Una vergognosa storia
dei nostri giorni
a) Il prof.
Franco Damiani (24 anni di servizio, due volte vincitore di concorso)
prende possesso della sua nuova cattedra nel Liceo scientifico di Piazzola
sul Brenta (PD) il 14.09.04. Gli vengono assegnate le classi I D (storia
e geografia) e II C (italiano, latino e storia).
b) Tutto procede normalmente
fino al 29 settembre. L'unico episodio vivace è costituto da una
discussione in II C sulla storicità dei Vangeli, innescata dall'esposizione
del libro di testo ("Il mosaico e gli specchi" di De Corradi-Giardina-Gregori,
non scelto dal docente, v. 2A, pp. 7-10), che la metteva in dubbio, sostenendo
che
essi sono "attribuiti" a Matteo, Marco, Luca e Giovanni,
che
il processo a Gesù fu fatto dal Sinedrio e da Ponzio Pilato,
che
i Vangeli sono testi religiosi scritti per edificare i fedeli e non testi
storici in senso stretto,
che
la Resurrezione era "una speranza che divenne presto assoluta certezza"
e
che
"la separazione del cristianesimo dal giudaismo rappresenta un'evoluzione
successiva e fu soprattutto opera di San Paolo, il padre della teologia
cristiana". (1)
Affermazioni quanto meno ambigue,
generiche e disinvolte, riecheggianti vari errori del modernismo presentati
agli ignari studenti (affascinati ingenuamente, come ben sanno gli autori,
da tutto ciò che sa di "demitizzazione") come verità
indiscutibili, tanto che il docente si sente in obbligo di ricordare:
1)
che la Chiesa, unica interprete e depositaria autorevole della Scrittura,
insegna infallibilmente la piena storicità dei Vangeli,
2)
che la Resurrezione, evento su cui poggia tutto l'edificio del cristianesimo,
è fatto storico e non "metastorico";
3)
che gli autori dei quattro Vangeli sono senza dubbio i quattro
che la Tradizione e il Magistero ci insegnano;
4)
che la teologia cattolica ha chiaramente insegnato la cesura rappresentata
da Gesù Cristo non solo nei confronti dell'ebraismo ma anche nei
riguardi di tutta la storia dell'umanità, e che quindi San Paolo
non è affatto "il padre delle teologia cristiana" (tesi
che riecheggia quella di Riccardo Calimani di "San Paolo inventore
del cristianesimo") ma il divulgatore e l'interprete
del messaggio di Gesù, rispetto al quale non opera alcun "salto".
Aggiunge una spiegazione approfondita della teologia cattolica sull'ebraismo,
con la fondamentale distinzione, occultata dal testo, tra quello mosaico
e quello talmudico-rabbinico, e con la conseguente dottrina della "sostituzione"
e del "mysterium iniquitatis". Insiste, in risposta alle osservazioni
polemiche di alcuni studenti, che questa non è una sua personale
"opinione" ma la dottrina costante della Chiesa, vincolante
per chi voglia rimanere cattolico.(2)
c) La discussione era stata
archiviata e si era proceduti normalmente con lo svolgimento del programma.
d) Improvvisamente e inopinatamente,
il 28 settembre i genitori della classe II C si riuniscono e, dichiarando
che in classe si è creato "un clima di fortissima tensione
e disagio" chiedono che l'insegnante venga "rimosso" entro
l'8 ottobre, altrimenti autorizzeranno i loro figli ad astenersi dalle
sue lezioni, e sostituito entro il 30 ottobre, altrimenti iscriveranno
i figli in altra scuola.(3)
e) Il 1° ottobre, in assenza
del docente che per quella data aveva da tempo
chiesto un giorno di ferie essendo stato nominato unico relatore di un
convegno culturale, si svolgono i Consigli di classe. In quello di II
C il docente viene accusato dalla signora S., rappresentante di classe(4),
di razzismo e proselitismo, più altre accuse comportamentali del
tutto risibili (un registro sbattuto sulla cattedra, la dichiarazione
di non condividere la composizione mista delle squadre di educazione fisica
e simili). Viene ribadita la richiesta di sua immediata rimozione.
