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Assurdità dello Stato laico.
Laicità dello Stato secondo l'ala "cattolica" di A.N., che non pensa di attaccare la 194

di Roberto Fiore

Segnalato da Little Jo
Fonte: www.forzanuova.org

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature
e quanto scritto nello spazio giallo sono della Redazione

      A dimostrazione che il nostro sito non è l'agenzia di un partito, del bell'articolo di Roberto Fiore pubblichiamo soltanto ampli stralci riconducibili alle tematiche proprie del nostro sito.

L'Editore

       In un documento di poco più di quattro pagine l’opposizione a “Sua Maestà” Fini (...) cerca di dare i punti di riferimento a base e vertici del partito in vista dell’ Assemblea Nazionale del 2 Luglio p.v.
(...)
Il primo elemento di analisi riguarda il cambiamento sociologico del nostro Paese evidenziatosi con il 74% di astensionisti al referendum (...): “il vento tira dalla parte della vita e dell’ identità cristiana, quindi dobbiamo posizionarci lì per raccogliere i consensi”.
Questo riflette la mentalità opportunista e machiavellica (tipica dei colonnelli di AN) per la quale l’obiettivo non è battersi per le proprie idee, bensì vincere le elezioni cavalcando i temi che, di volta in volta, possano far presa sugli elettori.

Il documento parla poi di adesione allo stato laico.

 

 

 


 

Questo tema, emerso in forma dirompente con l’inospitale e inappropriato attacco di Ciampi a Papa Benedetto XVI in visita al Quirinale pochi giorni orsono, viene ampiamente sviluppato da Forza Nuova, nei suoi “8 Punti per la Ricostruzione Nazionale”;
Forza Nuova richiede con forza il ritorno al Concordato del 1929 nel quale i ruoli di Stato e Chiesa erano ben definiti.
       In piena continuità con la tradizione romana, lo Stato ha la funzione di favorire e proteggere l’unica Vera Religione
       impedendo quindi l’odierna assurdità che afferma che tutte le religioni sono uguali ed hanno uguali diritti di fronte allo Stato e alla legge. Seguen-do questo assurdo principio moschee e tempi buddisti devono ricevere il finanziamento dallo Stato e nelle scuole è inopportuno che vi sia il Crocifisso perché residuo di una visione “totalitaria” .

 

       L’ala”Cattolica” di AN non attacca l’errato principio di laicità dello Stato perché, così facendo, metterebbe a rischio la visione liberale e laicista e quindi l’elemento cardine che ha permesso la scristianizzazione del Paese.
       Seguendo questa logica viene a cadere il significato del motto “non si vota per la vita”, lanciato nella campagna referendaria, perchè, nella concezione laica dello Stato di Alemanno e Mantovano (1) (e Ciampi),
       il voto è al di sopra di tutto,
       lo Stato è arbitro assoluto del bene e del male
e quindi
       [lo Stato è] capace di contraddire quei valori naturali che Dio ha scritto nella natura
e che non potrebbero assolutamente essere mes-si ai voti da uno Stato come noi lo intendiamo.
       Si parla poi di lotta alla droga e dell'attuazione del ddl sulla droga che ha come primo firmatario Fini.
       Stupisce il lettore che questo ddl si sia perso nei meandri del Parlamento e che ad esso si sia preferita la proposta a favore del diritto di voto per i cittadini extracomunitari.
       (...) Il documento (...) non ammette quello che tutti gli Italiani sanno e cioè che la criminalità extracomunitaria rappresenta ben oltre il 50% del totale e che l’unica cosa fatta da questo Governo è stata la legalizzazione di quasi un milione e mezzo di clandestini: un disastro sociale difficil-mente rimediabile.
       (...) Si parla di cristianesimo, ma in un contesto laico in cui tutte le religioni sono paritarie, si parla di protezione della vita sin dal concepimento, ma non si pensa di toccare la 194 (...).

Roberto Fiore

  (1) E Mantovano si dice cattolico!

       

   
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