Washington «Più
del 20% delle morti delle madri sono causate dall'aborto.
E questo anche in quelle situazioni nelle quali l'aborto è legale.
Ci si deve dunque domandare se «l'aborto sicuro» sia davvero
tale». L'affermazione è di Gunta Lazdane, consigliere regionale
europeo per la ricerca e la salute riproduttiva dell'Oms (Organizzazione
mondiale della sanità).
Lazdane ha tenuto la sua relazione
nel corso del Global Population Forum, un incontro internazionale tenutosi
recentemente a Washington.
Il Global Population Forum è
stato promosso dal Population Institute e da Population 2005, un cartello
che si batte per la salute riproduttiva (spesso una metafora che nasconde
la scelta per l'aborto come metodo «in difesa della salute»
e per la contraccezione). Tra i dirigenti di Population 2005 vi sono
ex responsabili dell'UNFPA (il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione),
oltre al sottosegretario generale dell'Onu, H. E. Anwarul Chowdhury.
L'ammissione della Lazdane indebolisce
la più diffusa argomentazione a favore della legalizzazione globale
dell'aborto.
In molte parti del mondo, fra cui
l'Italia, i sostenitori dell'aborto dichiarano spesso che solo l'aborto
illegale è insicuro e attribuiscono le morti delle madri agli
aborti non sicuri. In tal modo, gruppi pro-abortisti hanno chiesto ai
loro governi di dichiarare legale l'aborto.
In base a questo ragionamento,
anche l'Oms vorrebbe richiedere la legalizzazione dell'aborto a livello
planetario, affermando che i governi «dovrebbero stabilire politiche
e leggi sull'aborto nell'interesse della salute e del benessere delle
donne e non su misure punitive e criminalizzatrici».
Ma se Lazdane non sbaglia e gli
aborti legali sono anch'essi «non sicuri», questi argomenti
perdono decisamente la loro importanza.
Altri relatori presenti al Forum
hanno espresso il tradizionale orientamento abortista e anti-cattolico.
Alfonso Lopez Juarez, ad esempio,
già capo dell'Associazione di pianificazione famigliare del Messico,
ha definito la Chiesa cattolica e la destra religiosa come «fanatici».
Juarez ha inoltre aggiunto che «non c'è nulla di peccaminoso
nel campo della sessualità se si evita la gravidanza o le malattie
sessualmente trasmissibili».
(AsiaNews del 21 maggio 2004)