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I TRAPIANTI DI ORGANI E
LA LEGGE DEL "SILENZIO-ASSENSO"

di don Giuseppe Rottoli

Articolo pubblicato su La Tradizione Cattolica
n. 44 del 2000

Sottolineature, grassetti e colori sono generalmente nostri
Lo spazio a fondo giallo è riservato alle osservazioni della Salpan.org

       In questi ultimi tempi si continua molto a parlare di trapianti di organi; per effettuare questi interventi si dice che si procede agli espianti dopo la "morte cerebrale" dei donatori, che corrisponde, secondo l'attuale legge italiana, al coma irreversibile, quando l'elettroencefalogramma è piatto da sei ore. Purtroppo i fatti non stanno cosi, tanto è vero che delle persone che sono state mantenute in coma con la ventilazione assistita, in stato di cosiddetta morte cerebrale, hanno ripreso la vita normalmente anche a distanza di mesi o di anni, mentre se fossero state espiantate non avrebbero mai potuto certo riprendersi...
       Sappiamo che la morte è la separazione dell'anima dal corpo e che da un punto di vista scientifico la morte vera non corrisponde affatto con la morte cerebrale; quest'ultimo criterio è contestato da molti professori e medici a livello internazionale, si tratta infatti di una convenzione di legge, non è una constatazione oggettiva di natura.


 

 

I RISULTATI DI ALCUNI RICERCATORI

       Il dottor David W. Evans, del Fellow Commoner of Quenn's College Cambridge, cardiologo dimessosi dal Papworth Hospital per opposizione alla morte cerebrale, afferma: "Non c'è modo di accertare una vera morte cerebrale prima della cessazione della circolazione sanguigna. C'è una grande differenza tra l'essere veramente morto ed essere dichiarato clinicamente in morte cerebrale".(1)
       Alcuni ricercatori della Harvard University affermavano, già nel 1992, che non è possibile accertare la cessazione irreversibile di tutte le funzioni del cervello con i mezzi clinico-strumentali attuali.(2)
       Il Presidente dell'Associazione Internazionale di Bioetica, Peter Singer, al Congresso Internazionale di Cuba sulla cosiddetta morte cerebrale, (febbraio-marzo 1996), in merito alla riluttanza a donare gli organi, ha affermato: "La gente ha abbastanza buon senso da capire che i morti cerebrali non sono veramente morti ... la morte cerebrale non è altro che una comoda finzione. Fu proposta ed accettata perché rendeva possibile il procacciamento degli organi".
       Possiamo dire che in alcuni casi la morte cerebrale può essere vinta; infatti il Dipartimento di Medicina d'urgenza dell'Ospedale della Nihon University in Giappone ha applicato il trattamento dell'ipotermia cerebrale controllata (computer-controlled), con mantenimento di adeguata pressione endocranica, per curare 20 casi di ematoma subdurale acuto associato a danno cerebrale diffuso e 12 casi di ischemia cerebrale globale provocata da arresto cardiaco della durata da 30 a 47 minuti. Ebbene 14 dei 20 pazienti del primo gruppo e 6 dei 12 pazienti del secondo sono tornati a normale vita quotidiana, con pieno ristabilimento delle capacità di comunicazione verbale, tranne che in un caso. Quindi una dichiarazione affrettata di cosiddetta "morte cerebrale" senza che sia stata tentata tale terapia potrebbe ben costituire omicidio o, come minimo, premeditata omissione di soccorso e "malpractice". (3)

 

   

DONAZIONI DI TESSUTI E DI ORGANI

       Innanzi tutto occorre distinguere:
              - a) le donazioni dei tessuti, come le cornee, che avvengono da un cadavere sono lecite (per legge si effettuano in arresto cardiocircolatorio e respiratorio di 20 minuti), come pure sono lecite le donazioni di altri tessuti, come la pelle, il midollo osseo, il sangue, che si prelevano da persone viventi, perché si ricostituiscono rapidamente e non compromettono la salute;
              - b) le donazioni di organi vitali, come il cuore, fegato, polmoni, che si effettuano solo e sempre da persona in coma, con respirazione aiutata, e non da cadavere freddo e rigido come molte persone pensano, sono illecite. Infatti il donatore viene inciso dal bisturi mentre il suo cuore batte, il sangue circola, il corpo è roseo e tiepido, urina, può muovere gambe, braccia, tronco, ecc.. Le donne gravide portano avanti la gravidanza. Non è vero che prima si interrompe la ventilazione e che poi, a cuore e respiro fermi, si inizia il prelievo, ma è proprio l'opposto. Le reazioni alla sofferenza prodotte dall'espianto sono impedite da farmaci paralizzanti o da anestetici. Se non si usassero questi accorgimenti (purtroppo i mezzi di comunicazione adottano la congiura del silenzio volutamente) sarebbe impossibile avere organi per i trapianti, per il rapido insorgere di fenomeni degenerativi.

