Precisiamo che articoli, recensioni,
comunicazioni, eventi, appuntamenti... e quant'altro vengono da noi pubblicati
non in base ad una adesione ideologica o morale, ma solo
se ce ne viene fatta esplicita richiesta (anche con una semplice
comunicazione fatta alla nostra Redazione a scopo di pubblicazione),
pur rimanendo noi liberi di soddisfare o meno i desiderata.
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Segnalato da G. Nicolini |
Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature
e quanto scritto nello spazio giallo sono della Redazione |
Non condividiamo
la forma che scrittori "cattolici" dei nostri tempi usano trattando
del sacro e dei Santi: usano troppo la minuscola. Noi, anche per un senso
di rispetto, preferiamo la maiuscola. |
San Giorgio
(...) ha il suo sepolcro a Lidda presso Tel Aviv in Israele. Venne onorato,
almeno dal IV secolo, come martire di Cristo in ogni parte della Chiesa.
La tradizione popolare lo raffigura come il cavaliere che affronta il
drago, simbolo della fede intrepida che trionfa sulla forza del maligno.
La sua memoria è celebrata in questo giorno (23 aprile) anche nei
riti siro e bizantino (Mess. Rom.).
Patronato: è considerato il patrono dei cavalieri, degli armaioli, dei soldati, degli scouts, degli schermitori, della Cavalleria, degli arcieri, dei sellai; inoltre è invocato contro la peste, la lebbra e la sifilide, i serpenti velenosi, le malattie della testa, e particolarmente nei paesi alle pendici del Vesuvio, contro le eruzioni del vulcano. Emblema: Drago, Palma, Stendardo. Etimologia: il suo nome deriva dal greco "ghergós" cioè "agricoltore" e lo troviamo già nelle "Georgiche" di Virgilio e fu portato nei secoli da persone celebri in tutti i campi, oltre a Re e Principi, come Washington, Orwell, Sand, Hegel, Gagarin, De Chirico, Morandi, il Giorgione, Danton, Vasari, Byron, Simenon, Bernanos, Bizet, Haendel, ecc.(1) |
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Per
avere unidea del diffusissimo culto che il Santo cavaliere e Martire
Giorgio, godette in tutta la cristianità, si dànno alcuni
dati. Nella sola Italia vi sono ben 21 Comuni che portano il suo nome;
Georgia è il nome di uno Stato americano degli U.S.A. e di una
Repubblica caucasica; sei re di Gran Bretagna e Irlanda, due re di Grecia
e altri dellEst europeo, portarono il suo nome.
È patrono dellInghilterra, di intere Regioni spagnole, del Portogallo, della Lituania; di città come Genova, Campobasso, Ferrara, Reggio Calabria e di centinaia di altre città e paesi. |
Forse nessun
Santo sin dallantichità ha riscosso tanta venerazione popolare,
sia in Occidente che in Oriente; chiese dedicate a San Giorgio esistevano
a Gerusalemme, Gerico, Zorava, Beiruth, Egitto, Etiopia, Georgia, da dove
si riteneva fosse oriundo; a Magonza e Bamberga vi erano delle basiliche;
a Roma vi è la chiesa di San Giorgio al Velabro che custodisce
la reliquia del cranio del martire palestinese; a Napoli vi è la
basilica di San Giorgio Maggiore; a Venezia cè lisola
di San Giorgio.
Vari Ordini cavallereschi portano il suo nome e i suoi simboli, fra i più conosciuti: lOrdine di San Giorgio, detto della Giarrettiera; lOrdine Teutonico, lOrdine Militare di Calatrava dAragona; il Sacro Ordine Costantiniano di San Giorgio, ecc. |
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In Italia
è diffuso anche il femminile Giorgia, Giorgina; in Francia è
Georges; in Inghilterra e Stati Uniti, George; Jörg e Jürgens
in Germania; Jorge in Spagna e Portogallo; Gheorghe in Romania; Yorick
in Danimarca; Yuri in Russia. La Chiesa Orientale lo chiama il Megalomartire
(il Grande Martire).
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(...)
Teodoro Perigeta del 530 circa nel De situ terrae sanctae
attesta che a Lydda (Diospoli) in Palestina, oggi Lod presso Tel Aviv
in Israele, vi era una basilica costantiniana, sorta sulla tomba di San
Giorgio e compagni, martirizzati verosimilmente nel 303, durante la persecuzione
di Diocleziano (detta basilica era già meta di pellegrini prima
delle Crociate, fino a quando il sultano Saladino (1138-1193) la fece
abbattere).
