Precisiamo che articoli, recensioni, comunicazioni, eventi, appuntamenti... e quant'altro vengono da noi pubblicati non in base ad una adesione ideologica o morale, ma solo se ce ne viene fatta esplicita richiesta (anche con una semplice comunicazione fatta alla nostra Redazione a scopo di pubblicazione), pur rimanendo noi liberi di soddisfare o meno i desiderata.

[Indice degli articoli]   [Home]

Ad una bambina ebrea il cuore di Ahmed”
Corriere 7.11.05

Che gli islamici per integrarsi e riscattarsi debbano donare organi?


L
EGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI
E LA MORTE A CUORE BATTENTE nata nel 1985
24121 BERGAMO Pass. Canonici Lateranensi, 22 - Tel. 035-219255 - Telefax 035-235660
lega.nazionale@antipredazione.org
- www.antipredazione.org - C.C.P. 18066241

COMUNICATO STAMPA - ANNO XXI - n. 15
11 Novembre 2005

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi
e quanto scritto nello spazio giallo sono generalmente della Redazione

      Sconveniente l'articolo di Francesco Battistini che usa i diseredati palestinesi per enfatizzare il trapianto in Italia. Ad una bambina ebrea il cuore di Ahmed titola il Corriere del 7.11.05.
      Certamente i medici dell'ospedale di Haifa non hanno detto a quei genitori che l'espianto del cuore, fegato, polmoni... è avvenuto sul corpo pulsante e vivo del loro figlio dodicenne.
      Se questi genitori lo avessero saputo non sarebbero stati così felici, come riferisce il giornalista, di “salvare bambini... un ebreo o un arabo siamo tutti esseri umani”, donando il figlio.
      Colmo dell'ironia: prima ferito gravemente da un soldato (israeliano), poi ucciso con l'espianto dai chirurghi (israeliani); e quindi “diviso fra un bimbo di sei mesi e due giovani ebree” (israeliane). Se sapessero avrebbero qualcosa di più della rabbia.
      Il padre del bambino, è stato tenuto fuori dall'ospedale di Haifa, dicono per il suo passato in carcere, ma la verità è che i medici non volevano che lui vedesse che il figlio era dichiarato morto a cuore battente mentre respirava ausiliato. Chissà se mai lo verrà a sapere!
      La decisione di donare il bambino è stata presa per suggerimento dell'autorità religiosa, il Mufti di Jenin, proprio come avviene da noi dove spesso dietro le quinte c'è un prete collaborazionista.
      Il giorno prima, 6 novembre, in Italia l'Imam di Agrigento ha convinto dei genitori marocchini a donare il figlio di 21 anni ottenendo, l'Imam stesso, pubblici ringraziamenti dalle autorità del Centro Regionale Trapianti del Veneto. E così si conferma la saldatura fra le autorità religiose e le centrali del potere trapiantistico alle quali i religiosi offrono i loro affiliati.
      Palestina: due popoli in guerra “da sempre”, feriti e morti ogni giorno. Il sentimento umano vorrebbe che i feriti degli attentati, i feriti della guerra, siano essi israeliani o palestinesi, fossero lasciati in pace . Invece la lobby trapiantistica, egemone ovunque, cavalca perfino la guerra e gli attentati per procacciarsi organi, incurante di aggiungere dolore al dolore delle famiglie, disposta ad ingannare tacendo loro che l'espianto è a cuore battente e sangue circolante, fino ad enfatizzare con articoli quelle “donazioni” estorte come fossero atto di solidarietà e di pace.
      Lungi dal produrre pace , l'uso per trapianto dei corpi dei feriti di ambo le parti avvelena la società.

 

 

      Che gli islamici per riscattarsi ed integrarsi debbano donare organi anche in Italia?

      Con Decreto del 10.9.05 il Ministro Pisanu ha istituito presso il Ministero dell'Interno la “Consulta per l'Islam italiana” per promuovere un dialogo istituzionale con la componente islamica volto all'inserimento sociale nel rispetto dei principi della Costituzione e delle leggi della Repubblica. Quanti Imam saranno cooptati nella Consulta per destrutturare l'autodifesa e i principi di questa gente?“
      Nei tempi dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario” (George Orwell)

Presidente
Nerina Negrello

 

 

[Indice degli articoli]   [Home]