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Strage dEGL'innocenti IN cINA
di Francesca Romana Poleggi
Intervista di Andrea Giovanazzi

Fonte: La Torre” – www.associazionelatorre.com
www.youtube.com/associazionelatorre

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi
e quanto scritto nello spazio giallo sono generalmente della Redazione

       In Cina non è consentito ai genitori di avere il numero di figli che desiderano. La politica di pianificazione familiare cinese priva i cittadini della più fondamentale delle libertà –la libertà di procreare– e nasconde una «fiera lotta tra la vita e la morte». Le misure punitive previste per i trasgressori sono terribili e costituiscono una feroce violazione dei diritti umani: sterilizzazioni e aborti forzati, pestaggi, distruzione delle abitazioni. Documenti, foto, e soprattutto le testimonianze in prima persona delle vittime e di alcuni funzionari del governo rivelano al mondo una tragedia quotidiana, che, come spesso avviene per le vicende interne alla Cina, è pressoché sconosciuta all’opinione pubblica internazionale. Un libro denuncia, un passo in più nella difesa di un’umanità smarrita, perché «nessuno che rispetti le libertà e i diritti civili può ignorare tali calcolati abusi».

    

       Harry Wu è il testimone della realtà dei campi di concentramento cinesi, i laogai (www.laogai.it),che da anni denuncia con tenacia presso la comunità internazionale. Ha scritto «Cina. Traffici di morte» (2008), che documenta il commercio degli organi dei condannati a morte.

   

       La Laogai Research Foundation Italia Onlus è impegnata in una campagna di informazione sui laogai. La sua azione è stata determinante per l’approvazione di tre risoluzioni di condanna del sistema carcerario cinese e del regime repressivo cinese nell’ottobre 2007 da parte del Parlamento italiano. www.laogai.it - info@laogai.it

 

   
       
A.G.: Francesca, quando e perché nasce la politica del figlio unico in Cina?
 

 

Francesca:
Subito dopo la presa del potere, negli anni ’50, Mao, seguendo l’esempio dell’URSS, considerava l’ingente popolazione un importante strumento da mobilitare ai fini della realizzazione della Rivoluzione socialista. Successivamente invece, la diffusa e grave povertà del popolo cinese è stata considerata conseguenza dell’eccessiva crescita demografica, anziché del sistema economico assurdo. E’ stato riabilitato un economista cinese neo-malthusiano, Ma, e alla fine degli anni ’70, sulla scia delle sue teorie, è cominciata l’attuazione coercitiva della legge sulla pianificazione familiare.

   
       
A:G:: Sono stimabili i bambini uccisi in questa macabra pratica?
 

 

Francesca:
Fonti ufficiali governative in Cina hanno dichiarato con orgoglio di aver evitato 400.000.000 [!] di nascite, in questi ultimi 30 anni.

   
       
A:G:: Come avviene la pianificazione famigliare? Vi sono ingenti investimenti in mezzi persone e strutture? E cosa rischiano gli "evasori"?
 

 

Francesca:
Come si è tentato di pianificare l’economia a tavolino, così si sta pianificando la crescita della popolazione: i demografi incaricati dal PCC stabiliscono di quante unità può crescere la popolazione in un determinato periodo. In proporzione quindi, ad ogni regione, provincia, contea, villaggio, viene assegnata una data “quota nascite”. Le coppie che fanno domanda per avere un figlio (anche se si tratta del primo), ottengono il permesso solo se il loro bambino rientra nella quota prevista per quel dato villaggio o quartiere. Le donne in età fertile sono tutte monitorate e devono recarsi 2 o 3 volte l’anno presso gli Uffici di pianificazione familiare di zona per controllare che abbiano inserita la spirale (che è imposta per legge) e per fare il test di gravidanza. Se risultano incinte senza permesso sono costrette ad abortire. Dopo due massimo tre figli (dipende dalla regione e dal ceto sociale) è obbligatoria la sterilizzazione. Tutto questo comporta un apparato burocratico e una spesa di proporzioni abnormi. Il libro spiega, dati alla mano, quante risorse sono così tolte alla scuola, alla sanità ed altro. I trasgressori sono puniti con pesantissime multe, pestaggi, distruzione delle case, arresto indiscriminato di parenti e amici. A volte una trasgressione comporta la punizione dell’intero villaggio...

   
       
A:G:: Ma di fronte a tutto questo gli organi internazionali se non fanno nulla è perché ne sono compiacenti, o sbaglio?
 

 

Francesca:
La Cina viola sistematicamente un’infinità di norme di trattati internazionali che lei stessa ha sottoscritto. Ma ricordiamo che è uno dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, con diritto di veto. La potenza economica che è diventata, sulla pelle dei lavoratori e in barba a qualsiasi regola sociale universalmente riconosciuta, fa ottimi affari con le multinazionali e con le imprese occidentali che delocalizzano laggiù. Pecunia non olet, dicevano gli antichi. Inoltre L’UE e l’Italia, tra gli altri, contribuiscono regolarmente a sostenere l’agenzia dell’ONU per la popolazione, l’UNFPA, che porta tecnologia, know-how, e altri aiuti in Cina proprio per realizzare la politica del figlio unico.

