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Risorgimento, rovina della Chiesa Oltre 57 mila i monaci che furono cacciati dai conventi dai garibaldini. E gli inglesi, alleati dei Savoia contro la Chiesa, volevano svaticanare l'Italia Fonte: Libero, 17 Maggio 2005, pag. 10 |
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ROMA - Le camice rosse dei garibaldini impegnate a far l'Italia. Sì, ma anche a depredare conventi e istituti, cacciare religiosi e religiose, e dove non lo fanno direttamente loro, ecco entrare in azione le truppe "regolari" dell'esercito piemontese. Il Risorgimento è stato anche questo. È stato anche il momento in cui gli inglesi (1) avevano cominciato a sognare di rendere l'Italia un Paese libero dal giogo papista (2) e un terreno di conquista protestante. Così, dietro ai bersaglieri che entrano dalla breccia di Porta Pia a Roma, il 20 settembre 1870, ci sono decine di colportori, cioè venditori ambulanti di bibbie protestanti. Il primo di questo drappello agguerrito ha un carretto tirato da un cane (3) che ha chiamato "Pio nono". Insomma, il Risorgimento è stato molte altre cose, che però a scuola nessuno ha mai insegnato. Il dibattito si sviluppa con difficoltà, per le resistenze di molta parte della classe intellettuale e politica (di sinistra, prevalentemente, ma non solo), che non può rinunciare all'eredità libertaria e liberale (4) del periodo risorgimentale così come è stata tramandata dalla "vulgata scolastica". Insomma, il mito dei padri della Patria non può essere scalfito. Ci prova a farlo, però, un gruppo, sempre più nutrito, di studiosi, intellettuali, scrittori (come Vittorio Messori, Antonio Socci, Rino Cammilleri, Angela Pellicciari, Massimo Viglione). Ci prova anche, correggendo il tiro, un intellettuale come Ernesto Galli della Loggia, che invita a trovare nuova chiave di lettura del rapporto tra Chiesa, cattolici e Risorgimento. L'invito è giunto anche ieri, in occasione del congresso organizzato all'Università Europea di Roma e dedicato al tema "La Chiesa di fronte al Risorgimento". Galli della Loggia considera possibile, anzi quasi doveroso, riaprire una nuova analisi del Risorgimento, a condizione (5) però che «alla fine non si delegittimi lo Stato unitario». Oggi, per la nuova storiografia, «la categoria delle "vittime" ha acquistato un peso, una centralità nella storia che non hanno mai avuto», dichiara. Una conseguenza, questa, «di quel che ha significato la Shoah». E in questo caso la Chiesa è stata una "vittima". D'altra parte, lo stesso Galli della Loggia, in un'intervista sull'argomento aveva dichiarato: «Penso che si può essere italiani e ritenere che il Risorgimento ebbe-pagine oscurissime: come pensavano don Sturzo e Gramsci» [...]. Ma, sempre secondo lo storico, «non era possibile per l'Italia fare in altra maniera ed era impensabile che non ci fosse un contrasto feroce tra le parti. Sicuramente la Santa Sede è stata vinta, la parte cattolica del Paese ha subito dei colpi e c'è stata una sua delegittimazione culturale e civile, ma è anche vero che ha poi dominato la scena politica per quarant'anni». Immediata la replica degli storici cattolici che assicurano di «non avere alcuna intenzione di delegittimare lo Stato italiano» (6), spiega Massimo Viglione, autore di vari studi sulle insorgenze degli italiani e sui movimenti popolari sorti in reazione all'occupazione dei francesi. (7) «Anzi, nostro intento è approfondire e dare una versione completa dei fatti. Le stesse insorgenze segnano, ab mio avviso, l'inizio della modernità d'Italia. Gli italiani hanno reagito ad una invasione, c'è stata una guerra civile. Il fatto che gli insorti avessero più simpatia per una parte, cioè quella religiosa a sostegno del Papa, non vuol dire che fossero meno italiani», secondo Viglione. Ma in che modo la Chiesa è stata "sacrificata" all'unità nazionale? A parte le intemperanze e g]i assalti veri e propri, i pamphlet che diffondono una vera e propria "leggenda nera" (8) contro il potere temporale e gli abusi degli ecclesiastici, nel 1854-55 il governo Cavour- Rattazzi presenta un progetto di legge contro gli ordini mendicanti (francescani e domenicani soprattutto) e contemplativi (monache di clausura) accusati di essere «inutili quindi dannosi». In realtà Cavour si preoccupa anche, con questa legge, di conservare l'appoggio di gran parte dei governi europei "liberali": «Molti in Europa si interessano a questa lotta che noi sosteniamo [...] ad appoggio di questa sentenza, vi potrei citare la Stampa di quasi tutti i Paesi d'Europa; vi potrei citare i libri e i fogli della Francia, dell'Inghilterra, del Belgio e di una parte della Germania», dichiara nel 1855». (9) Alla fine, grazie al progetto di legge, saranno 57.492 i membri degli ordini religiosi soppressi, derubati di ogni cosa, dalle case, alle biblioteche e agli oggetti di culto, terreni. Centinaia di edifici e opere d'arte di inestimabile valore, più di 2 milioni e mezzo di ettari di terra, vengono espropriati: in nome dell'Italia e della libertà. (10) Caterina Maniaci |
(1) Sempre loro, questi inglesi, mai che si facciano gli affari propri: vogliono sempre guastare quelli degli altri! (2) Regola inglese numero uno: il governo degli altri è sempre un "giogo", una schiavitù, mentre quello inglese è sempre e comunque un atto libertario! Gli inglesi non schiavizzano, loro liberano!
(4) Non sarebbe finalmente il tempo di riconsiderare certa eredità? Non sarebbe finalmente il tempo di avere il coraggio di dire che certa eredità la rifiutiamo e la rigettiamo? Siamo o non siamo cattolici? E Santa Madre Chiesa non ha già rigettato e condannato il liberalismo? O temiamo di essere considerati "arretrati"? Pare che oggi, prima che uomini, prima che cristiani, si debba essere liberali e democratici! Questo nuovo "vangelo" non possiamo e non vogliamo accettarlo!
(5) Non capiamo il perché di una tale condizione: forse che la legittimità dello Stato unitario sia superiore alla verità? superiore a quelle tante vittime che ancora attendono, non la vendetta, ma un po' di giustizia?
(6) D'altronde compito dello storico e dello studioso in genere non è quello di legitimare o delegittimare, bensì la ricerca della verità. (7) Ovviamente le "insorgenze" non si ebbero soltanto contro i francesi, bensì (e forse soprattutto) contro i "piemontesi", contro quell'invasore che non sapeva neppur parlare bene l'italiano e che tuttavia osava chiamare straniero l'italianissimo Re di Napoli!
(8) Leggenda tutt'ora accreditata e addirittura sostenuta da uomini di Chiesa, pronti a chiedere perdono a destra e a manca, financo ai massacratori delle proprie vittime...
(9) Ma una tale motivazione non giustifica affatto l'enorme gravità dell'ingiustizia "legalizzata".
(10) Niente di nuovo... anche oggi in nome della democrazia si fanno le guerre e in nome dell'Europa si affamano i popoli (con l'euro a briglie sciolte e coi prezzi senza alcun controllo in nome del libero mercato...). |
In nome del “liberalismo”... RELIGIOSI FUORI LEGGE PIO IX furioso ESPROPRI LIBERALI (12) |
(11) Che direbbe oggi il beato Pio IX di fronte a governanti immorali e amorali, che difendono e proteggono l'immoralità? (12) In tempi più vicini a noi gli espropri vengon detti proletari... |