 

   

CONFUSIONE TRA GLI UOMINI DI CHIESA

       Quello che stupisce è che anche cardinali, vescovi, sacerdoti, giornali cosiddetti cattolici siano a favore dei trapianti. Possiamo citare il settimanale Famiglia Cristiana (4) che riporta la lettera inviata ai fedeli della sua diocesi da mons. Giuseppe Agostino, arcivescovo di Cosenza-Bisignano: "Donando qualcosa di noi, imitando Cristo (5), daremo vita, faremo come risorgere un fratello o una sorella provati da un bisogno fisico serio. In un certo senso, si può dire, noi continueremo a vivere, o comunque faremo vivere; daremo vita agli altri... c'è la paura dell'effettiva morte. Su questo punto, credo, dobbiamo fidarci della scienza e della serietà dei medici. C'è il pregiudizio religioso (6), e cioè che noi non possiamo disporre di noi. Questo è vero per quanto riguarda una mutilazione, un arbitrio morale, ma non per una donazione post-mortem".
       L'errore (speriamo sia in buona fede, però un Vescovo dovrebbe essere meglio informato!) è evidente: non si tratta di donazione post-mortem; per donare certi organi, come abbiamo già riferito, occorre che ci sia ancora la vita, che ci sia almeno una ventilazione assistita e la circolazione del sangue in tutto il corpo.
       Il Giornale di lunedì 23 aprile 1990 riporta che il card. Martini di Milano è addirittura iscritto all'AIDO (7) e nel convegno del sabato precedente aveva sostenuto la legittimità dei trapianti; oltre tutto si è spinto più in là, schierandosi, pur con tutte le cautele del caso, in favore della cosiddetta "donazione presunta".
       Sempre Famiglia Cristiana, nel n° 27 del 1998, senza dare nessuna spiegazione della morale riportava: "Il trapianto rappresenta una valida terapia per alcune gravi insufficienze, non altrimenti curabili, che colpiscono diversi organi del corpo umano; gli organi attualmente prelevabili sono: reni, cuore, fegato, pancreas, polmoni ... Nonostante i grandi benefici che la pratica dei trapianti apporta a persone in imminente pericolo di vita o in stato di grave e continua sofferenza, l'Italia è al penultimo posto in Europa per numero di donatori".(8)
       Il Papa stesso (9) aveva detto che è meglio rinunciare al trapianto umano se si effettua attraverso l'interruzione volontaria della esistenza e "metteva in guardia i medici dal pericolo di mettere fine ad una vita umana". Malgrado queste parole, qualche tempo fa, in occasione dell'assassinio di una ragazza romana, Giovanni Paolo II, con un telegramma a firma del card. Sodano, ha auspicato che "il generoso gesto del dono degli organi da parte della giovane studentessa, contrasti con l'odio folle che l'ha uccisa e valga a rinsaldare in tutti l'impegno a diffondere cultura, cuore e fraterna solidarietà". (10)
       Questo rivela come alcuni sacerdoti e prelati non intendono rifarsi alla morale cattolica di sempre, finendo così per influenzare negativamente i cattolici: in questo modo le persone veramente accorte stanno sempre più diminuendo. Per renderci conto di questa realtà basta porsi questa domanda: "Se la minaccia di espianto riguardasse me o uno dei miei parenti o una persona che mi è cara, lo lascerei fare, quando so che con l'espianto si toglie definitivamente la vita?"

 

 

 

 

 


(5)
Giuseppe Agostino non sa che nominare il nome di Dio invano è peccato? e che peccato ancor più grave è nominarLo a sostegno del male?
No, Agostino, non daremmo vita, ma morte; non faremmo risorgere un fratello o una sorella, ma massacreremmo un altro fratello o un'altra sorella! E il fine non giustifica i mezzi!
(6) Come può un Vescovo di Santa Romana Chiesa esprimersi come il peggiore degli anticristiani e parlare di "pregiudizio religioso"?! Come può ignorare, con la scusa del pregiudizio, che "noi non possiamo disporre di noi"? È una verità! Lo ammette lui stesso quando ammette la donazione "post mortem", peccato però che ignora (in buona fede?) che la donazione avviene ante mortem!

(7) Una martininata in puiù o una in meno non cambia nulla! Povero Sant'Ignazio di fronte a un tal figlio degenere!


(8) Invitiamo i redattori di Famiglia Cristiana ad essere i prossimi candidati donatori: glielo auguriamo di cuore: ci faranno avanzare nella graduatoria europea!...
D'altronde, "chi ama il pericolo, perirà in esso"...

