Precisiamo che articoli, recensioni, comunicazioni, eventi, appuntamenti... e quant'altro vengono da noi pubblicati non in base ad una adesione ideologica o morale, ma solo se ce ne viene fatta esplicita richiesta (anche con una semplice comunicazione fatta alla nostra Redazione a scopo di pubblicazione), pur rimanendo noi liberi di soddisfare o meno i desiderata.



Silenzio-assenso? NO Grazie !
Da"L'Altra Voce", n. 2, anno 6, Feb-Mar 1999

       In premessa Arcangelo Santoro, redattore de L'Altra Voce aveva scritto:
       "Sulle nostre pagine, abbiamo più volte dato spazio alle battaglie tenute vive dalla dottoressa Nerina Negrello, presidente della "Lega Nazionale contro la predazione di organi e la morte a cuore battente" [...] Abbiamo pubblicato [...] non ultimo il lungo articolo [...] sul caso "Martin Banach" il ragazzo tedesco che volevano espiantare all'ospedale "Cardarelli" e che oggi gioca nella nazionale di pallacanestro. [...] Particolarmente importanti [sono] i documenti seguenti [...] Si tratta [...]
       primo] dell'audizione che finalmente, dopo 15 anni di lotte, alcuni medici della Lega hanno potuto esporre di fronte alla commissione Affari sociali della Camera;
       secondo] del comunicato ANSA dello scorso 9 -XII-1998, che confuta il concetto di "morte" cerebrale;
       terzo] le osservazioni della battagliera Nerina Negrello su come la legge in oggetto ostacola le attività della Magistratura. [...]"
       Santoro conclude dicendo: "Voglio rassicurare l'egregia Negrello, che per quanto ci sarà possibile terremo vivo il dibattito, faremo rimangiare a Berlinguer i commenti che ha osato fare sul "Corriere della sera" del 3 Febbraio, circa la "faziosità" e/o lo scarso seguito..."  Buona volontà, ovviamente, che purtroppo non si è tradotta nei risultati proposti, ma tutti continuiamo a sperare in Dio, che solo potrà mutare le tristissime condizioni di barbarie in cui oggi siamo costretti a vivere in nome della cività per alcuni e dell'estrema carità per altri.

Segnalato da Rafminimi,
che l'ha tratto dalla m.l. di Michele Ghisleri

Sottolineature, grassetti e colori sono generalmente nostri
Lo spazio a fondo giallo è riservato alle osservazioni della Salpan.org