f) Sulla base di tali accuse
il dirigente scolastico rivolge al docente una richiesta di chiarimenti
e una contestazione d'addebito, minacciandolo di proporre a suo carico
la sospensione dall'insegnamento fino a sei mesi.(5)
g) A tale contestazione il docente
risponde smontando punto per punto le accuse mossegli, con una memoria
di cinque pagine incentrata sull'accusa di razzismo, che di fatto capovolge
contro gli accusatori ricordando che l'atteggiamento della Chiesa verso
gli ebrei è sempre stato improntato alla carità soprannaturale,
ben diversa dalle false concordie umane, e che comunque la questione della
razza c'entra come i cavoli a merenda.(6)
h) Il docente dedica tre ore
di lezione a chiarire con gli studenti tutti gli eventuali dubbi in loro
insorti e, constatato che tutto è stato chiarito, procede con lo
svolgimento del programma. Nel frattempo, tutto procede normalmente anche
in I D.
i) A freddo e inopinatamente,
nonostante non rimanessero più equivoci, l'8 ottobre la classe
II C esce dall'aula all'ingresso del docente, e continua imperterrita
in questa azione fino al 27 novembre, benché il docente sia presente
in cattedra.(7)
l) Il 12 ottobre il dirigente
scolastico convoca un Consiglio di classe straordinario alla presenza
di tutti i genitori e di tutti gli studenti (8),
che in quella circostanza invita a rientrare in classe, ma senza distribuire
loro, come aveva promesso, le controdeduzioni del docente; i genitori
ascoltano (?!?) i chiarimenti del prof. Damiani ma alla fine ribadiscono
la loro decisione, leggendo un comunicato evidentemente già preparato
prima in cui non tengono minimamente conto dei suddetti chiarimenti né
di quelli fatti in classe con gli studenti.
m) Nel frattempo il docente
viene a sapere che già a giugno, quindi ben prima che egli prendesse
possesso della nuova cattedra, il signor M. S., presidente del comitato
genitori, aveva telefonato al CSA di Padova per
chiedere che all'insegnante fosse impedito di insediarsi nel suo posto
di lavoro, paventando "gravi conseguenze" dal suo arrivo. Nei
confronti del S. e della S. il docente sporge denuncia per diffamazione.(9)
n) Il 18 ottobre il dirigente
scolastico rivolge al docente un'altra contestazione d'addebito per sue
frasi pronunciate in classe I D (una sul revisionismo olocaustico e altre
di critica all'evoluzionismo), cui il docente replica con sintetiche controdeduzioni.
(6)
o) Il 19 ottobre il docente
ha il primo colloquio con l'ispettore S. Q.
p) Il 3 novembre il d.s. fa
recapitare al docente una lettera anonima dichiarando che sarebbe stata
scritta da genitori di alunni di Cittadella, sede centrale della scuola,
dove il docente insegnava lo scorso anno, in cui lo si accusa di aver
lasciato sulla cattedra il testo di una versione di latino e lo si accusa
perciò di "disonestà", con altre pesanti considerazioni
sulla sua persona. L'accusa è falsa (il docente, che nulla ne sapeva,
è convinto che gli studenti se ne siano fraudolentemente impadroniti
e ritiene che la versione andasse annullata; da notare che per tutto l'anno
era stato accusato dell'esatto contrario, ossia di dare versioni troppo
difficili e voti troppo bassi) ma il prof. Damiani si limita a replicare
che non è suo costume prendere in considerazione lettere anonime,
stupito che un capo d'istituto
si abbassi ad atti così meschini. Decide di sporgere
denuncia per diffamazione contro ignoti. Il
dirigente non risponde mai più (10)
alla richiesta di fornire i nominativi
dei firmatari e lascia cadere la cosa.
q) L'8 novembre il docente ha
il secondo, ampio colloquio con l'ispettore S. Q.
r) Il 10 novembre, nel corso
del Consiglio di classe, i rappresentanti dei genitori, invitati dal dirigente
scolastico (e in precedenza anche dall'ispettore) a recedere dalla loro
posizione (il d.s. li invita a far tornare i figli in classe o a iscriverli
in altra scuola), ribadiscono invece la loro linea di condotta.
s)
Il 26 novembre il direttore generale regionale del MIUR per il Veneto,
C. P., infligge al docente la sospensione
cautelare dall'insegnamento (11),
con privazione dello stipendio sostituito da un "assegno
alimentare", benché nessuna
sentenza sia stata pronunciata sul suo conto, dichiarando
che la relazione ispettiva è al suo "attento esame".