 

 

 

QUALCHE ANALISI

       Se dovessimo analizzare tutti i punti preoccupanti sui trapianti occorrerebbe scrivere un libro; elenchiamone alcuni dei più importanti:
              — a) il prelievo di certi organi vitali può essere effettuato solo da una persona viva che potrebbe riprendere coscienza e vivere normalmente;
              — b) il donatore in pratica autorizza il suo suicidio e permette di far commettere un omicidio al personale medico;
              — c) stando alle leggi attuali coloro che non hanno espresso il loro parere riguardo ai trapianti diventano vittime e neppure i parenti potranno opporsi;
              — d) la scienza attuale con il termine di coma cerebrale non manifesta affatto che questa sia la morte reale e il momento della morte non è accertabile clinicamente;
              — e) i medici, a rigor di legge, con la constatazione di morte cerebrale in atto da 6 ore possono praticare l'eutanasia dei non donatori staccando i mezzi artificiali di respirazione;
              — f) non si parla mai delle sofferenze, patologie e mortalità dei trapiantati;
              — g) la famiglia non ha il diritto di donare il malato in coma perché possa essere espiantato; inoltre potrebbe farlo per fini poco nobili come pretendere l'eredità o sbarazzarsi di chi diventa un peso;
              — h) già da tempo si parla di bambini uccisi in Brasile per aver degli organi, e di commercio illegale e legale di organi;
              — i) le persone favorevoli a tali pratiche potranno entrare nelle scuole a far propaganda contro la volontà dei genitori e anche nelle caserme e nelle carceri ecc.;
              — l) non esiste allo stato attuale l'obiezione di coscienza per i medici e i cittadini che non credono alla morte cerebrale mentre il corpo è vivo;
              — m) se ci sarà la schedatura dei cittadini coloro che non saranno donatori potrebbero essere visti come poco caritatevoli, mentre è la legge di Dio che comanda tale atteggiamento.

 

   

PRINCIPI DI MORALE

       Nel caso dei trapianti si trasgrediscono molti principi di morale. Infatti nei trapianti si opera l'ingiusto danneggiamento del nostro corpo: ora l'uomo non è un padrone assoluto di sé stesso, ne è solo un amministratore. E' Dio che è il padrone della nostra vita e decide quando togliercela. Perciò anche chi vuol essere donatore non può farsi espiantare per donare certi organi vitali, perché sarebbe un suicidio; ora non è mai permesso di farsi uccidere, perché è contro la giustizia nei confronti di Dio, contro il 5° comandamento "Non uccidere", è inoltre contro la carità verso sé stessi, contro la società e contro il diritto naturale.
       In questi interventi si autorizza anche la mutilazione di sé stessi che è gravemente illecita; è permessa solamente quando eliminando una parte di noi stessi, per esempio in caso di infezione grave o di tumore, si può salvare la nostra vita.
       Inoltre chi autorizza gli espianti autorizza il personale medico a commettere un omicidio, Perché quando si è in coma, come ha ben spiegato Pio XII (11) e "si è nel caso di dubbio insolubile, si può ricorrere alle presunzioni di diritto e di fatto. In generale bisognerà fermarsi a quella della permanenza della vita, perché si tratta di un diritto fondamentale ricevuto dal Creatore e di cui bisogna provare ch'è venuto meno ... Considerazioni di ordine generale ci permettono di credere che la vita continua fino a che le funzioni vitali  —a differenza della semplice vita dei suoi organi—  si manifestano spontaneamente anche con l'aiuto di procedimenti artificiali".
       In poche parole nessuno ha il diritto di espiantare chi di fatto non è ancora morto e potrebbe riprendere a vivere normalmente, si tratta di omicidio che è severissimamente condannato da Dio.
       Inoltre riguardo alla recente legge italiana, chi non si pronuncerà come donatore o non donatore sarà considerato donatore, ricordiamo che nessuno può disporre della vita dell'uomo se non in quanto è delegato da Dio, il Quale ha dato al supremo potere civile la potestà di uccidere il malfattore se questo fosse necessario per il bene comune della società, ma non gli ha mai concesso la potestà di uccidere anche l'innocente. Infatti leggiamo nella S. Scrittura: "Non ucciderai l'innocente e il giusto", (Es. 23,7), l'uccisione dell'innocente è un peccato che grida vendetta dal cielo (Gen. 4,10). (12)
       Il divieto di danneggiare il proprio corpo implica l'obbligo di conservare la vita coi mezzi ordinari, per cui si è tenuti a ricorrere ai mezzi normali per restaurare la salute come le medicine e i dottori; però nessuno, per conservare la vita, è tenuto a ricorrere ai mezzi straordinari, come un intervento molto costoso all'estero o gli immorali trapianti di organi vitali a cuore battente. E' dovere dell'autorità competente di vigilare perché non vi siano trasgressioni e punisca severamente i responsabili.


