RIGNANO GARGANICO (FOGGIA)
Durante la Messa di mezzanotte, la liturgia più importante dellanno,
lomelia è stata affidata ad un giovanissimo gay: così
il Natale nella parrocchia di Santa Maria Assunta, a Rignano Garganico,
un paese in provincia di Foggia, nella diocesi di San Severo, dove vivono
circa 2000 persone. La notizia è stata pubblicata oggi sul sito
Internet dellArcigay; nessun commento è stato sinora fatto
dalle autorità ecclesiastiche locali.
Il parroco di Rignano Garganico, don Fabrizio Longhi -secondo quanto
rende noto lArcigay- ha deciso di non tenere lomelia nella
notte di Natale durante la veglia solenne, ma di affidarla a Pasquale
Quaranta, un ragazzo di 21 anni, gay e credente, proveniente da Battipaglia
(Salerno), dove vive. La notizia è stata diffusa anche dal Centro
studi teologici di Milano e confermata dal protagonista dellepisodio,
un giovane che, dinanzi ad una chiesa gremita di fedeli, ha cominciato
a raccontare la sua storia di gay.
«Sono un gay credente...», ha cominciato a dire e nella
chiesa per qualche secondo si è sentito un brusio. «Una
situazione comprensibile -racconta Pasquale Quaranta- perché
cerano fedeli comuni, cattolici con ritrosie e pregiudizi millenari,
ma poi tutto è andato bene e alla fine sono stato anche avvicinato
da alcune signore che mi hanno ringraziato per l intervento».
«Sono venuto in questa chiesa per parlarvi di omosessualità.
No, non vi spaventate, ascoltate...»: così Pasquale ha
continuato a parlare nella chiesa. E poi ancora: «Dicevo, sono
gay credente e la ragione per cui sono qui stasera è perché
don Franco e don Fabrizio, insieme a me, credono che una testimonianza
possa farvi riflettere su una realtà con la quale ognuno di voi,
molto probabilmente, non ha avuto ancora modo di confrontarsi nei termini
in cui ne parlerò, ovvero di gioia, di amore, di serenità,
di trasparenza».
Al fianco di Pasquale, nella chiesa di Rignano Garganico, vi era la
mamma, Adelaide Gliorio, che fa parte dell Agedo, lAssociazione
di genitori con figli gay.
«Mia madre -racconta Pasquale- non è abituata a parlare
in pubblico, è stata di poche parole e ha invitato tutti a voler
bene ai propri figli». «Non ho mai fatto mistero della mia
omossessualità», afferma Pasquale che compirà 21
anni il prossimo 4 gennaio. «La mia esperienza -continua- è
stata emozionante: ho parlato della mia omossessualità in una
chiesa cattolica, addirittura alla vigilia di Natale, è
stato molto bello anche perché accanto a me cera mia madre».
«La scelta del parroco -è detto nella nota del Centro Studi
Teologici di Milano- ha voluto prediligere un gruppo sociale da sempre
al centro di polemiche e di ostilità dentro la Chiesa stessa,
per dare voce anche agli omossessuali proprio nella notte di Natale,
in un momento in cui dalla nascita del Salvatore viene un messaggio
di universale fraternità e solidarietà che stringe gli
uomini in un solo abbraccio di pace e di concordia».
Quanto avvenuto nella chiesa di Santa Maria Assunta è stato commentato
dal segretario nazionale dell Arcigay, Aurelio Mancuso. «Sono
credente e per noi -ha detto Mancuso- è un fatto eccezionale:
è la prima volta in assoluto in Italia che viene data la parola
in una chiesa e un gay parla della sua esperienza ma anche del suo percorso
di fede». «E un fatto importante -ha proseguito- anche
perché è avvenuto nella notte di Natale, nella messa che
viene maggiormente seguita dai fedeli». «Ringrazio il parroco
-conclude Mancuso- perché è un gesto veramente cristiano,
il parroco ha voluto dare un messaggio chiaro».
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Qualche nostro breve appunto...
Il signor Longhi non protesti per la mia franchezza:
se nel mio dire egli dovesse vedere delle allusioni, quelle "allusioni"
per lui sono cose "normali" e addirittura degne di costituire
e sostituire una predica di Natale! Quindi non gli attribuirei qualcosa
di "anormale" e di "illecito". Dunque non protesti
e goda nello sguazzare e rivoltarsi in quello che una retrograda morale
cattolica continua a definire vizio e gravissimo peccato impuro.
