Precisiamo che articoli, recensioni, comunicazioni, eventi, appuntamenti... e quant'altro vengono da noi pubblicati non in base ad una adesione ideologica o morale, ma solo se ce ne viene fatta esplicita richiesta (anche con una semplice comunicazione fatta alla nostra Redazione a scopo di pubblicazione), pur rimanendo noi liberi di soddisfare o meno i desiderata.

[Indice degli articoli]   [Home]


Ignoranza, luoghi comuni e...
scrittori improvvisati

di Franco Damiani

     E' la solita salsa dell'ignoranza condita nei soliti luoghi comuni. Ma la storia, quella vera, è un'altra.

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi
e quanto scritto nello spazio giallo sono generalmente della Redazion

     Paolo Villaggio, ospite di Gigi Marzullo su Raiuno il 15 agosto a tarda notte, presenta il suo ultimo libro (!) intitolato (nientemeno) "Storia della libertà di pensiero": parla, l'ex Fantozzi, di Socrate, di Gesù (presentato come un martire della libertà di pensiero!), e poi, naturalmente, degl'immancabili Giordano Bruno e Galileo.
     "Il più patetico -dice di quest'ultimo- perché fu costretto a ritrattare le sue scoperte e a dichiarare CHE LA TERRA E' PIATTA COME UNA FRITTATA DI CIPOLLA". Nessuna correzione in studio, men che meno, ovviamente, da parte del conduttore.
    Quindi un ex divo della TV e del cinema, improvvisatosi scrittore, ritiene e dichiara nell'anno di grazia 2008 alla TV pubblica, non smentito da nessuno, che la Chiesa del Seicento sosteneva che la Terra è piatta (e Cristoforo Colombo, allora? E la raya di Alessandro VI?  -almeno di questo dovrebbero essere al corrente pure i più sprovveduti telespettatori- . Per non parlare del "De revolutionibus" del prete polacco Nicolò Copernico, pubblicato nel 1453 con imprimatur papale) e che essa costrinse il maggiore scienziato dell'epoca a sostenere, pena la vita, questa ridicola tesi...
     Da qui a ritenere, e magari a scrivere, che Galileo sia stato arso vivo sul rogo (come pare creda la stragrande maggioranza degli studenti europei)  il passo è breve (perché quindi meravigliarsi dell'ignoranza degli studenti se questi sono i maitres penser?). Giacché una volta data la stura alle menzogne (sempre ovviamente anticattoliche), dove fermarsi?
     In realtà ogni persona di media cultura dovrebbe sapere che la nozione della sfericità della terra era di dominio comune già al tempo di Aristarco di Samo (IV-III secolo a.C.) e che nel XVII secolo si discuteva invece del sistema tolemaico e di quello copernicano (che al tempo di Galileo avevano le stesse probabilità di essere veri (1), ossia della rotazione della Terra intorno al Sole o viceversa:
     Un' ultima osservazione: ovviamente non comprerò il libro, ma scommetterei la testa che di Robert Faurisso, Jurgen Graf, Ernst Zundel, Germar Rudolf, Renè-Louis Berclaz, Gerd Honsik e degli altri autentici martiri contemporanei della libertà di pensiero, cioè dei revisionisti olocaustici, nel libro non c'è neanche il nome.

Franco Damiani

(1) anzi, se ne discute ancora oggi, cfr.  Alfonso Marzocco  "Galileo aveva torto" (http://www.effedieffe.com/content/view/3253/171/). Già quasi vent'anni hanno poi gli illuminanti articoli sulla questione galileiana di Vittorio Messori, oggi raccolti nel volume "Pensare la storia". (Ed. Paoline, 1992), che spiegavano come la condanna fosse stata in sintonia con il più rigoroso metodo scientifico (il pisano portava una sola prova, ed era sbagliata). Ma già Arthur Koestler nei "Sonnambuli"  aveva scoperto che "Galileo non fu condannato come sostenitore del sistema copernicano (eliocentrico) contro quello tolemaico (geocentrico), anzi «i gesuiti stessi [di allora, circa 1615] erano più copernicani di Galileo, ed oggi si riconosce che se l'astronomia cinese avanzò più rapidamente di quella europea, ciò si deve al fatto che i missionari gesuiti insegnarono (ai sapienti cinesi) la visione copernicana».
E lo studioso
Paul Karl Feyerabend ha affermato che "il processo a Galileo fu ragionevole e giusto".  Mentre Anna Foa (ebrea non convertita) ha scritto un libro per dimostrare che fu equo e giusto il processo a Giordano Bruno, parere condiviso dal noto integralista cattolico Paolo Mieli.

 

 

[Indice degli articoli]   [Home]