Le suggestioni umanistiche, unitamente alla volontà di adeguamento alle tematiche laiciste, sembrano costituire oggi il presupposto imprescindibile per la risoluzione dei problemi sociali.
Le ragioni di fondo di simile posizione di pensiero sono da ricercarsi soprattutto nell’abbandono della fede e nella mancanza di timor di Dio, ampiamente diffusi nel mondo che non ha altri scopi di quello dell’accaparramento delle ricchezze.
All’uopo, è stato modificato anche il codice dei valori etici e la stessa virtù ha assunto nuovi significati, essendo considerata direttamente proporzionale alla forza e alla capacità di dominio.
Nel contempo è postulata da più parti la necessità di andare incontro alle richieste delle minoranze, anche le più insensate, in un variegato ambito di appartenenza e di opinioni, per favorire la rimozione delle differenze e delle preoccupazioni di ordine civile da esse scaturenti, esasperando i criteri da adottare a vantaggio dell’integrazione e della coesistenza, a scapito dei sani principi.
Per vivere sicuri, quotidianamente, è proclamata l’esigenza di una mobilitazione generale in difesa di qualunque diritto reclamato, il più possibile improntata alla laicità, scissa dai vincoli religiosi, allo scopo di affrancare proponimenti e azioni dagli orientamenti della Chiesa, rifiutati quali dure imposizioni. Ne consegue che l’osservanza dei fondamenti della dottrina cattolica è giudicata inefficiente e persino pericolosa per la pace e la fratellanza universale, preferendosi privilegiare l’implicazione politico-economica perché più adatta alle aspettative contingenti dell’individuo.
In tale contesto, le demagogiche sottolineature, dai toni apologetici, della solidarietà e del buonismo di circostanza non solo non incidono in alcun modo sulle coscienze, ma contribuiscono a smascherare il perverso piano di voler sostituire uno Stato falsamente etico a Dio.
La nuova realtà, frutto delle catastrofiche modifiche sia della aspirazioni collettive, opportunisticamente manipolate, sia dei costumi, fatiscenti, in tutta la sua drammaticità, evidenzia il tracollo della Santa Tradizione, la cui manifestazione più vistosa è proprio la dilagante corruzione, a tutti i livelli.
L’uomo moderno, infatti, soffre di profonde disfunzioni che abbisognano di interventi “terapeutici” radicali e definitivi, specialmente in materia di fede. La responsabilità di tanto regresso spirituale è da imputare essenzialmente alla determinazione di far assumere un ruolo primario agli aspetti pratici dell’esistenza, oscurandone il senso trascendentale.
Le assurde pretese di certe categorie psicologicamente disagiate contrarie anche al diritto naturale oltre che alla Legge divina (coppie di fatto, unione gay, etc.), pretestuosamente condivise da una maggioranza che vuole sentirsi parte attiva delle ideologie correnti, accentuano lo squallore della perversione e della lontananza da Dio, senza che se ne vogliano individuare idonei rimedi. Appare, pertanto, sempre più velleitario il richiamo alla rettitudine da parte di pochi, autentici cattolici, laici e religiosi, sfuggiti alla falcidia modernista, perché occorrerebbero riforme politiche e religiose di ben vasta portata per svellere le eresie e il cancro progressista, espressioni significative del degrado intellettuale di intere nazioni che, ciononostante, si dichiarano cristiane.
Inutile sarebbe puntualizzare sul contributo apportato a siffatta devastazione dalle deviazioni teologiche degli ultimi decenni, sulla cui positività, declamata ad onta della Verità, sarebbe da discutere a lungo.
Pare giunto il momento di dare una virata alla nave di Pietro, prima che s’infranga sugli scogli di un’autocritica suicida che ha compiaciuto solo gli autori dei continui attacchi polemicamente desacralizzanti la Chiesa di Roma. Di fatto, i tentativi ecumenici sinora non hanno dato gli esiti sperati: i dialoghi, i “mea culpa”, la reinterpretazione delle Scritture, l’abbandono della dogmatica e le aperture varie né hanno convertito gli atei né hanno ricondotto “le altre pecore” all’unico ovile di Cristo, anzi, si è ingenerata l’idea di una Roma debole e titubante sulla tradizione dei Padri, insinuando dubbi e sfiducia anche nei fedeli.
Il sistema mediatico, guidato da lobbyes di nota matrice, dal canto suo, contribuisce ad acuire la lotta contro Roma, inveendo velenosamente contro di essa, qualora “si permetta” d’intervenire sulle questioni morali con giusti e doverosi richiami.
Le guerre, il terrorismo, le calamità naturali, la povertà ed il dolore non paiono sufficienti a far riflettere le masse e a richiamarle ad una maggiore aderenza alla Volontà di Dio Che il giacobinismo imperante vuole far dimenticare.
Lo mostra la piaga dell’aborto, reso sempre più semplice da strumenti e teorie che alleggeriscono la coscienza, diffondendo la diabolica teoria che il concepito non soffra durante la sua soppressione fino alla ventinovesima settimana (è l’ultima versione degli esperti americani!); lo mostra il perpetrarsi delle turpitudini, incoraggiate anche dai nostri solerti politici i quali, nonostante sovvertano pubblicamente l’ordine stabilito da Dio, osano avvicinarsi alla SS.ma Eucarestia, assumendola dalle mani di pastori compiacenti; lo mostra l’odio ai Crocifissi, al Papa, al presepe e alle preghiere, in ossequio ad un’insulsa laicità che tutti considera degni di attenzione, tranne i cattolici praticanti; lo mostra la prostituzione ai dettati del mondo di certo clero che, ormai pavido e reticente, non osa più pronunciare la parola “peccato”, cui allude soltanto con artifici linguistici per non urtare la suscettibilità dei lontani; lo mostra la gente che marcia allegramente per la pace, ma dichiara guerra al suo Creatore, usurpandoNe i diritti, con il suo approvare il divorzio, gli amori gay, i massacri degli innocenti, compresi quelli non ancora nati, in nome della democrazia e del liberismo economico; lo mostrano i nostri figli disadattati, strangolati da un sistema basato sulla competizione che ne annienta le speranze; lo mostra un’umanità senz’anima, palesemente e orgogliosamente corrotta, lasciva, crudele, senza più remore di sorta, che elogia la sua bruttezza, mentre corre colpevole e paga verso l’abisso, alla sequela dei suoi pifferai magici, elevati a mito.
Tsunami, terremoti, uragani, guerre, pandemie, omicidi, ladrocini, prepotenze, stragi, aborto, divorzio, omosessualità, inganni, menzogne, politici corrotti, clero tiepido e similia sono la giusta mercede per l’uomo del terzo millennio, iniziato sotto il regno di satana.
Oltre alla fierezza gay, all’eutanasia, alla manipolazione genetica, alla pillola RU486, quali altre grandi conquiste riserva il futuro ai senza Dio?
Pia Mancini
|
|
|