Se poi c'è qualcuno che per il mio dire volesse accusarmi di "razzismo",
gli ricordo che la legge Mancino non dovrebbe istaurare una dittatura
e non dovrebbe garantire la libertà a senso unico, soltanto per
gli omosessuali: nessuno mi può negare la mia libertà di
parola e di pensiero! e questa libertà io intendo esercitare dalle
pagine di questo giornale.
A tanto si aggiunga poi la considerazione che io, in quanto cattolico,
mi sento colpito e offeso nel mio modo di sentire al quale mi hanno educato
due mila anni di Cristianesimo vero, non i "pregiudizi millenari".
E' molto grave il silenzio delle Autorità... chi tace acconsente...
Ma non ha taciuto la Madonna, titolare di quella chiesa. La Vergine Santissima,
dall'alto della Salette ha già detto:
"I preti, ministri di mio Figlio, i preti per la loro cattiva condotta,
per le loro irriverenze e la loro empietà nel celebrare i Santi
Misteri, per l'amore al denaro, l'amore agli onori e ai piaceri, i
preti sono diventati cloache di impurità. Sì, i preti
domandano vendetta, e la vendetta è sospesa sulle loro teste.
Disgrazia ai preti e alle persone consacrate a Dio, che, per la loro infedeltà
e la loro cattiva condotta, crocifiggono di nuovo mio Figlio.
I peccati delle persone consacrate a Dio gridano verso il Cielo e chiamano
la vendetta, ed ecco che la vendetta è alle loro porte, perchè
non si trova più alcuno per implorare misericordia e perdono per
il popolo; non vi sono più anime generose e non vi sono più
persone degne di offrire la Vittima senza macchia all'Eterno in favore
del mondo."
Un pastore che invece alla sua voce preferisce l'ululato dei lupi, o è
egli stesso un lupo o è un cane male addomesticato... quindi sempre
un lupo.
Guai a Longhi, a causa del quale viene lo scandalo!...
Questo Longhi ha mai sentito parlare dell'enorme gravità del peccato
contro natura?
Avverte lo Spirito Santo: Chi ama il pericolo perirà in esso. Ma
il Longhi forse è già perito in esso...
Quanto è comprensivo quel gay nei confronti di quei poveri fedeli
"comuni", di quei cattolici "con ritrosie e pregiudizi
millenari", fino al punto che alcune signore lo hanno "ringraziato".
Io invece lo voglio assicurare che non ho bisogno della sua comprensione
e rimando al mittente la sua commiserazione, infatti mi vanto del mio
modo di pensare e di credere nettamente contrari al suo.
Ai signori (si fa per dire) Franco e Fabrizio voglio poi ricordare che
le chiese sono state costruite con tanta fede e tanti sacrifici
di veri fedeli per onorare e pregare Dio, non perché vi si predichi
la sessualità: la chiesa è casa di Dio, non una cloaca
d'impurità. Che alcune signore "hanno ringraziato"
significa che esse sono le prime vittime dello scandalo.
Il gay si vanta di non aver "mai fatto mistero della sua omosessualità":
si accomodi pure, ma non venga a dirlo in una "predica" in chiesa,
profanando una funzione, perché nonostante tutti i permesi dei
pretonzoli, il Prete con la P maiuscola, l'unico vero Prete, il Sommo
Sacerdote Gesù Cristo non lo consente e condanna la sodomia.
Strano infine che mentre i gay notano l'emozionante gravità del
fattaccio ("in una chiesa cattolica, addirittura alla vigilia
di Natale"), il Centro Studi Teologici (ma di quale Teologia?!!!)
minimizza il tutto parlando di semplice predilezione, di banale scelta.
Mi si consenta però di respingere con estrema fermezza e decisione
certi messaggi "di universale fraternità" e soprattutto
certi "abbracci": io sono di un'altra specie, retrograda quanto
si vuole, ma cattolica e tradizionale, di una tradizione che risale addirittura
ai secoli del Vecchio Testamento, quando pure vi erano condannati i sodomiti
o omosessuali o gay che dir si voglia.
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