet Party, Agenzia France Presse, 15
novembre 1998.
«Ogni volta che facciamo qualcosa tu mi
dici che lAmerica farà questo o quello
devo dirti
qualcosa molto chiaramente: Non preoccuparti della
pressione americana su Israele. Noi, il popolo
ebraico, controlliamo l'America, e gli americani lo sanno».
Ariel Sharon, Primo Ministro dIsraele, 31 ottobre 2001, risposta
a Shimon Peres, come riportato in un programma della radio Kol
Yisrael.
«Israele può
avere il diritto di mettere altri sotto processo, ma certamente nessuno
ha il diritto di mettere sotto processo il popolo ebraico e lo Stato
d'Israele».
Ariel Sharon, Primo Ministro d'Israele, 25 marzo 2001 citato dalla
BBC News Ondine.