Oggi, 18 dicembre 2004, tale "attento esame" procede, mentre
l'insegnante è tuttora senza stipendio, né sa quando
tale situazione finirà. La Direzione
regionale, richiesta di fornire all'interessato copia della relazione
ispettiva in base alla legge sulla trasparenza degli atti amministrativi,
ha finora differito la richiesta,(12)
ricevuta il 13 dicembre, benchè il docente e il suo avvocato
abbiano fatto presente l'urgenza del rilascio del documento, necessario
per la predisposizione del ricorso al giudice del lavoro.
Queste le osservazioni immediate
del docente su tale provvedimento:
A) Lo scrivente nota
che il D.G. attribuisce a lui la colpa della "gravissima situazione
di tensione e di disagio" creatasi a suo avviso con una classe, mentre
dalle controdeduzioni del sottoscritto alle contestazioni d'addebito risulta
che tale situazione è solo asserita dai genitori della classe stessa
e le relative responsabilità devono essere ancora accertate. Ribadisce
di aver cercato (anche per evidenti ragioni di buon senso) di creare nella
classe un clima di fattiva collaborazione e di fiducia, di esserci riuscito
fino al 7 ottobre (giorno prima dell'inizio dell'assenza) e ritiene che
la "tensione" e il "disagio", ammesso e
non concesso che esistessero, siano
stati creati dolosamente da altri, per fini a lui sconosciuti
anche se intuibili: di esserne comunque
la vittima e non il colpevole.
B)
Il D.G. dice di aver esaminato la "copiosa documentazione"
pervenutagli, ma cita solo le testimonianze d'accusa e non fa una parola
della difesa dell'interessato,(13)
dando così, a giudizio dello scrivente, prova di prevenzione nei
suoi confronti, oltre a non consentirgli alcun contraddittorio.
C) Il
D.G. accusa [!!!] il sottoscritto di "posizioni interpretative e
convinzioni del tutto personali"(14),
quando queste sono il sale stesso della scuola pubblica e della libertà
d'insegnamento garantita dalla Costituzione (esistono forse posizioni
che non siano "personali"'?) In questo caso, peraltro, di "personale"
non c'è nulla, trattandosi dell'esposizione argomentata della bimillenaria
dottrina della Chiesa, tema essenziale per capire una quantità
di nozioni, non esclusa la "Divina Commedia". Che altro può
fare un insegnante con 24 anni di lavoro alle spalle che usare le metodologie
in cui crede ed esprimere "le posizioni interpretative e le convinzioni"
che la sua coscienza umana e professionale gli detta, ovviamente calibrandole
a seconda degli studenti che si trova davanti?
D)
Il D.G. cita "note di protesta" financo degli "amministratori
locali", con i quali il sottoscritto non ha avuto alcun
rapporto e con cui non ha alcun legame gerarchico, a meno che non si consideri
la scuola un'istituzione al servizio della politica. Locale, per giunta.
E) il
D.G. dichiara che "l'impostazione metodologico-didattica dell'insegnamento
impartito" dal sottoscritto sarebbe "fonte di risultati (sic)
particolarmente provocatori (provocatori, semmai, saranno gli interventi)
e destabilizzanti", senza
dare di questa affermazione il minimo elemento di prova né muovere
addebiti specifici (ai quali peraltro il sottoscritto ha già
ampiamente e analiticamente risposto nelle sue controdeduzioni). Se per
"risultati provocatori e destabilizzanti" si intende far ragionare
gli studenti con la loro testa, costringendoli alla consequenzialità
logica e al rispetto delle competenze e dei ruoli, cui sono gravemente
disabituati; se significa smontare i luoghi comuni di volgare laicismo
largamente diffusi tra loro, combattere quell'indistinto buonismo zuccheroso,
facile e per nulla impegnativo, che pare l'unica "ideologia"
che gli adulti sono capaci oggi di trasmettere ai giovani e che si traduce
nella sostanziale indifferenza se non disprezzo per le proprie tradizioni,
considerate un tutt'uno con il passato contadino di cui ci si vuol liberare;
se significa tutto questo allora rivendico questa accusa come un luminoso
titolo di merito.
F) Il D.G afferma la
necessità di pervenire "a una soluzione immediata della questione",
mentre l'esigenza dovrebbe essere quella di pervenire a una soluzione
"giusta" della questione, a meno di non voler fare della giustizia
sommaria, in cui fatalmente è il più debole (inutile
dire chi, in questo caso) a soccombere.
