Precisiamo che articoli, recensioni,
comunicazioni, eventi, appuntamenti... e quant'altro vengono da noi pubblicati
non in base ad una adesione ideologica o morale, ma solo
se ce ne viene fatta esplicita richiesta (anche con una semplice
comunicazione fatta alla nostra Redazione a scopo di pubblicazione),
pur rimanendo noi liberi di soddisfare o meno i desiderata.
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Grassetti, colori e sottolineature sono nostri.
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- Parlo non solo a titolo personale, ma anche a nome dei dieci milioni, dico dieci milioni, dei miei connazionali. Siamo stanchi del capitalismo e vogliamo la libertà. -Così si esprimeva il teologo progressista Mons. Consalve, paludato da venditore di banane in viaggio di nozze. - Eccellenza, -interloquì Mons Wong- io le dico, ma a titolo personale (non avendo interpellato i mille milioni dei miei connazionali), a lei che parla tanto di libertà, ma in campo di concentramento c'è mai stato? - Veramente no. - IO sì!!! »»» (Da Walter Martin "Pio XIV", pag. 141, III ediz., Edizioni Sancti Michaelis, 1983) |
L'On. Gianfranco Fini, già
prima della svolta di Fiuggi, ha spesso dichiarato che è giunta
l'ora di consegnare il passato agli storici e di non leggerlo più
attraverso le lenti dell'ideologia. |
Le ultime esternazioni di Fini, tradiscono ulteriormente
la Fede dei Missini di una volta e azzerano la ragion d'essere di un
Partito che fu e che ora non ha più motivo per continuare a inserire
nel suo simbolo MSI e Fiamma. Al sig. Fini suggeriamo di chiamare la
sua creatura DCC, ovvero Democrazia Cristiana Corretta... in peggio!
AN del vecchio MSI non ha niente! né idee né ideali né
sociale né socializzazione... niente! in compenso si è
convertito a quel liberismo economico-politico contro il quale prima
combatteva!
Nessuno può o vuole
negare le atrocità naziste subite dal martoriato popolo ebreo!
Ma è un gravissimo errore storico associare al nazismo il popolo
italiano o il fascismo che fece sì delle leggi razziali,
costretto dalle circostanze e dalla politica,
ma che nello stesso tempo, nella misura in cui gli fu possibile,
fece finta di applicarle o non le applicò affatto.
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Lo storico
di sinistra Renzo de Felice, nel 1961 pubblicò, per
i tipi delle Edizioni Einaudi (vicine al partito comunista) la "Storia
degli Ebrei italiani sotto il Fascismo". Il quadro che
ne esce è degno d'analisi particolareggiata. Basti notare che,
da quel momento, il de Felice si dedicò alla stesura di una
monumentale biografia del Duce. Le stesse norme,
però, prevedevano che non si applicavano
Comunque, la loro applicazione fu sempre molto "all'italiana".
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La storia non
si fa con i "sé" e con in "ma". Certo è
che se Mussolini fosse sceso in campo contro Hitler ai tempi della occupazione
tedesca dell'Austria (scenario ipotizzato da Chaplin nel film "Il
grande dittatore") la storia del mondo avrebbe preso un'altra
piega. Purtroppo furono proprio le azioni ostili britanniche che spinsero
i due dittatori all'avvicinamento, con le conseguenze che sappiamo. Alla fine del
XIX Secolo, tra gli Ebrei sono ben presenti due scuole di pensiero:
A questo punto
interviene un fatto nuovo: l'antisemitismo. |
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(quello della Palestina è un
territorio scelto, non senza contrasti, in un ampio ventaglio
di altre possibilità, tra cui erano stati presi in considerazione
il West degli Stati Uniti, l'Uganda, il Madagascar, il Mato Grosso brasiliano
e che l'aveva spuntata sulla Patagonia argentina solo
per il suo valore simbolico),
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comprando terreni dai Palestinesi, in specie da quelli
di religione Drusa, Chiudiamo (per ora) le presenti note sul rapporto Mussolini-Ebrei, ricordando la figura del giurista e filosofo Giorgio del Vecchio. Si trovò accanto a Mussolini durante l'attentato di Zaniboni. Fece scudo al Duce con il suo corpo e fu il primo a prestargli soccorso. Ne tamponò le ferite con un fazzoletto che rimase inzuppato di sangue. Lo conservò come reliquia. Appena furono approvate le leggi razziali, non trovandosi in nessuna delle ipotesi di "esenzione" si rifiutò di fare domanda di "arianizzazione" e, pertanto, fu rimosso dall'insegnamento. Rimase però fascista e continuò a collaborare anche con il MSI nel dopoguerra (1). Arcangelo Santoro |
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Nota bibliografica:
La principale opera consultata è "I guerrieri di Israele"di Emanuel Ratier, pubblicato in Italia dalle Edizioni "Sodalitium"di Verrua Savoia (Torino) Tel 0161839335 |