Audizione alla commissione
Affari Sociali della Camera

       On.li Deputati,
       quanto sento di dover dire nasce da un'esperienza di sala operatoria quasi cinquantennale ed oltre ventennale di rianimazione e terapia intensiva (ho contribuito alla nascita di tale servizio negli ospedali romani) ed è condiviso da una larga fascia di colleghi operanti nel settore.
       Prego la Commissione di non archiviare le mie osservazioni senza prime averle considerate con attenzione, perché intendono aiutarla nel suo ingrato ed arduo compito. Come esplicitamente richiesto, mi baso esclusivamente su considerazioni mediche.
Alcuni punti mi rendono particolarmente perplesso, in primo luogo la "morte " cerebrale.
        C'è da considerare al proposito che:
       1) i mezzi di cui disponiamo, e che sono previsti dalla legge, NON ATTESTANO una morte, ma solo, in negativo, la nostra INCAPACITA' a rilevare segni di talune attività cerebrali. Qui giova osservare che le nostre conoscenze in proposito non ci permettono di affermare con certezza neppure che si tratta di quelle più importanti. Se poi quest'incapacità sia dovuta o no ai limiti dei nostri mezzi di indagine, come è pur possibile, non viene tolto il fatto che l'assenza di un'attività cerebrale documentabile NON È PROVA, ma, al massimo SOSPETTO o, se vogliamo, PRESUNZIONE di morte cerebrale, quale che sia il grado di probabilità attribuibile a tale presunzione.
       2) L'identità morte cerebrale = morte sic et simpliciter della persona E' FALSA. Il decerebrato è vivo, non vitale, ma vivo; non è morto finché l'apparato cardiocircolatorio è in grado di perfondere i vari tessuti. Non si possono fare analogie con l'arresto cardiocircolatorio, le cui conseguenze comportano danni irreversibili a tutte le strutture dell'organismo, in tempi relativamente brevi (da alcuni minuti a poche ore). Chi accetta quell'identità [morte cerebrale = morte], fa proprio quella scelta filosofica frutto di "PREGIUDIZI" che vedo deprecata da tutti i relatori.
       Tutti giustamente pongono l'accento sull'esigenza di "sensibilizzare ed informare". Premesso che ogni tipo di trapianto esigerebbe una discussione a sé, esiste una condizione necessaria per accettare —per non dire IMPORRE— un'azione terapeutica: primum non nocere: non mi risulta che l'esistenza di tale condizione sia documentata a sufficienza nel caso dei trapianti.
       Quanti degli aspiranti riceventi di trapianto sono informati della reale precarietà dell'esistenza della media di coloro che sono trapiantati con "successo "?
       e quanti sono debitamente informati su quanto delle promesse fatte viene realmente MANTENUTO?
       Sono stato troppo tempo spettatore (ed attore, ed autore ed oggetto) di pubblicazioni scientifiche, da dentro l'ambiente, per ignorare che i risultati da esse resi pubblici non si basano su tutto il "materiale" disponibile, ma, troppo spesso, su una parte debitamente selezionata di esso. Chi è del mestiere lo sa, e sa come leggere tra le righe, ma gli altri?
       Quanta parte della popolazione sa che il trapiantato è nello stato immunologico del malato di AIDS, con l'aggravante delle intossicazioni acute e croniche da parte degli immunosoppressori?
       Quanta parte della popolazione sa che il trapiantato ha una frequenza
(con punte del 30% per alcuni organi) maggiore rispetto al non trapiantato nello sviluppare CANCRI MALIGNI?
       La prospettiva di "anche un solo anno di vita normale in più" è allettante, ma quanto reale? L'accertamento di tale evenienza dipende, nel singolo malato, fra la sua vita SENZA e CON il trapianto, a partire da quel dato momento. Ogni tentativo di dare risposte statistiche a tale quesito, ha confermato ciò che ogni singolo medico ha sempre saputo: NON E' POSSIBILE stabilire, non dico con certezza - ovvio - ma nemmeno con sufficiente sicurezza la speranza di vita di un dato paziente, a partire da un dato momento. Senza contare che uno studio recente (AM J Cardiol 1997, 80: 746- 750), su circa 100 trapiantati, ha dimostrato oltre un terzo di loro NON AVEVA REALE NECESSITA' di dover subire tale intervento.
       Una campagna informativa capillare è realmente indispensabile, ma per essere valida deve dar per certo tutto e solo quello che è certo, le probabilità e le speranze, vanno presentate per ciò che sono.
       Procedere come hanno fatto sinora i mass-media, ha tutta l'aria di vendita di fumo.
       Dobbiamo ritenere che la pratica dei trapianti d'organo è ancora in FASE SPERIMENTALE e, pertanto, è prematura la sua adozione routinaria nella pratica clinica. E ciò almeno finché, condizione necessaria e non sufficiente, non saranno date risposte medico-scientifiche esaurienti agli interrogativi che ho fatto presenti.
       In questa prospettiva, conservare l'esigenza giuridica di un consenso espresso, tanto all'espianto, quanto all'impianto, da parte degli interessati o da chi per loro e prolungare il periodo di osservazione pre-espianto secondo il giudizio del curante, non è per niente manifestazione di tabù, ma solo atto di doveroso rispetto sia nei riguardi dei pazienti, che si sono rivolti al medico sperando di essere aiutati a vivere (che, del resto, è l'essenziale) sia della ricerca terapeutica seria, che così si può svolgere nel campo suo proprio.
       Ogni altra decisione rivela un presupposto teoretico, che, se imposto per legge è anti democratico.

Dottor Giuseppe Bartolini
Anestesista-rianimatore

   

Comunicato ANSA del 09/ XII /1998

       La "Lega nazionale contro la predazione di organi -Bergamo", con entusiasmo informa che neurochirurghi del Dipartimento di Medicina d'urgenza della NIHON UNIVERSITY, con l'APPLICAZIONE del trattamento della IPOTERMIA cerebrale CONTROLLATA , hanno trattato 20 pazienti con danno cerebrale diffuso, successivo ad ematoma subdurale acuto e 12 con ischemia cerebrale globale, provocata da arresto cardiaco della durata compresa tra 30 e 47 minuti.
       I pazienti, inizialmente si trovavano in stato di coma DEPASSE' e presentavano perdita del riflesso alla luce (…)
14 dei 20 pazienti del primo gruppo e 6 dei 12 del secondo SONO TORNATI A NORMALE VITA QUOTIDIANA.

   

Osservazioni sul come la legge ostacola le attività della Magistratura
(Dal comunicato stampa della " Lega..."del 1 Febbraio 1999)

       La legge 646/A , non recepisce né trasferisce l'articolo 12 della vigente L.644/75, che regola i rapporti tra autopsie ed espianti di organi. Lo cancella semplicemente come se le autopsie per indagini fossero subalterne e successive alle mietiture di organi.
        QUALE VERIDICITÀ/UTILITÀ può avere una autopsia se gli organi non ci sono più ?
(…) RICORDATEVI DI MARTA RUSSO.
       CONTIAMO CHE LA STAMPA APRA UN DIBATTITO ED OBBLIGHI i Parlamentari a prendere atto di queste gravissime carenze che creano un VUOTO LEGISLATIVO IMPROPONIBILE, che, sommato all'incostituzionalità del silenzio-assenso, inducano l'Aula a respingere la PDL 646/A.

Nerina Negrello

   
   
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