Precisiamo che articoli, recensioni,
comunicazioni, eventi, appuntamenti... e quant'altro vengono da noi pubblicati
non in base ad una adesione ideologica o morale, ma solo
se ce ne viene fatta esplicita richiesta (anche con una semplice
comunicazione fatta alla nostra Redazione a scopo di pubblicazione),
pur rimanendo noi liberi di soddisfare o meno i desiderata.
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di don Giuseppe Rottoli Articolo pubblicato su La
Tradizione Cattolica |
Sottolineature, grassetti e colori
sono generalmente nostri |
In questi ultimi
tempi si continua molto a parlare di trapianti di organi; per effettuare
questi interventi si dice che si procede agli espianti dopo la
"morte cerebrale" dei donatori, che corrisponde,
secondo l'attuale
legge italiana, al coma irreversibile, quando l'elettroencefalogramma
è piatto da sei ore. Purtroppo
i fatti non stanno cosi, tanto è vero che delle persone che sono
state mantenute in coma con la ventilazione assistita, in stato di cosiddetta
morte cerebrale, hanno ripreso la vita normalmente
anche a distanza di mesi o di anni, mentre se fossero state espiantate
non avrebbero mai potuto certo riprendersi...
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I RISULTATI DI ALCUNI RICERCATORI Il dottor
David W. Evans, del Fellow Commoner of Quenn's College Cambridge,
cardiologo dimessosi dal Papworth Hospital per opposizione alla morte
cerebrale, afferma: "Non
c'è modo di accertare una vera morte cerebrale prima della cessazione
della circolazione sanguigna. C'è
una grande differenza tra l'essere veramente morto ed essere dichiarato
clinicamente in morte cerebrale".(1)
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DONAZIONI DI TESSUTI E DI ORGANI Innanzi tutto
occorre distinguere:
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CONFUSIONE TRA GLI UOMINI DI CHIESA Quello
che stupisce è che anche cardinali, vescovi, sacerdoti, giornali
cosiddetti cattolici siano a favore dei trapianti. Possiamo citare
il settimanale Famiglia Cristiana (4) che riporta la lettera
inviata ai fedeli della sua diocesi da mons. Giuseppe Agostino, arcivescovo
di Cosenza-Bisignano: "Donando qualcosa di noi, imitando Cristo
(5), daremo vita, faremo
come risorgere un fratello o una sorella provati da un bisogno fisico
serio. In un certo senso, si può dire, noi continueremo a vivere,
o comunque faremo vivere; daremo vita agli altri... c'è la paura
dell'effettiva morte. Su questo punto, credo, dobbiamo fidarci della
scienza e della serietà dei medici. C'è il pregiudizio
religioso (6), e cioè che noi non
possiamo disporre di noi. Questo è vero per quanto riguarda
una mutilazione, un arbitrio morale, ma non per una donazione post-mortem".
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(7) Una martininata in puiù o una in meno non cambia nulla! Povero Sant'Ignazio di fronte a un tal figlio degenere!
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QUALCHE ANALISI Se dovessimo
analizzare tutti i punti preoccupanti sui trapianti occorrerebbe scrivere
un libro; elenchiamone alcuni dei più importanti:
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PRINCIPI DI MORALE Nel caso
dei trapianti si trasgrediscono molti principi di morale. Infatti nei
trapianti si opera l'ingiusto danneggiamento del nostro corpo: ora
l'uomo non è un padrone assoluto di sé stesso,
ne è solo un amministratore. E' Dio che è il padrone
della nostra vita e decide quando togliercela. Perciò anche chi
vuol essere donatore non può farsi espiantare per donare certi
organi vitali, perché sarebbe un suicidio; ora non è
mai permesso di farsi uccidere, perché è contro la giustizia
nei confronti di Dio, contro il 5° comandamento "Non uccidere",
è inoltre contro la carità verso sé stessi, contro
la società e contro il diritto naturale.
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LA LEGGE IN ITALIA La legge
attuale n° 91 del 1° aprile 1999 sul silenzio-assenso o legge
del consenso presunto, è una legge che vuol classificare tutti
i cittadini in donatori e non donatori. Essa prevede che tutti gli italiani
siano interpellati per manifestare la loro volontà e che la mancata
risposta equivalga all'assenso alla donazione degli organi e che tutti
questi dati siano classificati in un Servizio Informativo Nazionale.
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(15) Rimandiamo altresì a quanto detto in altro articolo su una dichiarazione da portare sempre con sé. |
CONCLUSIONE Per terminare, ricordiamo a tutti i cattolici che il nostro corpo è la dimora dell'anima, è il tempio dello Spirito Santo e che non dobbiamo fidarci della morte cerebrale. Infatti delle persone che erano state dichiarate morte e che poi hanno ripreso conoscenza hanno detto che avevano sentito tutto quello che si diceva attorno a loro, confermandoci che l'udito è l'ultimo senso a sparire (16); per questo motivo la Chiesa permette che si amministrino i sacramenti anche mezz'ora dopo la morte di coloro che muoiono dopo un lunga malattia e anche fino a due ore per coloro che muoiono di morte improvvisa. Inoltre la legislazione canonica, fondata sulla tradizione biblica, prescrive che il nostro corpo venga rispettato e gli si dia una degna sepoltura perché è destinato alla resurrezione.
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(16) Immaginate
per un istante di trovarvi voi, Dio non voglia, lì in stato di
coma a sentire che vi vogliono togliere il cuore... perché vi "credono"
(si fa per dire) morto: voi vorreste gridare che non è vero, che
non siete morto, che volete vivere, che chiedete aiuto... ma non potete!
Non avete la forza di gridare, di muovervi, di opporvi... fra poco vi
sqarteranno e vi svuoteranno... Ma siatene contenti perché in
compenso Famiglia Cristiana potrà scrivere che non saremo più
gli ultimi nella graduatoria europea dei donatori!
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Note 1) Audizione
al Parlamento italiano 1992. |