Precisiamo che articoli, recensioni,
comunicazioni, eventi, appuntamenti... e quant'altro vengono da noi pubblicati
non in base ad una adesione ideologica o morale, ma solo
se ce ne viene fatta esplicita richiesta (anche con una semplice
comunicazione fatta alla nostra Redazione a scopo di pubblicazione),
pur rimanendo noi liberi di soddisfare o meno i desiderata.
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Carlo Francesco Giuseppe
Ottone di Asburgo Lorena, figlio dell'Arciduca Ottone, nipote dell'Imperatore
Francesco Giuseppe I, nacque a Persenbeug nel 1887. L'articolo ci piace per le riflessioni, alle quali spinge il lettore e che noi non manchiamo di evidenziare e proporre come nostre. La Redazione Grassetti, colori e sottolineature sono nostri |
Carlo dAustria,
ultimo Imperatore del Regno Austro-Ungarico, cioè di quello che
rimaneva del Sacro Romano Impero, fondato da Carlo Magno, residuo della
tradizione politica medievale, informata prevalentemente agli insegnamenti
della Chiesa, è Beato.
Il 3 ottobre il S. Padre, viste le virtù eroiche e il miracolo che ha suggellato la santità dellImperatore lo ha dichiarato tale. Un Imperatore santo. Un uomo politico santo. Chiaro messaggio che Cristianesimo e politica amalgamandosi contribuiscono al vero bene dei popoli. A questo Carlo mirò durante la sua breve e travagliata vita e sopratutto negli anni in cui dovette guidare le sorti del plurisecolare Impero Asburgico. |
L'era pre-illuminista, quella che solitamente viene
presentata come oscurantista, ci aveva arricchito di Imperatori, Re,
Regine, Principi... santi, di "politici" santi;
oggi che viviamo nello splendore dei lumi, abbagliati dal sole della
democrazia, siamo resi sempre più poveri (e non solo per i disastrati
bilanci statali...) da politici cicciolini, concubini, amorali...
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Alcuni giorni
prima della morte, con la dignità di un Imperatore e lumiltà
di un santo escalmò: Tutta la mia aspirazione è
sempre di conoscere il più chiaramente possibile in tutte le
cose la volontà di Dio e di eseguirla, e precisamente nella maniera
più perfetta.
Se per qualsiasi uomo la santità si raggiunge vivendo in modo eroico e soprannaturale le virtù umana e cristiane conformemente alla propria vocazione, Carlo, non fu solo un ottimo cristiano, un buon marito, che giurò amore infinito alla moglie Zita di Borbone-Parma, e un buon padre di famiglia, ma anche un eccellente Imperatore. |
Capo
della sua nazione a soli 29 anni, in seguito alluccisione a Sarajievo
dellarciduca Francesco Ferdinando, ereditò il Regno che
già si trovava in guerra e unico tra tutti i responsabili politici
dellepoca appoggiò gli sforzi di Papa Benedetto XV per
evitare la prima guerra civile europea che appariva sempre più
nel suo volto di inutile strage.
Costretto ad una guerra che in nessun modo aveva voluto negli interessi del suo popolo, combatté in prima linea accanto ai suoi soldati condividendo con loro tutto, anche il pane nero, rinunciando a favore dei soldati malati e feriti il pane bianco che gli spettava, una guerra in cui fine non era la revisione di qualche confine territoriale ma andava ben oltre. Era una guerra ideologica. |
Oggi invece capita spesso che si appoggino gl'ingiustificabili
sforzi di qualche petroliere o la mania di grandezza di qualche "presidente",
non per "fare", ma per mandare in guerra tanti giovani
e massacrare tanti innocenti, ai quali si vuol portare e regalare la
democrazia. |
La guerra almeno
dalla Rivoluzione francese in poi era cambiata, hegelianamente, in senso
qualitativo; consisteva nel demonizzare il nemico, nell'affrontare una
guerra metafisica, nel combattere una crociata tra Bene
e Male. E il male era lImpero Austro-Ungarico, che appariva quale
baluardo del Sacrum Imperium. |
Le guerre prima erano combattute da soldati contro soldati, ora invece sono combattute da soldati contro vecchi, donne, bambini, innocenti; da soldati contro il popolo inerme: vedi Hiroshima, Nagasaki, Palestina, Irak...
Noi, "cristiani" del terzo millennio, potremo mai capire perché ringraziare Dio delle sofferenze che ci dona??? |
Durante il suo esilio, lungo appena cinque mesi, prima che lo cogliesse la morte ebbe modo di avvicinare tanti abitanti di Medeira con cui intessè un rapporto umano immediato. Il figlio ancora vivente, Otto dAsburgo, ricorda che consacrava tutto il suo tempo ai doveri cui era chiamato e sopratutto durante il suo esilio comunicò ai figli un profondo sentimento religioso, incentrato sulla devozione al SS. Sacramento, al Sacro Cuore e a Maria SS. durante gli anni della guerra dovette farsi procurare una nuova corona di rosario in quanto la prima, tutta doro, laveva logorata, utilizzandola continuamente per pregare con la preghiera raccomandata da Maria. Il 1 Aprile del 1922 a 34 anni,
spirava per una polmonite inguaribile, pronunciando il nome soave
di Gesù. Al suo funerale accorsero circa 30 mila persone che
avendolo conosciuto durante lesilio lo consideravano già
un santo. Daniele Fazio |
Che il Beato Carlo ci ottenga di fare anche noi una
bella morte come la sua, col nome di Gesù che sia l'ultima nostra
parola: Gesù, Giuseppe e Maria, spiri in pace, tra voi, l'anima
mia! |