   

LA LEGGE IN ITALIA

       La legge attuale n° 91 del 1° aprile 1999 sul silenzio-assenso o legge del consenso presunto, è una legge che vuol classificare tutti i cittadini in donatori e non donatori. Essa prevede che tutti gli italiani siano interpellati per manifestare la loro volontà e che la mancata risposta equivalga all'assenso alla donazione degli organi e che tutti questi dati siano classificati in un Servizio Informativo Nazionale.
       Per il momento questo non è ancora avvenuto, in occasione della distribuzione delle schede elettorali per i referendum del 21 maggio, in allegato, è stata consegnata ai cittadini italiani una tessera da compilare e portare sempre con sé; questa tessera sarebbe una dichiarazione personale con la quale attraverso un Sì o un No, si esprime la propria disponibilità a donare gli organi.(13) Quest'ultima procedura è molto discutibile; rimandiamo per ulteriori informazioni al riguardo alla "Lega contro la predazione di organi e la morte a cuore battente" di Bergamo. (14)
       Per quanto concerne il consenso presunto abbiamo già dimostrato che nessuno può decidere della vita dell'innocente ed a maggior ragione di chi è indifeso e debole perché si trova in rianimazione. Consigliamo a tutti di portare con sé un foglio, o meglio la Carta-Vita della menzionata Lega, col quale si dichiara che non vogliamo essere donatori; è un argomento da trattare in famiglia, con amici e conoscenti, per far conoscere il problema al maggior numero di persone.(15)


 

 

 

 

 

 




(13)
Si trattava di un tesserino che per formato e composizione non garantiva e
non "certificava"
assolutamente nulla
:
un tesserino che poteva benissimo essere sostituito dal suo contrario! insomma una sonora presa in giro!!!


(15) Rimandiamo altresì a quanto detto in altro articolo su una dichiarazione da portare sempre con sé.

CONCLUSIONE

       Per terminare, ricordiamo a tutti i cattolici che il nostro corpo è la dimora dell'anima, è il tempio dello Spirito Santo e che non dobbiamo fidarci della morte cerebrale. Infatti delle persone che erano state dichiarate morte e che poi hanno ripreso conoscenza hanno detto che avevano sentito tutto quello che si diceva attorno a loro, confermandoci che l'udito è l'ultimo senso a sparire (16); per questo motivo la Chiesa permette che si amministrino i sacramenti anche mezz'ora dopo la morte di coloro che muoiono dopo un lunga malattia e anche fino a due ore per coloro che muoiono di morte improvvisa. Inoltre la legislazione canonica, fondata sulla tradizione biblica, prescrive che il nostro corpo venga rispettato e gli si dia una degna sepoltura perché è destinato alla resurrezione.


 
(16) Immaginate per un istante di trovarvi voi, Dio non voglia, lì in stato di coma a sentire che vi vogliono togliere il cuore... perché vi "credono" (si fa per dire) morto: voi vorreste gridare che non è vero, che non siete morto, che volete vivere, che chiedete aiuto... ma non potete! Non avete la forza di gridare, di muovervi, di opporvi... fra poco vi sqarteranno e vi svuoteranno... Ma siatene contenti perché in compenso Famiglia Cristiana potrà scrivere che non saremo più gli ultimi nella graduatoria europea dei donatori!

Note

       1) Audizione al Parlamento italiano 1992.
       2) Critical Care Medicine, vol. 20, n. 12, 1992, Harvard Medical School, Boston, Rethinking Brain Death (Ripensamento sulla morte cerebrale).
       3) Yoshio Watanabe MD, Once again on cardiac transplantation: flaw in the logic of the proponents. JPN Hart J Sept 1997; Vol. 36, n° 5 - Hayashi N, MD, Brain Hypotermia therapy. JPN Med J n° 3767, July 6, 1996, 21-27.
       4) Famiglia Cristiana, n. 22 del 2000.
       9) La Repubblica del 15.12.1989.
       10) L'Osservatore Romano del 17.05.1997.
       11) Discorso: "Le Dr. Bruno Haid" a numerose personalità della scienza medica, in risposta ad alcuni quesiti importanti sulla rianimazione, 24.11.1957, in Insegnamenti Pontifici, Il corpo umano, Ed. Paoline.
       12) Prummer, Manuale Theologiae Moralis, t. H.
       14) Pass. Canonici Lateranensi, 22 - 24121 Bergamo. Tel.035.219255, Fax 035.235660.

   
   
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