G) Il
D.G. dichiara di non aver ancora valutato le conclusioni della relazione
ispettiva: il sottoscritto domanda allora
in base a quali ragioni di "pericolo" sia
stato sospeso dall'insegnamento, anche considerato che con
la classe prima stava lavorando in tutta normalità e che nessuno
può "presupporre", a meno di considerarlo un pazzo, che
la sua sola presenza in classe minacci la sicurezza o l'integrità
di qualcuno; vorrebbe anche sapere quanto
tempo richiederà tale "attento esame", per
cui il D.G. non pone a se stessa alcun limite, mentre sembra voler fiaccare,
colpendolo nei mezzi di sussistenza, il morale del docente.
H) Il D.G. dichiara che
il sottoscritto "nel frattempo non ha assunto alcuna diversa posizione",
nonostante l'evidente aggravarsi della vicenda che lo riguarda":
Il sottoscritto rileva la singolarità di tale pretesa, visto che
come detto a tutte le contestazioni fattegli ha puntualmente risposto
e che la richiesta di "assumere
diverse posizioni", senza nemmeno specificare su che, assume evidentemente
i connotati di una vera e propria intimidazione ideologica;
nota altresì che imputare a lui, che si è sempre recato
in cattedra, mentre chi si assentava erano gli studenti, "l'evidente
aggravarsi della situazione", rasenta il paralogismo; infine nota
come parlare di "situazione insostenibile" dopo sole due settimane
di scuola, mentre nell'altra classe il lavoro procede perfettamente, e
a fronte di una sola discussione in classe peraltro già archiviata,
mentre in tutte le altre trenta ore si era lavorato normalmente, e per
di più attribuire tutto questo all'esclusiva responsabilità
dell'insegnante, colpendolo per questo con la sospensione cautelare, è
provvedimento a giudizio non solo suo di una gravità inaudita;
il sottoscritto nota ancora che l'eventuale sanzione contro di lui, in
una situazione grottesca come la presente, in cui egli non ha fatto, fino
a prova contraria, che il suo dovere, ed è stato combattuto e insultato
e ha subito intimidazioni proprio per questo, creerebbe un gravissimo
precedente, del tipo: arriva un insegnante per qualche motivo giudicato
scomodo? Gli facciamo una bella contestazione uscendo dall'aula, condita
con quattro accuse generiche che chiunque è capace di tirar fuori
contro una persona che per contratto è tenuta a parlare per ore
e ore, così lo cacciamo via. Fine
della libertà d'insegnamento, fine della democrazia, fine della
scuola (almeno di quella di Stato, i cui fautori non fanno
che ripetere che la sua superiorità su quella privata è
costituita dal "pluralismo", dal "rispetto di tutte le
opinioni" e dal "libero confronto delle ideologie").
Natale
2004, da una terra un tempo cattolica. Non è necessario andare
in Sudan o a Timor Est per trovare persecuzioni contro i cattolici. Non
è necessario rivangare la rivoluzione francese o il terrore staliniano
per trovare esempi della "legge dei sospetti", in
base a cui un'accusa è di
per sé prova di colpevolezza.
Per un cristiano la conferma,
a suo modo consolante, che la fede, se vissuta coerentemente, ha ancora
un intatto potenziale "destabilizzante", che disturba, che fa
infuriare, che scatena odi e persecuzioni. Ce l'avevi detto, o Signore:
"Beati quelli che soffrono
persecuzioni a causa della giustizia, perché di loro è il
regno dei cieli. Beati voi quando vi oltraggeranno
e, mentendo, diranno di voi ogni male per causa mia; rallegratevi ed esultate,
perché grande è la vostra ricompensa nei cieli"
(Matth. V, 10-11).
Villafranca Padovana,
19 dicembre 2004
IV Domenica d'Avvento
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(1)
Cosa avrebbe dovuto fare il Prof. Damiani difronte a simili mostruosità
pseudointellettuali?
Niente! Avrebbe dovuto
portare il suo cervello all'ammasso e accettare tanta acritica ignoranza!
Invece no. Preferisce fare il
professore e insegnare a ragionare con la propria testa! Un assurdo ai
nostri giorni! Rendendosi così colpevole di LESO PECORISMO, un
reato gravissimo!!! Non pensarla come tutti! voler far funzionare il proprio
cervello!