   
       
A:G:: Se non erro però il popolo non digerisce la questione, tanto che in Cina vi sono centinaia di rivolte giornaliere, "dimenticate" da tutti i media.
 

 

Francesca:
Dalle dittature è difficile che trapelino notizie di questo genere. Però dicono autorevoli sinologi che dopo il massacro perpetrato in piazza Tien An Men nel 1989, la proverbiale pazienza e capacità di sopportazione del popolo cinese ha raggiunto il limite massimo. Si parla di decine di migliaia di rivolte, soprattutto nelle campagne, represse nel sangue, anche a causa della pianificazione familiare.

   
       
A:G:: Tutto questo avrà certamente un forte impatto sociale?  

 

Francesca:
In tutto il mondo i suicidi sono prevalentemente maschili. In Cina sono invece soprattutto femminili. Già si stanno rendendo conto che la popolazione sta invecchiando in modo rapido e preoccupante. In qualsiasi società i giovani sono quelli che accumulano risparmio (necessario agli investimenti); i giovani sono la forza lavoro. “Strage di innocenti” spiega bene anche questi aspetti della questione. Spiega perché “mancano” circa 38 milioni di bambine, in Cina, perché si praticano aborti selettivi e infanticidi di neonate. Tanto che gli adulti cinesi già oggi faticano a trovare moglie e quindi prosperano i mercanti di donne e di bambini.

   
       
A:G:: Ecco spiegato il perché della tratta delle donne dal vicino Vietnam..
 

 

Francesca:
Ai confini col Vietnam è stato recentemente sgominato un prospero mercato di donne che venivano con l’inganno o con la violenza portate in Cina per essere vendute come mogli.

   
       
A:G:: E i bambini nati fuori dal programma di pianificazione?
 

 

Francesca:
Quando le donne cinesi riescono a portare a termine una gravidanza non autorizzata, il bambino, anche se non venisse abbandonato, sarà uno dei tanti “Cinesi fantasmi”: esseri umani senza nome, senza diritti né riconoscimento giuridico. Facilmente mercanteggiabili, perché privi di qualsiasi tipo di tutela. Il loro destino migliore è diventare schiavi! Sul nostro sito è apparsa la denuncia di una fabbrica di mattoni che impiegava per un lavoro manuale massacrante e particolarmente doloroso persone handicappate...

   
       
A:G:: Quanto da lei riportato è terrificante, ma quando l'essere umano è considerato merce, si possono ottenere cose ben peggiori..
 

 

Francesca:
Le nostre fonti hanno provato che per lo meno nel Guandong, è diffusa la pratica di mangiare le placente umane, considerate cibo altamente tonico ed energetico. Dal mangiare la placenta al mangiarne anche il contenuto, il passo, ahimè, è breve. Mi fa orrore parlarne, rimando alla lettura del capitolo 6° di “Strage di innocenti”. Dopo 60 anni di materialismo, di lotta contro tutte le religioni, in Cina non si riconosce alcuna dignità all’essere umano. L’uomo è una “cosa” fra le tante che in quanto “utile” ha senso, altrimenti va sfruttato esattamente come una pianta di lattuga, un asino, una mucca o una macchina. Senza un riferimento metafisico, cosa rende l’uomo diverso dalle cose e dagli animali? Perciò il PCC è riuscito a strappare dal cuore degli impiegati per la pianificazione familiare, la pietà per le donne incinte e per i neonati. Le nostre società libere, evolute e ricche, non sono immuni da questo pericolo. Temo che stiamo sottovalutando il rischio che corriamo. Anche noi, dopo il crollo del Muro e delle ideologie, ci stiamo disumanizzando all'insegna del materialismo e del relativismo etico che contraddistingue i sistemi liberal-capitalisti che pretendono di vivere come se Dio non esistesse... E questo pensiero non è solo del Papa o dei credenti, ma anche di tanti "laici" che si rendono ragionevolmente conto che la vita dell'individuo e della società non può essere ridotta all'utile e al profitto, che la libertà  -che è sacrosanta-  non va confusa con libertarismo radicale.

   
       
A:G:: Tutto questo è pienamente documentato nel libro curato da lei e da Antonello Brandi, ma a quale rischio?
 

 

Francesca:
Harry Wu, un dissidente cinese che ha scontato 19 anni nei campi di concentramento (i Laogai) e che è ora esule in USA, ha fondato la Laogai Research Foundation. Con lui collabora con una rete di informatori che dalla Cina, a rischio della vita, fanno giungere fino a noi notizie e documenti. In Italia da qualche anno Toni Brandi ha dato vita alla Laogai Research Foundation Italia Onlus. Lui ed io abbiamo tradotto e aggiornato al 2009 il libro sulla politica demografica cinese che aveva scritto Wu in USA nel 2004: si intitola “Strage di innocenti. La politica del figlio unico in Cina”. Sul nostro sito www.laogai.it potrete ottenere molte altre informazioni sul lato oscuro della Cina, che i nostri media di solito non fanno vedere. Potete iscrivervi per ricevere le newsletter e contribuire in diversi modi per la causa della Verità. Anche solo diffondendo queste notizie e le nostre pubblicazioni tra amici e conoscenti.

   
       
Andrea Giovanazzi
per l'associazione "La Torre"
 

 

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