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Circoncisione paleo-giudaica

       Singolare: mentre radicali e progressisti hanno scatenato una clamorosa campagna mondiale contro l'infibulazione femminile praticata in taluni paesi islamici africani, non il minimo scandalo è stato sollevato per la circoncisione paleo-giudaica, arcaica ma ampiamente praticata a Manhattan e intorni.

di Maurizio Blondet

Segnalato da Rafminimi

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       Ytzchok Fischer, rabbino ultraortodosso di Rockland County, è indagato dai giudici di Manhattan: avrebbe infettato tre bambini con l'herpes durante la circoncisione provocando la morte di uno di loro.
       L'inchiesta su Fisher, che è un celebre mohel (nell'ebraismo, la parola indica lo specialista in circoncisioni), ha rivelato particolari ripugnanti. Dopo il taglio del prepuzio di norma il mohel deve strizzare la ferita per farne scorrere il sangue, pratica che si presume liberi il lattante da "impurità". L'operazione viene fatta di solito con le dita; ma nelle sette ultraortodosse (Haredim, Habad) è obbligatorio usare la pratica primordiale detta metzizah bi peh, che consiste in questo: il mohel succhia con la bocca il piccolo membro del neonato per estrarne il sangue. Anzi, da certe reticenti descrizioni del metodo, pare che sia ancora più ortodosso praticare l'incisione del prepuzio coi denti.
       Fatto sta che la bocca del pio rabbino era infetta del virus dell'herpes simplex (a volte, ma non sempre, la causa dell'infezione è venerea), e l'ha trasmesso ai neonati. E nei piccini l'herpes è molto più pericoloso che negli adulti, dato il loro sistema immunitario ancora imperfetto (1).
       Così il 16 ottobre 2004, quando l'ospedale di Rockland County s'è visto arrivare due neonati gemelli in preda al virus, hanno condotto un'allarmata inchiesta.
       Non c'è voluto molto a scoprire che entrambi erano stati "purificati" da Fischer; come un terzo bambino arrivato ai medici poco dopo.
        Il primo è morto, il destino degli altri due è mantenuto riservato per volontà della potente comunità locale.
       Ma intanto i dottori - venuti a conoscenza della ributtante metodologia - hanno definito il mohel Fischer "una minaccia per la salute pubblica", e l'hanno denunciato all'autorità giudiziaria. La contea ha ingiunto a Fischer di sottoporsi ad analisi del sangue, e gli ha intimato di usare guanti e un tubo sterile per praticare le sue circoncisioni. Fischer ha disubbidito, continuando ad applicare la sua bocca pura dove non deve.

       Singolare: mentre radicali e progressisti hanno scatenato una clamorosa campagna mondiale contro l'infibulazione femminile praticata in taluni paesi islamici africani, non il minimo scandalo è stato sollevato per la circoncisione paleo-giudaica, arcaica ma ampiamente praticata a Manhattan e intorni.

di Maurizio Blondet


(1) Maggie Haberman, "Fear rabbi gave tots herpes: probe death of baby after circumcision", Daily News, 4 febbraio 2005.
   
       

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