Precisiamo che articoli, recensioni,
comunicazioni, eventi, appuntamenti... e quant'altro vengono da noi pubblicati
non in base ad una adesione ideologica o morale, ma solo
se ce ne viene fatta esplicita richiesta (anche con una semplice
comunicazione fatta alla nostra Redazione a scopo di pubblicazione),
pur rimanendo noi liberi di soddisfare o meno i desiderata.
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di Mario Consoli Rinascita Nazionale, 6 Luglio 2004 |
Pubblichiamo volentieri il coraggioso articolo di Mario Consoli, lucido, chiaro ed esplicito nell'analisi dei fatti, cosa oggi non comune nei tanti pennivenduti asserviti al regime. Grassetti, colori, parentesi quadre e sottolineature sono nostri. |
Le dimissioni da ministro dell'Economia, imposte a Giulio Tremonti la notte tra venerdì e sabato 3 luglio, rappresentano molto di più che il punto d'arrivo di una verifica tra forze che compongono una maggioranza di governo, frastornata per i risultati delle elezioni europee. Si scrive "dimissioni", ma si deve leggere "esecuzione su commissione". Killer, il solito Gianfranco Fini, intento a collezionare cambiali di benemerenza tratte dai "poteri forti", convinto di poterle mettere un giorno tutte all'incasso e così ottenere quella poltrona che attualmente ospita le terga del signor Berlusconi. A noi sembra che, tra gente di mafia, raramente il picciotto che esegue riesca ad arrivare alla cupola. Generalmente è destinato a rimanere picciotto a vita, condannato a ubbidire per non essere eliminato a sua volta. Ma, sinceramente, questo è un problema di Fini e a noi non interessa granché. In questa occasione, il lavoro di killeraggio peraltro è risultato molto agevole, anche grazie all'assenza di quel Bossi che prima di ammalarsi ha ripetutamente svolto una preziosa opera di "contrappeso" e di "cane da guardia" in quel caravanserraglio che è il governo Berlusconi. Con il "senatur", probabilmente, non si sarebbe giunti così facilmente alle dimissioni di Tremonti. Intendiamoci, non è certo nostra intenzione farci avvocati difensori del ministro di un governo il cui operato certamente non condividiamo. A noi però le notizie piace leggerle per quello che sono e non per quello che sembrano. A noi piace vederci chiaro. Ci chiediamo quindi da dove è partito l'ordine. A chi Tremonti ha pestato i piedi con tanta insistenza da meritarsi di essere sbattuto giù dal treno in corsa? In molte occasioni l'ex ministro ha manifestato un legittimo fastidio per la soggezione che il mondo politico dimostra di fronte alla tirannide bancaria e monetaria. E, conseguentemente, ha lasciato intravvedere l'intenzione di trasferire alcuni poteri dalla Banca d'Italia a nuovi organi di controllo di nomina politica e governativa. Bankitalia, sarà utile ricordarlo, non è una vera e propria istituzione dello Stato, ma uno strano Ente i cui proprietari sono soprattutto le Banche, quindi i privati, e il placet, quello reale, quello che conta veramente, per la scelta del suo Governatore spetta alla Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea [NOTATE, GENTE, NOTATE!!!], il cui massimo azionista è la Federal Reserve USA [SEMPRE LORO!]. |
Ricordiamo che nell'Italia repubblicana lo Stato (caso
veramente assurdo e strano) non ha battuto moneta, è arrivata a
coniare fino alle 500 lire appena! Si ricordi: la Banca
d'Italia che ha emesso e firmato i soldi "italiani",
non ha mai rappresentato lo Stato Italiano, essa infatti
è stata sempre una Società per Azioni, una società
di pochissimi privati cittadini
(veri e unici padroni d'Italia)!!!
Ma attenzione! Quello che prima accadeva soltanto in Italia, ora accade nell'Unione Europea: la Banca Centrale Europea è una società PRIVATA!!! |
Nel 2003 scoppia
il caso Cirio i cui bond erano stati offerti a piene mani dagli Istituti
di Credito agli ignari risparmiatori. Mario Consoli |