Certi signori
(minuscolo, così per dire), assolutamente indegni di ricoprire
certe cariche, non sanno che se la Scuola (maiuscolo) non è capace
di andare contro corrente, ha esaurito la sua funzione?! Se la Scuola
"non corregge" non è più Scuola!
(2)
Dopo tanta difesa di principi CRISTIANI, noi
ci saremmo aspettati una pari difesa del Prof. Damiani da parte delle
AUTORITÀ religiose. Invece no. Sarà perché
Vescovi e preti di quel di Padova sono troppo occupati a dialogare con
atei e negatori della Chiesa che non trovano un attimo di tempo per spendere
una parolina in favore del Prof. Damiani!
(3)
Che rigore e che determinazione in questi genitori contro un Professore
che vuol far bene il suo mestiere! Se usassero lo stesso rigore nell'educare
i propri figli, forse avremmo una società migliore! E da quanto
in qua i genitori si possono permettere di dettare ultimatum contro
un Docente? Non sono ravvisabili
nel loro comportamento diversi gravissimi reati? Minacce, apologia di
reato, ricatto, associazione a delinquere...
Ma il colmo sapete qual è?
Verrà punito colui
che la legge dovrebbe tutelare e difendere, il Professore!
(4)
Quella signora (anche qui si fa per dire) più che la classe rappresenta
la SCORRETTEZZA!
Comodo accusare l'assente!
E poi, diciamola tutta, come può un Preside permettere tanta scorrettezza
nei confronti di un suo Docente???
(5)
L'assurdo! Il preside invece di difendere il professore, si schiera (forse
per pilatesca paura) con l'assurda accusa, arrivando addirittura alla
minaccia!!! Forse questo è un nuovo teorema: i genitori hanno sempre
ragione...
(6)
Ma non sa il Prof. Damiani che non c'è peggior sordo di chi non
vuol sentire? Perché si è affaticato tanto? La
condanna era stata già emessa!
(7)
E che provvedimenti prende il Preside contro gli alunni?
Nessuno!
(8)
Furbastro il Preside: un Consiglio straordinario e... irregolare, dove
tutti possono prendere la parola e...
approvare quanto già deciso!
Un Consiglio che si risolve in una farsa di processo pubblico quanto sommario
a un Docente! Che vergogna!!! Dopo tanto
misfatto come può quel tal signore (minuscolo) continuare a fare
il Preside?!
(9)
Una cosa del tutto inaudita!!!
Qui c'è la premeditazione! Si consumano gravissimi reati! Ma che
fa il Dirigente Regionale? Colpisce di sospensione il perseguitato Professore!!!
(10)
Perché quella specie di preside, tanto sollecito nel soddisfare
certa canea non lo è altrettanto nel fare il suo DOVERE di rispondere
alla giusta richiesta del Professore? Come mai? Quale motivo adduce? Qual
è il suo interesse? E quali
provvedimenti saranno presi contro un tal preside?
(11)
In base a quale principio? in base all'assurda contestazione dei genitori?
È sufficiente essere accusati per essere condannati?! Altro che
dittatura! Che vergogna!
Come possiamo seguire Ciampi
nel suo invito a credere nelle Istituzioni?
Con gente simile, che calpesta
le più elementari norme di giustizia, il Veneto viene degradato
a un livello da quinto mondo, incivile e illegale!
(12)
Ripetiamo: Perché quella specie di dirigente regionale, tanto sollecito
nel soddisfare certa canea non lo è altrettanto nel fare il suo
DOVERE di rispondere alla giusta richiesta del Professore? Come mai? Quale
motivo adduce? Qual è il suo interesse? E
quali provvedimenti saranno presi contro un tal dirigente?
(13)
Come mai una sì grave assenza di imparzialità?!?
Ha esaminato veramente? Se sì, sarebbe interessante conoscere le
sue conclusioni... le sue motivazioni... di condanna.
(14)
Avere "posizioni interpretative e convinzioni del tutto personali"
dovrebbe essere motivo di elogio,
di premio, e non di condanna!
Ma si vede che il DG è
per una scuola di ammasso, di zucche vuote!
E non ci si venga a dire che la scuola italiana è laica: laica
non significa necessariamente contro la religione cattolica, contro la
storia, contro tutto ciò che possa esaltare la Religione. Laica
non significa "pro", ma neanche "contro"!
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