La notizia viene confermata anche da Antonino da Piacenza (570 ca.) e da Adamnano (670 ca.) e da unepigrafe greca, rinvenuta ad Eraclea di Betania datata al 368, che parla della casa o chiesa dei santi e trionfanti martiri Giorgio e compagni. I documenti successivi (...) offrono notizie sul culto, (...) che solo tardivamente si integrano dellepisodio del drago e della fanciulla salvata da San Giorgio. La "passio" dal greco, venne tradotta in latino, copto, armeno, etiopico, arabo, ad uso delle liturgie riservate ai Santi. Da essa apprendiamo (...) che Giorgio era nato in Cappadocia ed era figlio di Geronzio persiano e Policronia cappadocea, che lo educarono cristianamente. Da adulto divenne tribuno dellarmata dellimperatore di Persia Daciano, mentre secondo alcune recensioni si sarebbe trattato dellarmata di Diocleziano (243-313) imperatore dei romani, il quale con leditto del 303, prese a perseguitare i cristiani in tutto limpero. Il tribuno Giorgio di Cappadocia allora distribuì i suoi beni ai poveri e dopo essere stato arrestato per aver strappato leditto, confessò davanti al tribunale dei persecutori, la sua fede in Cristo; fu invitato ad abiurare e al suo rifiuto, come da prassi in quei tempi, fu sottoposto a spettacolari supplizi e poi buttato in carcere. |
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Qui (...)
vince il mago Atanasio che si converte e viene martirizzato; (...) opera
la conversione del "magister militum" Anatolio con tutti i suoi
soldati che vengono uccisi a fil di spada; (...) converte limperatrice
Alessandra che viene martirizzata; limperatore lo condanna alla
decapitazione. (...)
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Il culto per
il martire iniziò quasi subito, come dimostrano i resti archeologici
della basilica eretta qualche anno dopo la morte (303?) sulla sua tomba
nel luogo del martirio (Lydda); la leggenda [allegorica]
del drago comparve molti secoli dopo nel Medioevo, quando il trovatore
Wace (1170 ca.) e soprattutto Jacopo da Varagine ( 1293) nella sua
Leggenda Aurea, fissano la sua figura come cavaliere eroico,
che tanto influenzerà lispirazione figurativa degli artisti
successivi e la fantasia popolare.
(...) I miti greci di Perseo che uccide il mostro liberando la bella Andromeda, elevarono leroico martire della Cappadocia a simbolo di Cristo, che [difende la Chiesa, rappresentata dalla fanciulla e] sconfigge il male (demonio) rappresentato dal drago. I crociati accelerarono questa trasformazione del martire in un santo guerriero, volendo simboleggiare luccisione del drago come la sconfitta dellIslam; e con Riccardo Cuor di Leone (1157-1199) San Giorgio venne invocato come protettore da tutti i combattenti. La Leggenda Aurea narra che nella città di Silene in Libia, vi era un grande stagno, tale da nascondere un drago, il quale si avvicinava alla città, e uccideva con il fiato quante persone incontrava. I poveri abitanti gli offrivano per placarlo, due pecore al giorno e quando queste cominciarono a scarseggiare, offrirono una pecora e un giovane tirato a sorte. Un giorno fu estratta la giovane figlia del re, il quale (...) dopo otto giorni di tentativi [per sottrarre la figlia al triste destino], (...) dovette cedere e la giovane fanciulla piangente si avviò verso il grande stagno. Passò proprio in quel frangente il giovane cavaliere Giorgio, il quale saputo dellimminente sacrificio, tranquillizzò la principessina, promettendole il suo intervento per salvarla e quando il drago uscì dalle acque, sprizzando fuoco e fumo pestifero dalle narici, Giorgio non si spaventò, salì a cavallo e affrontandolo lo trafisse con la sua lancia, ferendolo e facendolo cadere a terra. Poi disse alla fanciulla di non avere paura e di avvolgere la sua cintura al collo del drago; una volta fatto ciò, il drago prese a seguirla docilmente come un cagnolino, verso la città. Gli abitanti erano atterriti nel vedere il drago avvicinarsi, ma Giorgio li rassicurò dicendo: Non abbiate timore, Iddio mi ha mandato a voi per liberarvi dal drago: Abbracciate la fede in Cristo, ricevete il battesimo e ucciderò il mostro. Allora il re e la popolazione si convertirono e il prode cavaliere uccise il drago facendolo portare fuori dalla città, trascinato da quattro paia di buoi. |
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Con i Normanni
il culto del santo orientale si radicò in modo straordinario in
Inghilterra e qualche secolo dopo, nel 1348, re Edoardo III istituì
il celebre grido di battaglia Saint George for England, istituendo
lOrdine dei Cavalieri di San Giorgio o della Giarrettiera. (...)
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San Giorgio
è onorato anche dai musulmani, che gli hanno dato lappellativo
di "profeta".
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Antonio Borreli
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