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l'eliminazione della carta-moneta

di Gianluigi Mucciaccio

      Nei tempi che furono esisteva il baratto: tu mi dài un pane, io ti do tre uova.
      Poi venne inventata la moneta, fatta di metalli preziosi, fra i quali la spuntò l'oro: tu mi dài pane per un mese, io ti do tre grammi di oro.
      Poi venne inventata la carta-moneta: tu mi dài 20.000 lire, io ti dò un grammo di oro. E si era certi, anzi certissimi che a tante lire corrispondeva tanto oro, per cui la moneta poteva dirsi
oro in carta.
      Poi, molto recentemente, i furbi hanno abolito la corrispondenza lira-oro, per cui (stando al precedente esempio) le 20.000 lire non corrispondono più a un grammo d'oro.
      - A quanto corrispondono?
      - A niente !!!
      Di conseguenza, dopo un mese di sudato lavoro, quanto ci dànno? 2.000 euri, ma facciamo pure 4.000! Però quei biglietti sono quasi uguali ai biglietti del gioco Monopoli,
valgono niente o quasi!
Tant'è vero che le riserve auree, avendo perso la loro funzione, oggi vengono vendute. In compenso le banche, anche se non hanno un grammo di oro, possono stampare miliardi e miliardi di biglietti, tutti quelli che vogliono, a noi però continueranno a darne pochi, per tenerci bene al guinzaglio e per darci l'illusione che i soldi valgono qualcosa. Per i ricconi, per i padroni del vapore, i bigliettoni non si lesinano.
      Ora, ultima grande trovata, hanno pensato di abolire financo la carta-moneta, ma non perché son diventati sinceri e non ci vogliono prendere più in giro, ma per assoggettarci ancor di più, per renderci più dipendenti e più controllati, in una parola più schiavi.
      Fino a quando sopporteremo?
      Che Dio ci aiuti!
      Saremmo grati ai nostri amici, maestri della materia, che ci scrivessero articoli semplici e chiari, con esempi terra-terra, come noi abbiamo tentato di fare in questa nostra introduzione (il nostro Dott. Mucciaccio è sulla buona strada...): la gente umile come noi, forse capirà un tantino di più e, forse, farà qualcosina di più appropriato per opporsi all'insano progetto dei banchieri, degli usurai, degli schiavisti, di coloro che intendono ripagarci del nostro lavoro
soltanto con tante belle parole (democrazia, fraternità, uguaglianza, giustizia, libertà....).

La Redazione

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi
e quanto scritto nello spazio giallo sono generalmente della Redazion

      Puntualmente il processo di eliminazione della carta-moneta sembra stia decollando definitivamente. D’altronde c’era da aspettarselo; da mesi le banche italiane, attraverso il loro portavoce Corrado Fissola, reclamavano a più riprese l’utilizzo delle nuove tecnologie per consentire il transito di denaro, non solo per i titolari di partita IVA, ma anche per coloro che non ne sono in possesso.
      Ebbene, le banche italiane hanno escogitato un metodo che, secondo le loro previsioni, potrebbe accelerare quella “smonetiz-zazione” da loro fortemente propagandata: questa rivoluzione avrà come protagonista l’oramai irrinunciabile cellulare. Nelle intenzioni delle suddette lo strumento di cui quotidianamente facciamo uso, in alcuni casi persino un abuso, dovrà abbattere il denaro contante, cambiando con decisione le abitudini dei cittadini per “agevolare” il pagamento dei beni di largo consumo (alimentari, abbigliamento, trasporti e tempo libero).
      Attualmente il progetto si trova ancora in una fase “embrionale”, ma nel frattempo gli istituti di credito italiani hanno affidato la sua elaborazione ai consulenti americani di Arthur D. Little. Quest’ ultimi, insieme con l’e-Committee (il comitato per l’e-banking dell’ ABI), hanno posto in essere il primo “Studio sui mobile payment” in Italia.
       Leggendo il rapporto dell’associazione bancaria italiana ci sono alcuni passi estremamente significativi che vanno certamente sottolineati: “Lo sviluppo del mercato dei mobile payment – dice la nota – è strettamente connesso a quello della moneta elettronica e delle telecomunicazioni mobili”.
      I motivi di questa strategia trovano la loro ratio nella diffusione capillare ed incontrastata dei telefonini che hanno raggiunto la cifra record di oltre 75,4 milioni di cellulari secondo stime effettuate alla fine del 2006. Il trend ovviamente è destinato a crescere vista la “sindrome tecnologica” che ha morbosamente contagiato gli italiani rincitrulliti dalla campagna pubblicitaria portata avanti dalle aziende telefoniche, spalleggiata per ragioni di opportunità dal mondo bancario.
      Contando su questo aspetto, le banche stanno avviando una vera e propria crociata da cui di certo pensano di trarre enormi vantaggi decretando da un lato una oramai imminente volatilizzazione del denaro contante e dall’altro un controllo sempre più marcato sulle tasche degli italiani pressoché ignari della gabbia finanziaria a cui verremo sottoposti.
      Potremmo dire, in conclusione, che dalle intercettazioni telefoniche passeremo a quelle monetarie, sputtanando il povero cittadino sottoposto ad un Grande Fratello Finanziario che avrà la possibilità di spostare cifre, ovvero numeri, senza avere alcun ostacolo di fronte a sé e molto probabilmente senza alcun preavviso.

Gianluigi Mucciaccio

  Il processo di eliminazione della carta-moneta sembra stia decollando definitivamente. Questa rivoluzione avrà come protagonista l’oramai irrinunciabile cellulare.
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